Autore: norma Data: To: forumgenova@inventati.org, controg8 Oggetto: [NuovoLab] 358° ora in silenzio per la pace
Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 25 marzo dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova 358° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito
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Dieci anni fa, il 24 marzo1999, i bombardamenti della Nato contro la
Jugoslavia.
Durarono 78 giorni, in assoluta violazione della Carta dell’Onu . Fu un
sanguinoso vulnus del diritto internazionale che aprì la stagione delle
guerre «umanitarie».
I jet dell’Alleanza atlantica con duemila azioni d’attacco scaricarono
sulla Jugoslavia 21700 tonnellate di esplosivo, tra cui 35450 cluster
bomb. «Bombe intelligenti».per Usa e Ue. Non colpirono gli obbiettivi
militari, fecero stragi tra civili e distrussero case, ospedali, ponti,
scuole , fabbriche.
Effetti collaterali? No omicidi Deliberati
« La Nato ha in più occasioni violato i principi umanitari da applicare
in ogni conflitto armato», sostiene Amnesty, che accusa la Nato di «non
aver rispettato le regole fondamentali sancite nelle convenzioni di
Ginevra del 1949.»
La guerra del Kossovo di dieci anni fa ha segnato uno spartiacque anche
per le organizzazioni non governative (Ong) e l’intervento umanitario
nelle aree di conflitto. Quella guerra fu definita «umanitaria».e la
missione Arcobaleno fu pensata nelle stesse ore in cui veniva decisa
l’adesione dell’Italia ai bombardamenti della Nato . L’intervento
umanitario fu dunque organico alla guerra e molte Ong consapevoli o meno
si misero al servizio di questa visione.
Missione fallita
Un fatto è certo . Quello del 1999 non è l’ultimo conflitto armato dei
balcani, ma la prima guerra post- moderna sospesa tra l’uso della forza
che riproduce la forza e l’immaginario del potere . «Perché così -ha
scritto l’ex premier Massimo D’Alema per spiegare il protagonismo
dell’Italia – abbiamo conquistato lo status di grande paese»