著者: norma 日付: To: forumgenova@inventati.org, controg8 題目: [NuovoLab] volantinaggio antinucleare
Lunedì 20 aprile, alle 17.30, presso Villa Rosazza , piazza Dinegro 3 (
di fronte alla stazione della metropolitana) si svolgerà l'incontro
*"Politiche dell'energia. Le scelte dell'Italia in Europa"* organizzato
dal Centro In Europa e da Laboratorio Democratico Europeo.
Pacifiste ed ambientalisti, anche se non sono stati invitati al
dibattito, desiderano esprimere ugualmente il proprio parere, e
distribuiranno il volantino incollato di seguito
RITORNO AL PASSATO
Mentre nel resto del mondo (ONU nella Conferenza sui Cambiamneti
Climatici gli scienziati che con Al Gore hanno ricevuto il premio Nobel)
si sta facendo strada la necessità di promuovere l’efficienza energetica
e le energie rinnovabili, l’Italia, in controtendenza, decide di tornare
a fare centrali nucleari.
Tralasciando i problemi ancora irrisolti dello smaltimento delle scorie
radioattive ed i costi di dismissione della centrale stessa ( ricordiamo
che alla data dei referendum italiani la centrale di Garigliano era già
stata chiusa per raggiunti limiti di età e quelle di Latina e Trino
Vercellese lo sarebbero state entro poche anni), e quello etico legato
alla commistione tra nucleare civile e militare, al momento, esaminiamo
alcuni aspetti pratici ed economici legati agli investimenti per
realizzare centrali nucleari sul territorio del nostro paese. Paese che,
con il referendum del 1987, si è espresso chiaramente contrario
all’energia prodotta con il nucleare e favorevole ad investimenti e
studi sull’utilizzo di energie pulite e rinnovabili cui il nostro
territorio è ricco (sole, vento, geotermia ecc.). La volontà manifestata
dai cittadini è stata disattesa: primo non investendo in tutti questi
anni nelle energie pulite ed ora con la volontà del governo di costruire
centrali nucleari.
Vale la pena ricordare che, individuati i siti, occorreranno almeno 20,
25 anni prima di poter produrre energia con il nucleare; la
realizzazione di centrali nucleari di quarta generazione (indicate da
Scaiola) è ancora in fase embrionale, infatti la dicitura si riferisce
ufficialmente al alcune proposte di un concorso internazionale,
introducendo cambiamenti sostanziali nel processo tecnologico (in fase
di studio). Risulta inoltre molto costosa la realizzazione degli
impianti. Per esempio il primo e finora unico reattore nucleare
commissionato nell’Europa Occidentale dopo l’incidente di Cernobyl, di
terza generazione, in Finlandia sull’isola di Olkiluoto, ha già sforato
il budget di spesa previsto del 35%. Inoltre l’Energy Information
Administration degli USA, afferma che l’elettricità proveniente da una
nuova centrale nucleare è più costosa del 15% rispetto a quella prodotta
con il gas naturale.
Quindi la soluzione nucleare è antieconomica e richiede tempi molto
lunghi e nel contempo i nostri problemi di dipendenza energetica si
aggraveranno. SAREBBE PIU’ LOGICA UNA VERA POLITICA DI RISPARMIO
ENERGETICO (INIZIANDO DALLA RETE DI DISTRIBUZIONE) una politica che
renda più facile il percorso autorizzativo delle fonti rinnovabili ed il
lancio di un piano nazionale per l’efficienza energetica.
Per tutte queste ragioni ribadiamo:
NUCLEARE? No grazie
Rete controg8 per la globalizzazione dei diritti – Centro ligure di
documentazione per la pace