[Badgirlz-list] CPT E PSICHIATRIA

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Autor: Errata
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To: l38squatter
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CPT E PSICHIATRIA






Un manuale di psichiatria del 1930
definiva la "profilassi delle malattie mentali" come necessitÃ
di "perfezionare la razza pura" ed infatti la repressione
psichiatrica, attraverso l'eutanasia eugenetica, anticipò
di qualche anno le brutalità messe in atto dai nazisti e
dagli altri totalitarismi; gli stessi psichiatri furono riabilitati
dopo la caduta del regime, perché l'assassinio dei pazienti
negli ospedali venne considerato non "un affare di medici",
ma delle "strutture di potere" e così protetti
continuarono il loro programma di sterminio nei manicomi anche dopo
il '45.

La psichiatria si è sempre contraddistinta per la sua violenta
contenzione fisica e chimica e oggi a farne le spese sono anche
i migranti: antiepilettici e sedativi fatti assumere insieme al
cibo; i migranti reclusi nei Centri di Permanenza Temporanea (CPT),
colpevoli solo di non avere documenti regolari secondo la burocrazia
italiana, diventano - al pari degli psichiatrizzati - esseri umani
di secondaria importanza da sottoporre ai dettami medici senza esplicito
consenso.

Se la storia della psichiatria dimostra che questa pseudo-scienza
ha sempre asservito la difesa della razza pura, oggi sono le cure
psichiatriche a prestare il fianco ai peggiori sentimenti xenofobi.

In questa società , che ci viene descritta come moderna, sopravvive
ancora l'ideologia della "eliminazione del pericolo biologico"
rappresentato da quegli individui che vanno esclusi, reclusi e sedati
solo per le loro caratteristiche somatiche che rappresentano una
minaccia per la "civiltà ".

La chiesa cattolica ha prodotto documenti e si è più
volte espressa, anche in maniera contraddittoria, sull'argomento,
ricordiamo le parole del cardinale Biffi:"Bisogna privilegiare
l'immigrazione dai paesi cattolici" a sancire una netta differenziazione,
in base alle scelte religiose (auspicando che sui documenti comparisse
la dicitura "religione: …"), sulle politiche della
"accoglienza".

In prima persona, soprattutto a mezzo della Caritas e di altre ONG
o ONLUS, il Vaticano gestisce i centri di prima accoglienza per
gli immigrati percependo per questo ingenti somme dallo stato italiano;
la politica è quella dell'assistenza - fino a che questa
frutta - e poi, in perfetta sintonia con la Bossi-Fini, viene gestito
il rimpatrio o comunque forme di non-integrazione sociale.

Che cosa ha mai detto la chiesa sui campi di sterminio? In 60 anni
di storia con un diplomatico silenzio ha sempre coperto i peggiori
crimini contro l'umanità perché, da Pio XII a Giovanni
Paolo II, ne era e ne è complice.

Anche le strutture psichiatriche sono in gran parte gestite dagli
stessi apparati cattolici e da un punto di vista strettamente ideologico
c'è una complicità sulle modalità di trattamento
e di giudizio sui soggetti che cadono vittime delle strutture di
contenzione.

La nota "sacralità della vita" va violentemente
sancita per una cellula appena fecondata e non per individui il
cui unico desiderio è la dignità della propria persona.

I lager (vecchi e nuovi) costituiscono un affare per chi li gestisce
e questo significa anche trovare nuova "utenza", non importa
se il "disagio" viene individuato tra i tossicodipendenti,
tra gli psichiatrizzati (vedi abuso del TSO), tra i carcerati, tra
i migranti, tra tutti coloro che per vicende diverse entrano a far
parte delle cosiddette "devianze sociali".




http://www.libera-unidea.org/aggiornamenti_anticlericale/index.html