Autor: ANDREA AGOSTINI Data: A: forumgenova Assumpte: [NuovoLab] legambiente su erzelli: si rischia solo di favorire
manovre speculative
SI POSA LA PRIMA PIETRA DEL VILLAGGIO TECNOLOGICO DEGLI ERZELLI
LEGAMBIENTE: NON SI PUO' INTERVENIRE A LOTTI PRIMA ANCORA DI AVERE UN QUADRO GLOBALE SU COSA FARE IN QUELL'AREA.
COSI' SI RISCHIA SOLO DI FAVORIRE MANOVRE SPECULATIVE.
L'AREA SI DEVE INTEGRARE CON IL NUOVO PUC DEL COMUNE DI GENOVA
La vicenda degli Erzelli tiene banco ormai da qualche anno nella città di Genova.
E' stato presentato un progetto di risistemazione dell'area, con polo tecnologico delle aziende, spostamento della facoltà di ingegneria ed edificazione immobiliare, progetto che ha sollevato più di una critica e che la stessa Università di Genova, attraverso la Valutazione tecnica della Commissione di Ateneo, composta prevalentemente da docenti della la Facoltà di ingegneria, ha respinto il progetto di insediamento con pesanti osservazioni,tali da richiedere che esso venga sottoposto a "profonda riconfigurazione" .
E' chiaro quindi che su queste basi il progetto non può andare avanti.
E' con profondo stupore che abbiamo appreso l'altro giorno dai giornali che si vuole gettare la prima pietra cominciando a costruire il polo delle aziende e la centrale a generazione che dovrebbe servire tutta l'area - dichiara Stefano Sarti, presidente regionale di Legambiente - secondo noi non si può ragionare a pezzi e addirittura senza avere il consenso di tutte le parti interessate al progetto; le critiche che abbiamo esposto al progetto presentato riguardavano soprattutto l'eccessivo peso delle edificazioni, che rischiano di favorire manovre speculative e di offuscare il quadro generale che dovrebbe avere un'operazione come quella, se condotta nel nome dell'interesse generale della città.
Se davvero vogliamo che possa diventare strategica per il Ponente e per tutta la città la risoluzione dell' impatto ambientale e del peso urbanistico abnorme del polo di Erzelli, riteniamo indispensabile che, in quanto variante di dimensione notevole del PUC vigente, per prima cosa ne venga valutata la verifica della sua adeguatezza rispetto alle strategie e agli scenari del nuovo PUC - dice Giovanni Spalla, responsabile regionale del settore urbanistica di Legambiente.
In secondo luogo, il nuovo PUC, che è in fase di elaborazione, ha l'obbligo di inquadrare il polo di Erzelli in rapporto ad un contesto urbano e territoriale più appropriato e più ampio per dimensioni e tipologie urbane produttive e di ricerca, di valutarne la funzionalità e la composizione estetica e inoltre di verificarne l'accessibilità, che risulta inadeguata e inefficiente.
Per noi è chiaro che spetta al nuovo PUC o alle istituzioni interessate far rielaborare radicalmente l'attuale assetto urbanistico e architettonico di Erzelli.
In terzo luogo, il nuovo PUC deve ai sensi della direttiva europea del 2001 e del DLeg nazionale 4-2008, che la recepisce, applicare la regola della assoggettabilità e la metodologia della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) a tutto il territorio genovese, a cominciare verificarne gli effetti degli interventi più impattanti, come gronda e il polo di Erzelli, nonostante i vincoli dell' accordo di programma esistente
E' significativo, infine, che la Regione Liguria, come risultato dell'applicazione della VIA al Polo Tecnologico di Erzelli, abbia imposto 25 prescrizioni di carattere ambientale e paesaggistico, alle quali sembra che ,per ora, i promotori non abbiano dato ancora adeguata risposta operativa