Per l'ennesima volta si decide l'ora dell'assemblea la sera prima.
Io, personalmente, non sento la necessità di assemblee urgenti, però mi
pareva che la necessità di un'assemblea fosse stata espressa da più
compagni, riguardo a iniziative quali il seminario di Borghi e
l'incontro con i/le compagni/e amici/che del Paese Basco.
Il bello dell'autorganizzazione ci piace un sacco a tutti.
Il brutto no.
Se io, compagna Paola Monari, sento il bisogno di chiamare un'assemblea
non mi limito a dirlo al compagno che c'ho di fronte, all'amico che
sento per l'aperitivo, o alla mamma alla chiamata della sera.
E nemmeno, scusate se mi permetto, lo scrivo in mailing list e poi
lascio che le cose succedano per partogenesi, lamentandomi magari pure
che c'è poca gente.
Se io compagna Paola Monari sento il bisogno di un'assemblea, buon senso
vorrebbe che mi sbatta per contattare i/le compagni/e che dovrebbero
venire, lancio un appuntamento con data ora e luogo provvisori con un
certo preavviso così che tutti si possano autorganizzare, passo in
facoltà e faccio dei volantini.
Il brutto dell'autorganizzazione è anche che non c'è un chiamatore fisso
di assemblee, ma se Paola Monari decide di indire un'assemblea sulla
scottante questione della sua femminilità si sbatte per farla, non
manifesta l'esigenza che una volta detto poi per magia la gente si trovi
in un certo posto, a una certa ora, tutti insieme.
Voi capite che ciò non succede, fondamentalmente perchè il mondo è
crudele e non sempre compatibile con il nostro spumeggiante
spontaneismo.
Che le cose non si realizzano se non ci si adopera è una scottante
verità di cui prendere atto.
Altro appunto, giusto per l'insonnia. Premetto che sono una persona che
ama concetti semplici e chiari.
Premetto che credo nelle possibilità rivoluzionarie che apre la capacità
di essere impertinenti.
Se non c'è voglia di fare le cose, non le facciamo.
Non ce l'ha prescritto nessuno, non abbiamo nessun obbligo verso nessun
altro.
Non dovremmo neanche sentirci in obbligo di fare le cose perchè magari
sono state cominciate tempo addietro, o perchè abbiamo voglia di farle
in generale ma in quel momento non ci va.
Mi aspetto che molte teste annuiranno a queste semplici e poco brillanti
osservazioni.
Bene, allora quando qualcuno propone qualcosa e non vogliamo farla - non
necessariamente perchè ci sembra cattiva come idea, ma anche perchè
sappiamo che diciamo sì ma alla prossima assemblea poi non ci siamo -
diciamolo a chiare lettere.
Se in assemblea si decide di fare una cosa, e io in assemblea dico 'sì,
sono interessato a questa cosa e mi piacerebbe realizzarla' si suppone
che la mossa successiva sia di alzare il culo e fare qualcosa.
Non, ancora una volta, di aspettare che le cose si autorealizzino perchè
qualcuno magari si sbatte se se ne ricorda.
L'autorganizzazione non è organizzazione che si autorealizza.
Dire 'no' quando so che pur apprezzando l'iniziativa non posso o non mi
va di impegnarmi per realizzarla risparmia enormi perdite di tempo. Dire
sì consapevolmente, affermando anche la mia disponibilità e volontà di
cominciare dei percorsi che portino concretamente l'iniziativa a
realizzarsi ha un senso.
Poscritto: tutto questo non è riferito a nessuno in particolare, ma sono
considerazioni che mi andava di fare in questo momento.
Pos-poscritto: per i compagni Ale e Fra che domani hanno lezione
obbligatoria, e anche per tutti gli altri che devono andà a spagnolo.
Non si pul provare a chiedere alla Compagna Teiner se potete andare un
altro giorno sta settimana?Mi riferisco sopratutto a voi perchè mi
sembra fondamentale la vostra presenza domani, ma se ci siete voi non
c'è il resto del mondo e viceversa.
Però mi sembra indispensabile la vostra presenza nella presentazione di
questa cosa.
Pos-pos-poscritto: Si può anche non fare nessuna assemblea. Anche in
assoluto. A volte la conclusione più ragionevole alla patologica
mancanza di organizzazione per trovarsi e discutere è la mancanza di una
vera voglia e di una vera spinta a farlo. Anche in questo caso, dirlo
sarebbe una buona idea.Non si deve necessariamente decidere l'ora
dell'assemblea: se nessuno propone o esprime consenso per una proposta,
la proposta cade nel vuoto e non si fa. Anche mai più.
Non esiste niente che non si esaurisca per poi finire, e non parlo di
politica ma dell'esistente in generale.
Scusate lo sfogo.
G.