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Sent: Tuesday, February 24, 2009 4:11 PM
Subject: [RK] a Carrara e Roma primi lanci del dopo-futurismo
Il 19 febbraio, all'Accademia di belle Arti di Carrara abbiamo lanciato il
manifesto del dopo-futurismo.
Hanno parlato Tommaso Tozzi, Matteo Chini, Giacomo Verde, PierLuigi Capucci
il diretto dell'Accademia Baudinelli, e l'assessore alla cultura della
città.
In contemporanea, in una manifestazione coordinata da Massimo Cittadini,
sono stati presentate le istallazioni e i video prodotte dagli studenti
dell'Accademia.
Benedetta Sabatini e Valerio Neri hanno presentato Inconsapevole respiro,
Irene Franchi e Roberta Morelli hanno presentato Dopofuturismo?
Alessandro Serravalle ha presentato Futuro remoto
Carlotta Premazzi e Claudia Vanello Carnepastik.
Per finire Giacomo Verde, docente all'Accademia e video-maker (autore fra
l'altro del film Il tempo dei limoni dedicato alla epopea di Genova 2001),
ha presentato il suo film Stati d'animo.
In contemporanea è stato distribuito il remake di LE FIGARO contenente il
manifesto del 1909 nella nuova versione dopo-futurista.
Pensate che la stampa non ne abbia parlato? Come no.
Il quotidiano filo-governativo La Nazione ne ha parlato all'articolo che
potete trovare a questo link:
http://lanazione.ilsole24ore.com/massa_carrara/2009/02/20/152972-fantoccio_impiccato_accademia.shtml
Ecco.
Questa è la qualità della vita culturale italiana: mentre si discute
dell'esaurimento della modernità, e si sperimentano forme di linguaggio
visuale e poetico capace di interpretare la mutazione in corso, gli organi
di informazione, capaci ormai soltanto di coltivare barbarie ed ignoranza,
parlano di una denuncia per atti osceni in luogo pubblico perché -
nell'ambito della manifestazione dopo-futurista - gli studenti avevano
depositato in alcuni luoghi della città dei manichini trafitti dal
telefonino, o impiccati con filo telefonico.
Coloro stessi che quotidianamente diffondono milioni di immagini di violenza
e di imbecillità si scandalizzano perché gli artisti denunciano la violenza
del potere.
A Roma, il 20, alla presentazione del manifesto nella sala Luigi Pintor
hanno parlato, oltre me, Renato Niccolini Gianluca Peciola e Pierluigi
Sullo.
La discussione è stata piuttosto vivace e forse anche utile.
Ma c'è una cosa che più di ogni altra vorrei rivendicare. Il 20 febbraio la
giunta Alemanno ha organizzato iniziative teatrali, espositive in molti
luoghi della città per celebrare il centenario del Futurismo. In queste
iniziative (duole dirlo, ma è la triste realtà del lavoro culturale
dipendente precario) il lavoro creativo proveniva naturalmente dalle fila
dei nostri movimenti.
Alla sala Luigi Pintor di via dello scalo san Lorenzo (e anche alla sede di
ESC) si sono tenute le uniche due iniziative capaci di ripensare il
Futurismo, e il secolo che credette nel futuro da un punto di vista critico
e non celebrativo, e soprattutto sottraendosi all'abbraccio della giunta
Alemanno.
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