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Sent: Wednesday, March 04, 2009 9:21 PM
Subject: per un futuro senza guerre - incontro con Alberto L'Abate
- Un mondo senza guerre è possibile oggi?
- La nonviolenza è ancora attuale?
- Come possono far valere i loro diritti i popoli del terzo/quarto mondo?
Ne parleremo con Alberto L'Abate
venerdì 6 marzo alle 17,30
presso il Berio Caffé - Civica Biblioteca Berio - via del Seminario 16 - Genova
nel corso della presentazione del suo ultimo libro "Per un futuro senza guerre" (Liguori editore)
l'incontro verrà introdotto da Carlo Schenone
Alberto L'Abate, nato nel 1932, è stato professore presso l'Università di Firenze, nella quale ha fondato il corso di laurea per operatori di pace e per la gestione nonviolenta dei conflitti.
Allievo, amico e collaboratore di Aldo Capitini e Danilo Dolci ha partecipato alla seconda Marcia per la Pace Perugia-Assisi e da allora alla quasi totalità delle lotte nonviolente che si sono svolte nel paese, da quelle contro la centrale nucleare di Montalto di Castro, dalla fine degli anni Settanta e agli inizi degli Ottanta, a quella contro l'installazione dei missili nella base di Comiso (Rg), successivamente a Genova per la chiusura della Mostra Navale (Bellica) nella seconda metà degli anni Ottanta e ancora in Iraq nel 1990-'91, dove è stato l'ispiratore del Campo per la Pace allestito a Baghdad, successivamente in Bosnja e soprattutto a Pristina, dove ha gestito per due anni l'Ambasciata di Pace ivi istituita dalla Campagna Kossovo di cui è stato uno dei fondatori. A questa fittissima attività politica e sociale, vissuta anche con la creazione di iniziative come ad es. la Tenda per la Pace durante la guerra contro la Serbija, ha affiancato l'obiezione di coscienza alle spese militari e l'attività di teorico e di docente universitario, con particolare attenzione alla ricerca-intervento e alla sperimentazione di interventi civili di pace nei luoghi di conflitto in alternativa al monopolio della gestione militare, sia istituzionale che privata.
Fondatore di varie organizzazioni fra cui vale la pena ricordare i Volontari di Pace in Medioriente, da cui sarebbero nati i Berretti Bianchi, e della Sezione Italiana dell'IPRI (International Peace Research Institute), successivamente accorpatasi con la Rete per I Corpi Civili di Pace, è una delle personalità piu' importanti e significative del mondo nonviolento italiano e internazionale.
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