[cm-Roma] i Ciclopicnic e i fagottari romani

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Auteur: occhio\.nero\@libero\.it
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Sujet: [cm-Roma] i Ciclopicnic e i fagottari romani
“Dobbiamo difendere le nostre tradizioni. Che cosa vogliono, che facciamo spazio alle macchine per parcheggiare?”

i Ciclopicnic e i fagottari romani

http://archiviostorico.corriere.it/1993/luglio/17/Vino_palletta_cosi_resistono_gli_co_10_9307176478.shtml


"Vino e palletta", cosi' resistono gli ultimi fagottari OSTERIE E DINTORNI

"Semo l' urtimi fagottari de Roma" dice seduto al tavolo di piazza S. Giovanni della Malva mentre gioca a carte davanti a un piatto di spaghetti e a un bicchiere di vino. Nicola Tuzzabanchi e' uno dei pochi fagottari rimasti che ancora si riuniscono a Trastevere. Tutte le sere, da maggio a settembre, dieci, quindici famiglie si danno appuntamento sotto casa per cenare insieme all' aperto, in allegria. Ognuno cucina qualcosa e, finito di mangiare, si organizzano le "riffe", piccole lotterie casarecce, si cantano le canzoni romane, si gioca a briscola o a tresette.

"Semo romani da generazioni . afferma con orgoglio la signora Rina . Siamo rimasti in pochi. Trastevere ormai e' piena di stranieri, politici, gente dello spettacolo. Noi, trasteverini veraci, rappresentiamo davvero un' esigua minoranza. I nostri appartamenti non hanno terrazzi. E per questo che ci piace mangiare fuori. E una tradizione antichissima".

C' e' un cartello nel vicolo adiacente alla piazza dove c' e' scritto "la villetta". "L' abbiamo messo . dice ' zi Richetta, famosa per la sua fortuna a carte . per non farci parcheggiare i motorini".
Una volta le famiglie romane preparavano da mangiare a casa, mettevano tutto nei fagotti e poi andavano all' osteria.
Pagavano soltanto il vino e lo "scomodo", cioe' tovaglia di carta, piatti e posate, che spesso i fagottari prendevano come "souvenir".

Anche ai Castelli Romani e' rimasta questa usanza che, oltre agli abitanti del posto, richiama molti turisti incuriositi. L' ultima osteria romana del genere, nata nel 1902, e' "Olindo", dal nome dell' oste che la rilevo' nel 1946. Si trova all' angolo di via del Mattonato e vicolo della Scala, dove una volta c' erano moltissime stalle per i cavalli, le carrozzelle e i carretti. Il proprietario e' morto quattro anni fa e da allora non si serve piu' "vino e palletta", gazzosa cosi' chiamata per il tipico tappo a gommino, ma si cucina come in altri posti.

In passato qualche personaggio famoso si e' aggregato alle pittoresche tavolate nella via. Gian Maria Volonte' , Carla Gravina ci hanno provato inutilmente. "Dopo due, tre volte non si sono visti piu' . afferma la figlia del vecchio proprietario . Fagottari non se diventa".

Di solito i vigili urbani non hanno mai fatto problemi per queste cene casarecce all' aperto. In via Garibaldi, pero' , lo scorso anno hanno portato via il tavolino di legno che si trovava di fronte ad una lavanderia da oltre venti anni, dove tre, quattro famiglie si riunivano abitualmente d' estate.

"Sono venuti qui tre vigili con un camion, quattro operai e una volante della polizia . racconta la signora Andreina, proprietaria del negozio . per portar via alcuni vasi di fiori e il tavolo. La gente di via Garibaldi ce lo voleva ricomprare. Con noi si sono seduti a bere Renato Zero, Renato Rascel e tanti altri. Sandro Pertini quando passava qui davanti ci salutava sempre. Dobbiamo difendere le nostre tradizioni. Che cosa vogliono, che facciamo spazio alle macchine per parcheggiare?"
M. L. T.