Auteur: SILVERIOTOMEO Date: À: social forum Sujet: [Lecce-sf] scenari squallidi!
Si profilano scenari allucinogeni per le prossime elezioni amministrative provinciali a Lecce. Oltre quello che si desume dai comunicati stampa e dalle interviste, da un giro di telefonate e da colloqui informali, le cose starebbero così.
Al tavolo dei partiti e dei cespugli il presidente uscente Giovanni Pellegrino avrebbe detto (lui che è solo un capoclan e non aderisce a nessun partito!): o vi cuccate il ticket Capone-Potì oppure non farò nulla per spostare voti ad altri candidati. Senonchè il PD in implosione, le correnti e le fazioni, coloro che al di là della casacca politica hanno mangiato a sufficienza piatti di lenticchie qualche volta persino con lo zampone, avrebbero detto di sì. Solo la Sinistra democratica (ma divisa al suo stesso interno) e il MPS - il movimento vendoliano - avrebbero detto che non si fa così, meglio le primarie di coalizione, meglio discutere meglio, magari anche di programmi futuri.
Nel frattempo le caldane senili della Poli Bortone (e il non aver visto accogliere la velleità di candidarsi alla Regione tra un anno e mezzo) l'hanno spinta a inventarsi il movimento per il Sud che butterebbe a un terzo Polo ma come in realtà l'ago della bilancia, e che gli accordi con la Capone per un eventuale ballottaggio sarebbero già in essere.
Scenario squallido, perché ove vincesse la Capone con il Potì in accordo con il transfuga del PD Stefàno più il movimento populista della Bortone non avremmo un centrosinistra alla Provincia, ma una "entità", una "cosa" dove l'asse sarebbe Pellegrino e il suo vorace clan e la Poli con il suo peronismo di destra. In questa ipotesi l'astensionismo credo farebbe vincere il centrodestra, per quanto sia azzoppato dalle danze della Poli. L'unica è che AN di Mantovano e dei suoi amichetti (come Saverio Congedo) verrebbe ridimensionata.
Probabilmente il clan Pelelgrino e alcune fazioni del PD (ne riparliamo dopo le europee di cosa resterà in piedi di questa e altre formazioni!) punterebbero pure agli equilibri regionali futuri.
A cento giorni dalle elezioni si intravedono così scenari da vergogna e da scadimento politico grave: teniamo presente che l'8 e il 9 giugno si vota per le europee e se anche il quadro delle europee sarà deludente come si teme l'astensionismo, soprattutto di sinistra, si vedrà trascinato tranquillamente sulle amministrative. Ma i nostri strategici progettanti e i numerosi mangiatori di lenticchie non hanno ripensamenti, andranno dritto per la loro strada se un movimento dal basso per le elezioni primarie di coalizione,e per un dibattito serio sui contenuti per il rilancio di una coalizione democratica di centrosnistra, non riuscirà a fermarli per tempo. So bene che non sono da farsi illusioni in questi frangenti, ma rassegnarsi a questo corso nefasto è da "mendulari di provincia"...