[Nogelminispbo] Per fortuna che c'è NY

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Autore: Giacomo Paolucci
Data:  
To: nogelminispbo
Oggetto: [Nogelminispbo] Per fortuna che c'è NY
Peccato non avere più il nostro amato corrispondente Sean nella grande mela:

Sabato 21 febbraio 2009 20:49 Take Back NYU! Occupazione alla New York University… l’onda studentesca continua!Mercoledì
18 febbraio è iniziata l’occupazione del terzo piano del Kimmel Center,
edificio di Washington square south che ospita una mensa, uffici
amministrativi, un teatro e uno spazio per le attività studentesche
della New York University.
«Continuing wave of student activism»,
continua l’onda delle mobilitazioni studentesche, si legge sui media
mainstream e indipendenti che seguono le iniziative newyorkesi.
Le
richieste di universitari e ricercatori d’oltreoceano riecheggiano le
parole d’ordine dei movimenti europei: diritto allo studio,
deprecarizzazione dei ricercatori, finanziamenti alla ricerca. E,
soprattutto, riduzione delle tasse. Un universitario della NYU ogni
anno tra tasse di iscrizione, di tuition (i corsi obbligatori sono
compresi nell’iscrizione ma si tratta di una minima parte della
formazione universitaria, il resto - ossia, i corsi più specializzanti
e complementari sono tutti a pagamento, ndt),
vitto e alloggio spende infatti 50 mila dollari all’anno. Significa
dunque, come spiegano i manifestanti, che di fatto non c’è diritto
all’istruzione e che i meno fortunati economicamente devono fare i
salti mortali tra mille lavori, precari, e università.
La campagna
Take Back NYU (Riprendiamoci la NYU) è iniziata due anni fa e già a
dicembre 2008 gli universitari avevano occupato la New School
University e ora la grande mela conosce una nuova ondata di
mobilitazioni.
Oltre alla richiesta di maggiori finanziamenti allo
studio, gli occupanti chiedono che si introducano 13 borse di studio
per giovani palestinesi della Striscia di Gaza.
L’occupazione è
stata annunciata con un comunicato stampa audio e video e lanciata via
web. «Rimarremo qui finchè le dirigenze universitarie non ci ricevono»,
ha annunciato mercoledì un giovane con un megafono dal Kimmel Center.
Attorno un unico coro: «Whose space? Our space!» (lo spazio di chi? Il
nostro!) a significare che l’università è di chi la fa, gli e le
studenti.
Subito l’ultimatum al rilascio degli spazi occupati, se
entro venerdì 20 alle 13 il Kimmel non sarà liberato l’università
espellerà gli occupanti. Venerdì poi la polizia ha caricato quanti si
trovavano fuori dall’edificio allo scadere dell’ultimato. Sabato 21
dunque l’occupazione è terminata ma gli studenti promettono di non
fermarsi. E denunciano pesanti repressioni nei loro confronti. Gli
occupanti sono stati denunciati per: assemblea non autorizzata,
incitazione alla violenza, ostruzione di pubblico esercizio, resistenza
all’arresto e condotta contraria alla legge. Inoltre, durante i due
cortei, pacifici, tenutisi in questi giorni i manifestanti sono stati
attaccati dagli agenti della polizia newyorkese. Spray urticanti,
lacrimogeni, manganelli usati contro studenti disarmati. Provvedimenti
disciplinari infine ai danni degli iscritti alla NYU, tra cui alcune
esplusioni e pure allontanamento dai dormitori. L’onda però non si
arresta...

http://www.globalproject.info/art-18978.html
jaCk




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