... una domanda: perchè "associazioni, gruppi informali della provincia, rappresentanti della società civile e anche [...] quella parte della politica che ancora vuole ascoltare e confrontarsi nello spazio pubblico" si ricordano della politica, dell'economia, del territorio, dell'etica, solo ai fini di una quinquennale partecipazione grigia e subalterna alle elezioni amministrative di segno presidenzialistico (come le "primarie" dimostrano) ?
PS: Tutti promettono, nessuno mantiene, vota nessuno!
----Messaggio originale----Da: silvtome@???: 27/02/2009 9.15A: "social forum"<forumlecce@???>Ogg: [Lecce-sf] appello autoconvocazione -->
APPELLO
(comunicato-stampa)
Una libera autoconvocazione di cittadine e cittadini, artisti, giovani, associazioni informali, gruppi di pressione dal basso, si riunirà mercoledì 4 marzo 2009 alle ore 18,00 presso le Officine Culturali ERGOT a Lecce, in via Palmieri (piazzetta Falconieri).
Il tema urgente è la richiesta di primarie di coalizione per designare il candidato presidente alla Provincia per le elezioni amministrative di giugno. Da contatti informali emerge la diffusa volontà di decidere dal basso con metodo partecipativo, per non delegare al politicismo e al decisionismo delle segreterie dei partiti del centrosinistra la scelta, come purtroppo sta avvenendo. La partita è troppo importante per tutto il Salento: si tratta di rilanciare nei suoi aspetti migliori la coalizione democratica, andare avanti sulla difesa dellambiente, sul turismo sostenibile di qualità, sulla rinascita culturale, sulla crescita dellassociazionismo della società civile, sul sostegno ai progetti realmente innovativi. Bisogna allora discutere alla luce del sole di programmi e anche di quale visione abbiamo del futuro del nostro territorio. Ecco che lautoriforma dal basso della politica è essenziale, perché la politica non può essere sequestrata dai partiti e dai cespugli, da politicanti di lungo corso, da lobby e interessi di parte, da accordi sottobanco con istanze ambigue e populiste.
In queste ore stanno aderendo intellettuali, associazioni, gruppi informali dalla provincia, rappresentanti della società civile e anche qualche sorpresa da quella parte della politica che ancora vuole ascoltare e confrontarsi nello spazio pubblico.