Il fascicolo riguarda 14 persone: il papà della donna morta il 9 febbraio
il primario Amato De Monte, un altro medico, tutti gli infermieri che hanno attuato il protocollo
"Eluana, è stato omicidio volontario"
Beppino Englaro indagato a Udine
di PIERO COLAPRICO
Beppino Englaro
MILANO
- Quello che alcuni temevano arrivasse, altri invece auspicavano, è in
questo momento stato aperto: è il fascicolo che imputa di omicidio
volontario aggravato 14 persone a cominciare da Beppino Englaro, il
papà di Eluana, la donna in stato vegetativo per 17 anni e morta lunedì
9 febbraio. L'imputazione comprende il primario Amato De Monte, un
altro medico, tutti gli infermieri che hanno ruotato intorno alle tre
stanze della clinica La Quiete di Udine. Forse si tratta di un
fascicolo che si apre velocemente e altrettanto velocemente si
chiuderà. Una sorta di atto dovuto. Ma secondo indiscrezioni
investigative questa nuova indagine partirebbe da una serie di esposti,
firmati sia da singoli che da associazioni, che hanno raccontato la
storia di Eluana come se fosse la storia di un omicidio. Il fatto che
ci sia stata una sentenza della Corte civile d'appello di Milano,
confermata dalla Cassazione, e che fosse stato approntato un protocollo
per accompagnare gli ultimi giorni di Eluana non ha mai interessato i
firmatari di queste denuncie, che in nome della sacralità della vita
hanno puntato il dito contro il padre di Eluana.
Il procuratore capo Antonio Biancardi, dal momento del trasferimento di
Eluana a Udine, ha diretto in prima persona una serie di inchieste.
All'inizio aveva addirittura ipotizzato il sequestro della struttura
interna alla casa di riposo che aveva accolto la paziente. nei giorni
scorsi un altro fascicolo con quattro indagati: due giornalisti, sempre
il papaà, sempre il primario, per aver deciso di scattare numerose
fotografie di Eluana poco prima della morte (per 140 di questi scatti,
ieri la procura di Trieste non ha convalidato il sequestro).
Un'iniziativa che aveva sconcertato gli avvocati difensori. E anche
ieri, Vittorio Angiolini, il legale milanese degli Englaro, sembrava
stupefatto: "Nessuno ci ha avvisato dell'apertura di questo fascicolo
per omicidio, sembra un fatto incredibile che si voglia indagare per
qualcosa avvenuta alla luce del sole, e peraltro motivata da alcune
sentenze. Stiamo a vedere quello che succede, secondo me diventerà
sempre più urgente denunciare per calunnia chi ha diffuso false notizie
sul conto della famiglia Englaro".
L'interruzione dell'alimentazione forzata diventa quindi una possibile
spiegazione del reato. Come si sa, non nutrire più Eluana era stato
considerato da medici e giudici il modo migliore per "lasciare
riprendere il percorso naturale della morte" interrotto il giorno
dell'incidente stradale, il 18 gennaio 1992, e mai più riavviato dopo
la rianimazione, incapace di rianimare davvero. Questo procedimento che
aveva anche l'avallo del professor Giandomenico Borasio, professore
palliativista dell'Università di Monaco di Baviera e consulente della
chiesa cattolica tedesca in materia di bioetica, ha diviso
l%u2019opinione pubblica. Per la stragrande maggioranza dei medici è il
metodo migliore per una morte il meno dolorosa possibile. Per altri si
tratta quasi di una tortura. E' forse anche questa spaccatura ad aver
spinto la magistratura udinese a volerci vedere più chiaro e solo nei
prossimi giorni si capirà se questa indagine può essere considerata
come un atto necessario oppure se aprirà nuovi scenari in questa
dolorosa vicenda.
(27 febbraio 2009)
Tutti gli articoli di cronaca
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro-5/englaro-indagato/englaro-indagato.html
--
Carlo
Forum Per La Sinistra Europea - Genova
http://versose.altervista.org/
Coordinamento Genovese contro l'Alta Velocità
http://notavgenova.altervista.org/
_________________________________________________________________
Quali sono le più cliccate della settimana?
http://livesearch.it.msn.com/