Venerdì 17 Aprile '09
Piazza Costituzione, davanti all'ingresso principale
Ore 12-14 presidio
Ore 12,30 conferenza stampa
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L'assemblea dei lavoratori di BolognaFiere promuove una conferenza stampa con
volantinaggio e presidio per il giorno Venerdì 17 Aprile dalle ore 12 alle ore
14 (conferenza stampa ore 12,30) davanti all'ingresso principale della Fiera in
Piazza Costituzione, in occasione della manifestazione LineaPelle, e un
ulteriore presidio davanti alla sede bolognese dell'AUSL in data da definirsi.
L'iniziativa vuole sensibilizzare i lavoratori della Fiera, i visitatori, ma
anche i mezzi d'informazione e la cittadinanza in generale, sui temi della
precarietà, dello sfruttamento e della sicurezza sul lavoro nel quartiere
fieristico.
Da anni, per non dire da decenni, la strategia dell'azienda è basata
sull'esternalizzazione del maggior numero possibile di servizi ad aziende e
cooperative "satelliti" (spesso partecipate o controllate dalla
stessa BolognaFiere), con l'obiettivo di abbattere il costo del lavoro e
frammentare il corpo dei lavoratori della Fiera. Le conseguenze di queste
politiche sono purtroppo sotto gli occhi di tutti: una giungla di appalti e
sub-appalti spesso incontrollabili, in cui proliferano situazioni di precarietà
estrema, sfruttamento, lavoro sottopagato e a volte anche lavoro nero.
Nemmeno i più elementari diritti sono garantiti per chi lavora in Fiera nelle
aziende in appalto: la malattia non viene pagata, i turni di lavoro arrivano
alle 12 ore al giorno, il giorno di riposo non viene riconosciuto, i diritti
sindacali sono inesistenti, la ricattabilità è totale. Come lavoratori di
BolognaFiere vogliamo intervenire con decisione su questa situazione. Crediamo
che le tutele e le garanzie minime che il nostro contratto mantiene tuttora non
debbano essere viste come "anomalie da risolvere" (frase ricorrente da parte
dell'Azienda nelle trattative sindacali) ma anzi come diritti da allargare.
Vogliamo opporci alle esternalizzazioni e difendere i nostri posti di lavoro,
consapevoli che tale difesa passa anche per un processo di estensione dei
diritti a tutti i lavoratori, anche precari, della Fiera.
Anche sul fronte della sicurezza vogliamo continuare a dire la nostra. La
primavera scorsa è stato sottoscritto con l'Azienda un Protocollo di Sito,
strumento che non deve restare solo una dichiarazione di buone intenzioni, ma
deve produrre effetti reali sulla sicurezza sul lavoro nel quartiere
fieristico. Una reale svolta sul piano della sicurezza è possibile solo come
conseguenza di un modo diverso di lavorare in quartiere, con turni e ritmi di
lavoro più umani e controllo reale sugli appalti e sulle condizioni di lavoro,
oltre ovviamente all'applicazione precisa, puntuale e controllata delle norme
specifiche sulla sicurezza. L'applicazione integrale del Protocollo di Sito non
poteva certo essere immediata, ma per ora procede a rilento sotto troppi
aspetti, tra cui peraltro quello della stessa formazione del personale interno
su norme e procedure legate alla sicurezza. Per questo chiediamo
un'applicazione seria e rigorosa del protocollo, e la possibilità di avere
accesso diretto (tramite rappresentanze sindacale e RLS aziendali e di sito)
alle carte che regolano gli appalti e i rapporti di lavoro nelle aziende in
appalto.
Con l'iniziativa del 17 Aprile, e con il successivo presidio all'AUSL (organo
preposto ad effettuare quei controlli che dovrebbero garantire la sicurezza del
lavoro nel quartiere), oltre a costruire momenti di sensibilizzazione,
disvelamento e denuncia sulle condizioni di lavoro in Fiera, vogliamo iniziare
a porre una serie di questioni con chiarezza, non solo all'azienda ma anche
alla città:
- Nessuna ulteriore esternalizzazione e anzi apertura di processi di
reinternalizzazione di servizi
- Controlli reali sul sistema degli appalti
- Dignità, diritti e garanzie per tutti i lavoratori e i precari della Fiera
- Applicazione reale, integrale e puntuale del Protocollo di Sito sulla
Sicurezza
Nel corso dell'iniziativa verrà presentato pubblicamente il servizio speciale di
inchiesta "La Fiera delle precarietà" pubblicato recentemente da Zero in
Condotta, che contiene una serie di interviste a lavoratori precari delle varie
aziende satelliti di BolognaFiere. Verranno raccontate storie di ordinaria
precarietà e quotidiano sfruttamento che si nascondono dietro la facciata
rispettabile e luccicante della Fiera di Bologna.
L'assemblea dei lavoratori di BolognaFiere
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Il Patto di Base di Bologna aderisce e partecipa al presidio dei lavoratori
della Fiera di Venerdì 17.
Abbiamo sempre ritenuto scandaloso che in un grande polo economico della città
come la Fiera si nascondessero situazioni di sfruttamento spietato, quando non
di vero e proprio lavoro nero, perpetuate dalle aziende in appalto con il
silenzio complice di BolognaFiere.
