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Torino, sabato 28. Contro i CIE, solidarietà con gli immigrati in lotta
Sabato 28 marzo punto info solidale con i prigionieri dei CPT/CIE in lotta per la libertà.
Appuntamento dalle 10 al Balon in via Borgodora angolo via Andreis.
Alle 15 presidio promosso dall'Assemblea Antirazzista davanti al CIE di Corso Brunelleschi.
Da Torino a Milano, da Bari a Gradisca, da Bologna a Roma i reclusi sono in lotta contro i Centri di detenzione per stranieri senza documenti. Combattono per la loro libertà e per quella di tutti noi. Chiudiamo i CPT!
Di seguito il testo della locandina che stiamo diffondendo in questi giorni.
Urla nel silenzio
La rivolta disperata dei senza carte dei CIE
Nei CPT/CIE soprusi, pestaggi, cure negate, sedativi nel cibo sono pane quotidiano.
Nei CIE chiudono i "senza carte", uomini e donne colpevoli di cercare un'opportunità di vita nel nostro paese. Vengono dai tanti Sud del mondo: sono fuggiti dalla miseria, dalla guerra, dall'oppressione e qui hanno trovato sfruttamento bestiale, razzismo, leggi speciali.
Il governo in febbraio ha deciso di prolungare la reclusione dei CIE da due a sei mesi. Da allora è partita una disperata resistenza.
Nei CIE di Milano, Roma, Bari, Gradisca, Bologna, Roma ci sono stati scioperi della fame, materassi bruciati, proteste sul tetto. A Bari in tre si sono cuciti le labbra, a Torino due si sono tagliati profondamente le braccia, un altro ha ingoiato pile.
La polizia reagisce a suon di botte, minacce, perquisizioni con cani, telefoni spaccati.
A Roma un algerino stava male: è stato curato a manganellate ed è morto nella sua cella.
Viviamo tempi grami, tempi feroci e folli, tempi di guerra. La guerra contro i poveri e gli immigrati, la guerra contro chiunque si opponga alla barbarie.
Piovono pietre e nessuno può stare al riparo in attesa di tempi migliori: mettersi in mezzo è un'urgenza ineludibile.