Autor: biondino Data: A: acrobaxlist, coordinamento, ondarossa, incontrotempo, pop Assumpte: [Incontrotempo] solidarieta' con londra_roma 2/04/09
Ancora un G8 di morte!
In queste ore in occasione del summit del G20 ed in seguito alle
manifestazioni ed iniziative, peraltro annuciate pubblicamente nel corso
degli ultimi mesi, si è scatenata con un crescendo progressivo la
repressione e le cariche della polizia che hanno causato la morte di una
persona che coinvolta ieri durante gli scontri davanti alla Royal Bank è
rimasta esanime al suolo, pare dalle prime informazioni, per arresto
cardiaco.
E si susseguono nelle ultime ore le notizie drammatiche delle sempre più
dure iniziative della polizia che nella mattina di oggi hanno determinato
lo sgombero manu militari del centro sociale RampARTs, con gli arresti
collettivi delle attiviste e degli attivisti, e il simultaneo raid della
polizia all'Earl St Convergence Centre, dove sono stati arrestati persino
gli osservatori legali, mentre il luogo del summit del G20 è stato
completamente blindato e davanti alla Bank of England è stata
violentemente impedita ogni iniziativa di denuncia della repressione di
ieri e di rivendicazione della verità sulla morte del compagno.
Intanto il presidente del consiglio dei ministri italiano, Silvio
Berlusconi, ha commentato: "Questo purtroppo è il lato negativo di questi
vertici, che però sono indispensabili"... Come a dire che morire durante
le contestazioni è realtà ordinaria, scritta dal destino e naturale.
Morire soffocati dalle cariche e dai gas, oppure anche colpiti in testa da
una pallottola di Stato. La stessa ordinarietà del morire di lavoro e
sfruttamento, di carcere, di alienazione, di disperazione per la privazione
di reddito e di futuro, di violenza maschile e patriarcale sulle donne. La
stessa ordinarietà del morire, a migliaia, nelle acque del Mediterraneo,
di frontiere armate e di Europa fortezza. O del morire dopo essere
sopravvissuti a quelle acque, qui fra noi, di razzismo e di fascismo.
Eppure come su questo ordinario morire poggiano le basi della società del
profitto e del controllo di Stato, così sull'ordinario morire nelle
contestazioni ai vertici dei Grandi deve poggiare l'autorità dei Grandi
medesimi. E infatti se di contestazione si muore, la speranza allora deve
restare affidata solo al "capitolo sociale" che un Berlusconi magnanimo
suggerisce di inserire nel documento del G20. E' in questo modo che le cose
debbono restare al loro posto.
Ogni cosa al suo posto? Questa vita, cioè questa morte, per noi? No. Noi
non restiamo al posto assegnatoci. Come le compagne e i compagni, le nostre
sorelle e i nostri fratelli di Londra, di Atene, delle banlieues francesi,
dalla Germania alla Catalogna, noi non ci stiamo. Lo abbiamo già fatto
sapere, riprendedoci le strade e la nostra indignazione contro i padroni
della crisi, il 28 marzo. Non aspettiamo un secondo, adesso, a fare sentire
la nostra solidarietà a chi si batte anche per noi in faccia ai 20 Grandi.
Non aspettiamo un secondo a dare il segnale che la nostra lotta cresce e
continua.
London Calling!
APPUNTAMENTO X TUTTE E TUTTI ALLE H 18:30 PRESSO LA METRO CASTRO PRETORIO
organizza la tua rabbia,
la libertà non cade dal cielo