[NuovoLab] "Le mani della mafia nel cuore di Genova"

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"Le mani della mafia nel cuore di Genova"
Una via del centro storico di Genova
    
Il sindaco: i boss si stanno mangiando interi quartieri
FERRUCCIO SANSA
INVIATO A GENOVA
«La mafia si sta mangiando interi quartieri di Genova». Il sindaco Marta Vincenzi ieri era a Napoli alla grande manifestazione contro la criminalità organizzata. Non solo per solidarietà. Vincenzi guarda vicino a sé, vicinissimo, guarda alla mafia che invade anche la sua città e arriva alle porte del municipio, nel quartiere della Maddalena, a venti metri di distanza dall'ufficio del sindaco. «Domani a Novara devo incontrare il ministro dell'Interno. Lo dirò a Maroni, stiamo attenti a non affrontare il problema sicurezza in modo demagogico. Si parla sempre di romeni e marocchini ma poi le questioni essenziali passano in secondo piano. Ci sono pericoli più difficili da affrontare, minacciano le nostre città e chi ci vive», spiega Vincenzi. Fa una pausa, guarda fuori delle grandi finestre dell'ufficio come se vedesse ciò di cui sta parlando: Cosa nostra e soprattutto ‘ndrangheta che si spartiscono il centro storico e i quartieri del Ponente, come Rivarolo. «Bisogna che si sappia, la questione va affrontata in modo serio e senza perdere tempo. La criminalità organizzata è anche qui e sta mettendo radici. In periodo di crisi queste forme di economia illegale rischiano di soffocare le imprese sane».

Su che cosa si basa la denuncia di Marta Vincenzi? «Basta leggere le ultime relazioni della Commissione antimafia, Genova e altre città del Nord sono diventate terra di conquista per la criminalità organizzata». Ci sono segnali avvertibili anche nella vita di tutti i giorni: «Molti negozi chiudono. Certo, per la crisi, ma non soltanto. C'è dell'altro. Chi vuole lavorare in modo pulito riceve messaggi inquietanti, a volte minacce». E Vincenzi pronuncia una parola che per molti è tabù: «Basta girare per la città, ascoltare la gente per accorgersi che qualcosa di insidioso sta accadendo. Alcuni mi parlano di richieste di pizzo. Purtroppo, però, pochi fanno denuncia».

Ma non soltanto: «Il Comune ha presentato un bando di concorso riservato alle imprese che volevano insediarsi nel quartiere della Maddalena. Era un'occasione importante per distribuire fondi che sviluppassero l'attività economica, un milione e trecentomila euro. E com'è finita? Il bando è andato deserto. Sono preoccupata, non vorrei che i fondi andassero persi o, peggio, finissero nelle tasche della criminalità organizzata».
Vincenzi pesa le parole. «Perchè non vorrei che passasse il messaggio sbagliato: Genova per molti aspetti sta rinascendo, il centro storico è vivo, ma noi sappiamo che ci sono famiglie vicine ad ambienti di ‘ndrangheta che stanno facendo incetta di appartamenti. Decine di bassi che poi vengono destinati alla prostituzione. E locali che vengono acquistati per riciclare denaro o magari spacciare cocaina».
Eccoci allora all'incontro con Maroni: «I minori stranieri non sono il problema numero uno per la sicurezza.
Genova è una città con un grande patrimonio civile e sociale, ma la criminalità organizzata, qui come in molte città del Nord, rischia di uccidere interi quartieri, di strozzare attività commerciali e di rovinare la vita dei cittadini.
La lotta a un nemico così forte spetta prima di tutto allo Stato che deve svolgere un'attività investigativa e di prevenzione».

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