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Case popolari, rischio xenofobia pesante ipotesi dopo lincendio
30 marzo 2009| Vincenzo Galiano
Il rogo doloso divampato allalba di sabato in un alloggio popolare Arte di via Pedrini, a Begato, è stato il campanello dallarme. Bruno Pastorino, assessore al Patrimonio del Comune: «Sono preoccupato per le richieste crescenti di alloggi da parte di immigrati e per linsofferenza degli italiani. Serve un incontro urgente in prefettura per esaminare la situazione»
«Troppo poche le case popolari rispetto alle domande mentre continuano a mancare le risorse statali per il recupero di nuovi alloggi. La competizione, quindi, è esasperata. E se viene alimentata dalla xenofobia e dal razzismo può dare luogo a gesti estremi. Perché gli stranieri che chiederanno una casa al Comune saranno sempre di più. In lista dattesa ce ne sono già circa trecento: il 15 per cento del totale delle istanze». Bruno Pastorino, assessore al Patrimonio del Comune, dice di essere «molto preoccupato», tanto da richiedere «un incontro urgente al prefetto per esaminare la situazione».
Il rogo doloso divampato allalba di sabato in un alloggio popolare Arte di via Pedrini, a Begato, è stato il campanello dallarme. Una famiglia composta da padre, marocchino, madre, genovese, e dalla loro bimba di due anni ha rischiato di morire tra le fiamme. La tragedia è stata evitata grazie allintervento tempestivo dei vigili del fuoco. Ma il capofamiglia, Omar Sendal, 28 anni, si è fratturato le gambe lanciandosi dalla finestra col proposito di salvare moglie e figlia. Gli inquirenti hanno subito ipotizzato che il gesto possa avere una matrice xenofoba. È ancora tutto da dimostrare, certo. Ma, nel quartiere, la tensione è alta. Anche le testimonianze raccolte a caldo nella zona, hanno un tono più improntato allinsofferenza verso gli stranieri che alla solidarietà.
La memoria torna al giugno 2006 quando, in diverse zone della città, esplosero sollevazioni e piccole violenze contro linsediamento in appartamenti comunali di famiglie di rom slavi provenienti dal campo nomadi della Foce, chiuso definitivamente allora dallex giunta Pericu. Tre anni fa, volò qualche pugno e ci fu una minaccia con coltello. A Begato, laltro giorno, è accaduto di molto peggio.
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