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Venerdì 17 Aprile dalle 19 > Quando gli operai decidevano: le
Assemblee Autonome degli anni '70, Autonomia ed autorganizzazione oggi
Organizzata con il Centro di Documentazione sui Movimenti Francesco Lo
Russo - Carlo Giuliani, questa giornata tenta di raccontare cosa è
stato e ha rappresentato il movimento dell'autonomia visto attraverso
le esperienze delle assemblee e dei raggruppamenti autonomi di
fabbrica e di domandarsi se e in quali forme si manifestino
l'autonomia e l'autorganizzazione dei lavoratori ai nostri giorni.
Ore 19.00 – 20.30:
>>> Proiezione dei documentari di Manuela Pellarin, “Porto Marghera:gli ultimi fuochi” e “Gli anni sospesi” ”
>>> Intervento di Devi Sacchetto (Università di Padova) “Soggettività politica a Porto Marghera: origini e sviluppo dell'Assemblea autonoma.”
Scheda del documentario:
Porto Marghera: gli ultimi fuochi
Soggetto e sceneggiatura: Manuela Pellarin, Enrico Soci; fotografia:
Giovanni Andreotta; montaggio: Massimiliano Corò; consulenza storica:
Cesco Chinello; produzione: Controcampo Produzioni S.r.l. Durata: 54
min. – Italia, 2004
Il titolo del documentario ha diversi significati: la parola “fuoco”
significa sia “fiamma o incendio”, sia “sparo”. In questo caso, il
termine si riferisce anche alle fiamme che fuoriescono dal
Petrolchimico, che rendono la zona industriale di Porto Marghera
visibile a diversi chilometri di distanza. Il futuro del polo chimico
industriale è oggi segnato: i danni ambientali che ha causato non
possono essere ignorati, così come le centinaia di morti di cancro. La
parte più inquinante della produzione industriale è stata
delocalizzata in Asia orientale, ma l’Italia continua ad essere uno
dei più importanti produttori di Pvc.
Nel documentario, il falò acceso nella fabbrica dismessa, dove gli
immigrati irregolari cercano di scaldarsi, è un simbolo della nuova
composizione di classe, che ha trasformato un paese di emigrazione in
un paese di immigrazione. Ma la frase “gli ultimi fuochi” si riferisce
anche alla stagione di lotte che ha travolto quest’area industriale
negli anni Sessanta e Settanta. Lotte che hanno caratterizzato l’area
e lasciato un impatto duraturo su di essa. Talvolta la storia ha dei
violenti sussulti: negli anni ’60 contadini provenienti da varie parti
del Veneto furono catapultati in uno dei centri più caldi di
elaborazione politica realizzato dalla classe operaia. Prima, la
classe operaia non aveva mai identificato così chiaramente la fabbrica
come la causa dei disagi più gravi e come l’elemento che annienta la
vita. Proprio questa insistenza sulla nocività del lavoro, non solo
nell’industria chimica ma, oggi, ad esempio anche dei lavoratori
precari dei call center, ci impone di leggere questa storia non come
repertorio da museo, ma come parte di una tradizione operaia che parla
al nostro presente. Mettendo in stato d’accusa i modi e i rapporti di
lavoro, oggi.
Il sindacato, e in particolare la Cgil, espulse gli organizzatori
delle proteste che si stavano estendendo da Porto Marghera al resto
del Veneto. Ma questa nebulosa riuscì a creare forme di organizzazione
autonoma. L’Assemblea Autonoma di Porto Marghera nei primi anni
Settanta organizzò non solo le lotte nelle fabbriche dell’area
industriale, ma anche le occupazioni delle case, la formazione di
comitati di quartiere e le lotte di autoriduzione dei prezzi. Con
migliaia di lavoratori e cittadini, arrivò anche a bruciare le
bollette dell’elettricità.
ore 21.00 – 21.30:
>>> breve aperitivo con stuzzichini
A seguire:
>>> Dibattito con:
- Sandro Mezzadra (Università di Bologna): “Le assemblee autonome e i
comitati operai nelle fabbriche degli anni ''70
- Emilio Mentasti, autore del libro “La guardia rossa racconta. Storia
del Comitato operaio della Magneti Marelli”
- Valerio Monteventi: due esperienze bolognesi: il Comitato operaio
della Ducati ed il Coordinamento fabbriche di S.Viola
- Alessandro Palmi: la Lista Stralcio e il primo movimento dei precari
della Fiera di Bologna
>>> http://www.vag61.info/vag61/articles/art_4052.html
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Sabato 18 aprile ore 20 > Cena di autofinanziamento del Coordinamento
Migranti Bologna
E' il momento di decidere DA CHE PARTE STARE!
Per finanziare le lotte dei migranti
cena di autofinanziamento
del Coordinamento Migranti Bologna
Antipasti
Involtino di radicchio e speck
Crostino con spuma di caprino fresco e belga caramellata
Baked potato con ripieno di porcini
Primi
Sartu di riso allo yogurt con erbe aromatiche
Rotolo di ricotta e verdure in foglia con burro e salvia
Secondo
Goulash di manzo
o torta di crescenza in pasta sfoglia alla “Recco” (per i vegetariani)
Contorno
Fresca insalata colorata con citronette ai semi di finocchio e capperi
Dolci vari
Compreso ¼ di vino cadauno
Costo: 15 euro
La cena di autofinanziamento servirà a finanziare il percorso verso
una grande Manifestazione nazionale nella seconda metà di maggio
contro la legge Bossi-Fini, il pacchetto sicurezza e contro la crisi.
Ringraziamo Vag61 per la collaborazione che da sempre ci fornisce e
esprimiamo a loro tutta la nostra solidarietà contro chi
pretestuosamente ne chiede lo sgombero.
Per la cena, prenotazione obbligatoria: coo.migra@??? – 3275782 056
COORDINAMENTO MIGRANTI BOLOGNA E PROVINCIA
www.coordinamentomigranti.splinder.com
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5 x 1000 a VAG61
A tutti coloro che frequentano, sostengono e si riconoscono nel
progetto di VAG61: quando compilate la vostra dichiarazione dei
redditi non dimenticate di destinare il 5 x mille all’Associazione
VAG61: sarà un piccolo gesto per contribuire alla sopravvivenza del
nostro spazio pubblico, per sostenerne i progetti e le attività quali
il Centro di documentazione dei movimenti, il giornale on-line Zic.it
e tutti gli altri che in via Paolo Fabbri sono nati e si sviluppano
quotidianamente. Per farlo è sufficiente firmare nella dichiarazione
dei redditi nel riquadro dedicato alle associazioni di promozione
sociale e indicare il codice fiscale dell’Associazione VAG61:
CF: 91241310373
>>> http://www.vag61.info/vag61/articles/art_702.html
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