ASSEMBLEA CITTADINA PER LA COSTRUZIONE DEL 25 APRILE,
CONTRO IL DIVIETO DEI CORTEI E DI SCIOPERO
Il 25 Aprile 2009 ricorre il 64° anniversario della Liberazione dalla
dittatura nazifascista.
Come negli ultimi anni la giornata del 25 aprile a Roma rivive in chiave
antifascista tutte le esperienze di lotta che attraversano questa città,
continuando a mettere in relazione la generazione che ha combattuto per la
libertà nei decenni passati con tutte quelle forme diffuse di
partecipazione e di protagonismo sociale che oggi lottano per una città
solidale, laica, antisessista e antirazzista, in grado di estendere a
tutti il diritto alla casa, al lavoro, al reddito, ad un ambiente sano,
alla scuola pubblica, alla salute.
Ricordare tutto ciò fa sì che si muova quell'ingranaggio collettivo che
è la memoria, allo scopo di non far cadere nel celebrativo una giornata
simbolo dell'antifascismo, ancora oggi valore costituente e unificante di
chi lotta per costruire un’alternativa concreta alla degenerazione della
società capitalista.
In una spirale negativa che non sembra aver fine assistiamo ormai alla
normalizzazione dei peggiori comportamenti: razzismo, xenofobia,
giustizialismo, sessismo e paura sociale, a seguito di politiche disastrose
che si sono susseguite in questi ultimi anni da parte di entrambi i poli,
non per ultima una scellerata gestione della crisi economica che alimenta
la guerra fra poveri.
Oggi il nuovo fascismo è ben rappresentato dalla deriva securitaria
legittimata dall’intero ceto politico, dal servilismo dei media, dalla
cancellazione della memoria collettiva. Tale logica securitaria crea il
terreno fertile ad una legittimazione di comportamenti ed atteggiamenti
fascisti che attraversano il tessuto sociale della società, fomentando
odio e paura attraverso le strumentalizzazioni di accadimenti che hanno
bisogno di altre e ben reali soluzioni: dalla questione immigrazione a
quella delle violenze sulle donne.
Inoltre tale dinamica sociale crea il terreno fertile ad una legittimazione
di personaggi come il sindaco Alemanno ed organizzazioni fasciste sepolte
nella ignominia della storia, che, oggi come ieri, si rendono servi
dell'autoritarismo e della repressione di quei settori sociali che più di
altri si contrappongono a queste politiche governative.
Questo clima permette un facile sdoganamento di provvedimenti autoritari
che cominciano a delineare un nuovo modo di vivere in Italia, fatto di
divieti e repressione per chi non si allinea, passando per la
legittimazione delle ronde di quartiere, molte delle quali costituite da
organizzazioni fasciste, fino ad arrivare a ledere il diritto di sciopero e
di manifestazione, strumenti cardine di una pur minima democrazia.
I protocolli e i disegni di legge, tesi a svuotare i diritti di sciopero e
di corteo, sono ad oggi un pesantissimo attacco che uno stato autoritario
sta portando a quei settori sociali che si contrappongono a
questo modello di società e alle attuali politiche governative. Non
affrontare questi provvedimenti comporta un arretramento gravissimo non
solo di alcuni e principali strumenti di contestazione, ma della lotta in
sè, perché colpisce un elemento fondante di tale percorso cioè la
possibilità di espressione delle pratiche conflittuali. Non possiamo
permetterci passi indietro rispetto a tale situazione.
Il tentativo di gestire la crisi economica in chiave autoritaria fomentando
contemporaneamente la guerra tra poveri non può continuare a nascondere i
reali problemi di questa società, come l'incalzare dei licenziamenti e
della cassa integrazione di massa, come l'estendersi della precarizzazione,
come la questione casa e in generale l'arretramento di tutti i diritti
sociali.
Questa becera spirale di involuzione sociale di certo lascerà dei segni
profondi nella cultura di questo paese. Noi continuiamo a contrapporre
le nostre lotte e il sogno di una società diversa.
Per questo motivo il 25 aprile di quest'anno assume un ruolo attuale ed
unitario rispetto a tutte le realtà che lo attraverseranno, come ogni anno
si costruirà un grande corteo e diverse iniziative nei territori.
La R.A.M.(rete antifascista metropolitana)
propone a tutte le reltà e le persone antifasciste e democratiche di
costruire insieme un’assemblea cittadina per organizzare le mobilitazioni
in ricordo della lotta di liberazione e per rilanciare nella stessa sede un
percorso che affronti direttamente il problema dei divieti dei cortei e
della limitazione del diritto di sciopero, pensando ad azioni e strategie
divulgative in grado di far ritirare tale provvedimento fascista
La libertà è una pratica che si conquista ogni giorno con la lotta.
Contro il fascismo, non un passo indietro!
Mercoledì 1 Aprile presso il CSOA Forte Prenestino ore 20.00
Rete Antifascista Metropolitana