La Fiera di Bologna rappresenta purtroppo una situazione paradigmatica
dellattuale mercato del lavoro. Il diffusissimo meccanismo delle
esternalizzazioni e degli appalti e sub-appalti produce frammentazione nel
corpo dei lavoratori, difficoltà nell'individuazione delle controparti,
ricattabilità estrema e ovviamente abbassamento del costo del lavoro. Negli
ultimi anni, del resto, le stesse controriforme del mercato del lavoro
(Pacchetto Treu alla Legge 30, fino alle recenti norme del governo Berlusconi)
hanno spostato i rapporti di forza sempre più a vantaggio delle imprese,
eliminando qualsiasi diritto o garanzia per i lavoratori subordinati e
para-subordinati. L'interazione di questi fattori ha portato alla formazione di
sacche di sfruttamento e precarietà estrema a margine di grandi centri
produttivi e luoghi di lavoro di massa come possono essere l'aeroporto,
l'Ospedale S.Orsola, la stessa Fiera. L'inchiesta di Zic.it mostra
perfettamente attraverso le parole degli stessi lavoratori l'altra faccia della
Fiera bolognese, quella delle agenzie interinali e della ricattabilità totale,
dei turni massacranti e dei salari miseri, dei diritti alla malattia e al
giorno di riposo negati, dell'assenza di agibilità sindacale. Inutile dire come
in questo contesto si inseriscano anche i problemi legati alla sicurezza sul
lavoro, che crediamo vadano affrontati con un'ottica complessiva, a partire
dalla garanzia di condizioni di lavoro più umane per tutti coloro che operano
nel quartiere fieristico.
L'attuale crisi economica e finanziaria va quindi ad incidere pesantemente su
situazioni lavorative già estremamente precarie, e anche in Fiera la crisi
viene fatta pagare solo alle fasce più deboli. Da un lato i lavoratori del
personale di manifestazione di BolognaFiere, che anche se assunti a tempo
indeterminato hanno comunque i loro redditi annui legati al numero delle fiere,
dallaltro i precari ancora più ricattabili e sfruttati in un contesto di
scarsità di lavoro.
Ma a questa, come ad ogni situazione di sfruttamento, ribellarsi è possibile. Lo
dimostrano i lavoratori di BolognaFiere, categoria storicamente combattiva, lo
dimostrano gli ex-parcheggiatori in causa con Ser.in.Ter. e Operosa, lo
dimostrano gli altri precari che ci hanno contattato o che hanno accettato di
esporsi raccontando le loro condizioni di lavoro.
Per questo l'iniziativa di Venerdì 17 può essere l'inizio di un importante
percorso. Può essere un primo momento in cui i lavoratori di BolognaFiere si
pongono come punto di riferimento e come sponda per quei lavoratori troppo
ricattabili per potersi esporre in prima persona. Perché l'unità tra lavoratori
delle diverse aziende e categorie con l'obiettivo comune della generalizzazione
dei diritti è il mezzo più credibile per fermare le esternalizzazioni e
invertire la tendenza alla frammentazione del lavoro in Fiera. E perché anche
in Fiera vogliamo cominciare a dire chiaramente che la crisi non la devono
pagare i lavoratori e i precari, ma gli azionisti, i manager e i dirigenti che
l'hanno causata!
Appuntamento a partire dalle ore 12 in Piazza Costituzione, davanti all'ingresso
principale della Fiera.
Patto di Base Bologna
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L'Officina dei Media Indipendenti VAG61 e la redazione di ZIC.IT parteciperanno
al presidio/ conferenza stampa di venerdì 17 davanti all'ingresso della Fiera.
Da anni seguiamo dalle pagine, virtuali e cartacee, del nostro giornale
l'evolversi delle situazioni lavorative, delle mobilitazioni e delle trattative
in Fiera. A partire dalle prime interviste a lavoratori precari della Fiera,
passando per la vertenza dei parcheggiatori e per la mobilitazione per la
sicurezza dell'autunno '07, fino alla firma del protocollo sicurezza nella
primavera '08, abbiamo seguito la questione della Fiera con un'ottica non solo
di controinformazione e di denuncia ma anche di inchiesta partecipante.
Il recente speciale "La Fiera delle precarietà" vuole rappresentare un salto di
qualità in questa direzione. L'idea era non solo di denunciare le situazioni di
sfruttamento e precarizzazione estrema, ma anche di cogliere il vissuto
personale di alcuni dei precari della Fiera, e di arrivare a comprendere più a
fondo i meccanismi di ricattabilità attraverso loro stesse parole. Sono emersi
spunti interessanti, sia in termini di fotografia della realtà, sia di
possibili linee di azione per resistere attivamente alla precarietà, costruire
percorsi di autorganizzazione e ipotizzare inversioni di tendenza rispetto alle
dinamiche di frammentazione e personalizzazione del rapporto di lavoro.
Anche lo spazio fisico di Vag61 è stato e sarà a disposizione dei lavoratori
della Fiera. Le due iniziative di autofinanziamento per la causa degli
ex-parcheggiatori Ser.In.Ter., non solo sono state ospitate volentieri, ma sono
diventate esempi per meccanismi di mutuo soccorso e di resistenza dal basso alla
crisi che vorremmo estendere sempre di più. E il tema del lavoro in Fiera ha
permeato anche la rassegna "Buon lavoro, maledetto lavoro" che stiamo portando
avanti in questi mesi.
Per questi ed altri motivi saremo al presidio dei lavoratori della Fiera, che ci
sembra un primo, importante, passo per portare all'esterno e porre alla città il
tema del lavoro in Fiera e dei livelli minimi di dignità e diritti che
dovrebbero essere garantiti per tutti e che i precari della Fiera stanno
iniziando a rivendicare.
Vag61 - Officina dei Media Indipendenti (Via Paolo Fabbri 110)
Zero in Condotta - Bologna dal Basso
www.zic.it -
www.vag61.info
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> Leggi l'inchiesta "La Fiera delle precarietà":
http://www.zic.it/zic/articles/art_4206.html