PRESIDIO CONTRO L’ INCENERITORE
sab 28 febbraio, P.zza S.Pietro, Albano, ore
17.00
verso la manifestazione del 21 marzo
Nel territorio dei Castelli
Romani, in particolare nella discarica di Roncigliano, è da tempo che si cerca
di imporre alla popolazione locale la costruzione di un mega impianto di
gassificazione per lo smaltimento dei rifiuti, ovvero un inceneritore che
produrrà diossine, nano polveri ed altri veleni e inquinanti per la salute ed
il territorio.
Un impianto che non risolverà il problema rifiuti, ma brucerà
quelli più differenziabili limitando e ostacolando il riciclaggio e la
riduzione.
I responsabili di questo attacco sono ormai ben noti, si tratta di
una lobby trasversale composta dell’ avvocato Cerroni che detiene il monopolio
della gestione dei rifiuti nel Lazio; la maggioranza regionale guidata dal
presidente Marrazzo, il suo complice
Di Carlo; le aziende a gestione mista AMA
e ACEA.
Il caso dell’inceneritore di Albano è uno dei tanti casi dove il potere
politico e le lobby economiche fanno da padroni. I forti legami economici tra
Cerroni e gli altri attori in campo succitati fanno sì che l’interesse di pochi
privati prevalga su quello di intere popolazioni, fanno sì che venga fatto il
profitto di pochi politici ed industriali piuttosto che il benessere del
territorio e delle persone che lo abitano.
La lotta contro l’inceneritore di
Albano quindi - come quella contro tutti gli altri impianti in Italia - non è
solo una lotta contro una mala-gestione dei rifiuti che potrebbero esser
trattati “a freddo” in impianti di TMB come quello di Colleferro, ma è sin
da subito una lotta contro i poteri forti, contro l’autoritarismo politico ed
economico che massacra la natura e le persone che la vivono.
Diversi e
numerosi sono stati i tentativi della popolazione per bloccare questo impianto:
manifestazioni e presidi partecipati sparsi sul territorio provinciale e
romano, iniziative di informazione, nonché contro-valutazioni alla V.I.A.,
esposti al tribunale e alla ASL sulla situazione della falda acquifera della
discarica e, non ultimo, il ricorso al TAR lo scorso 9 dicembre. Infatti la
prima Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) del marzo 2008 è stata
negativa, quindi bloccava l’inceneritore. Nell’ottobre successivo, Marrazzo e
Di Carlo, sotto le pressioni di Cerroni, sono riusciti magicamente a far
convertire la V.I.A. in positiva.
L’ ultimo passaggio burocratico
eventualmente approvativo ci sarà il prossimo 3 marzo, quando si riunirà la
conferenza dei servizi composta dagli enti: regione, provincia, comune di
Albano, di Ardea e ASL di Albano. Le poche persone che sederanno a quel tavolo,
decideranno se lucrare o meno sui castelli romani, il territorio e la
popolazione che lo abita. Decideranno se dare o meno il SI definitivo all’
impianto.
La ASL ed il Comune di Albano si sono già espresse contrarie all’
inceneritore in alcune occasioni. Ma le altalene politiche sono ben note ai
più. Manterranno la loro posizione o prevarranno gli interessi privati ed
economici dei singoli ?
Intanto lungo il perimetro della discarica di
Roncigliano già sorge una recinzione senza che si sia aspettato l’esito del
ricorso al TAR e quello della conferenza dei servizi.
CONTRO CHI SPECULA E
AVVELENA - NO ALL' INCENERITORE DI ALBANO
Coordinamento contro l' inceneritore