Author: franciluc78 Date: To: forumlucca Subject: [Forumlucca] *SPAM* Settimana Ezechiele
Martedì 24 febbraio ore 21.30
Prime visioni
LA BANDA BAADER MEINHOF
di Uli Edel, Germania 2008 150'
con Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu
Uno sguardo ravvicinato agli anni di piombo della Germania, gli anni '70, e alle vicende legate alla formazione terroristica RAF (Rote Armee Fraktion) fondata e guidata da Andreas Baader, Ulrike Meinhof e Gudrun Ensslin.
La Banda Baader Meinhof nasce dalla volontà del produttore Bernd Eichinger di confrontarsi con la storia della RAF, muovendosi lungo le coordinate del libro Der Baader Meinhof Komplex di Stefan Aust che ha collaborato anche in qualità di consulente al progetto. Quindi non "la" storia della RAF, ma la messinscena di un libro che la rievoca. Risulta un'operazione appassionante, né revisionista né apologetica, che mette in campo due schieramenti che si dichiarano guerra e li segue sino alle estreme conseguenze.
Mercoledì 25 febbraio ore 21.30
I 100 anni di Manoel De Oliveira
O PAO (IL PANE)
di Manoel De Oliveira, Portogallo 1959 25'
PORTO DELLA MIA INFANZIA
di Manoel De Oliveira, Portogallo 2001 62'
con Leonor Silveira, Maria de Medeiros
Lo scorso 11 dicembre Manoel De Oliveira ha compiuto 100 anni. Una vita lunga quasi quanto il cinema stesso. Una vita di cinema, rigoroso, difficile ma di un fascino magnetico e unico.
Tuttora in attività, ha ben due film in produzione, De Oliveira merita il nostro omaggio con una serata in cui presentiamo due suoi film poco visti ma imperdibili. Due film in cui De Oliveira esprime il proprio talento mescolando finzione e documentarismo.
"DI O pao ho fatto due versioni. Dal punto di vista artistico preferisco la versione corta. Mi sono servito del pane per affrontare molte cose della realtà portoghese. Ho cercato soprattuto di mostrare il ruolo dell'uomo in ogni tappa della fabbricazione del pane, dalla semina fino alla distribuzione, e la comunicazione che si instaura così fra uomini molto lontani tra loro nello spazio, a partire da un unico elemento: il chicco di grano.» (Manoel de Oliveira).
Sul filo dei ricordi, rievocati in prima persona attraverso la propria voce fuori campo, è invece Porto della mia infanzia. De Oliveira conduce lo spettatore sui luoghi della fanciullezza e dell'adolescenza. La Oporto dei primi decenni del Novecento svela così un volto affascinante e dimenticato: la casa natale ormai diroccata, i palchi a teatro e gli spettacoli d'operetta, la scoperta della magia del cinematografo, le giornate trascorse con gli amici negli eleganti caffè... Con un pizzico di malinconia ma senz'ombra di tristezza, il maestro lusitano ci accompagna in un personalissimo e appassionante viaggio nel tempo.
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