E' da giorni che pensavo di proporre a questa lista ed a tutte/i i
sinceri antirazzisti genovesi una mobilitazione genovese, in forme da
definire insieme, contro la *LegaCoop* che, come tutti dovreste sapere,
gestisce attraverso due cooperative associate, il *LAGER DI LAMPEDUSA*
ed altri *CPT* sparsi sul territorio nazionale.
Che di rosso la *LegaCoop* abbia ormai solamente il colore della
vergogna è altrettanto noto da anni... così come non è una novità che
eserciti sistematicamente lo sfruttamento dei suoi soci-lavoratori da
ben prima delle varie leggi 30 ed affini.... Noti esponenti della
*LegaCoop* siedono sugli scranni della maggioranza di centro-sinistra
del *Consiglio Comunale genovese* da tempo immemorabile...
Ma non mi sembra il caso di addentrarmi oltre nella storia della
*LegaCoop* e della sua storica posizione dominante all' interno dei
*poteri forti* di questa e di un numero infinito di altre città...
Quello che mi premeva tentare di promuovere ho scoperto essere avvenuto
non più tardi di 2 giorni or sono a *Torino *sotto forma di *presidio*:
(da /*Indymedia Piemonte*/ - /" Sono le sette di sera e la gente si
affretta a tornare a casa con le borse della spesa quando un manipolo di
antirazzisti si ritrova di fronte all'ingresso dell'Ipercoop di via
Livorno. All'interno del supermercato hanno già seminato tra le merci
diverse migliaia di volantini che denunciano la gestione del lager di
Lampedusa da parte del consorzio di cooperative rosse Legacoop. Non si
capisce, urlano al megafono, se siano da considerarsi rosse per la
vergogna di questa pesante responsabilità, o molto più semplicemente per
il sangue dei tanti immigrati perseguitati sui quali guadagnano,
nascondendosi dietro alla retorica dell'etica e dell'impegno sociale.
Gli antirazzisti, in solidarietà con i reclusi nel CIE (ex-Cpt) di corso
Brunelleschi in sciopero della fame, aprono due striscioni con su
scritto: 'Legacoop gestisce lager' e 'Non c'è lager dal volto umano', e
per un paio d'ore distribuiscono volantini agli attenti consumatori."/)
A questo indirizzo trovate l' immagine del volantino disribuito:
http://piemonte.indymedia.org/attachments/feb2009/coop.jpg
Per i più pigri lo trascrivo di seguito:
*LAMPEDUSA BRUCIA, è di mercoledì la notizia dei fuochi di rivolta
nell' isola siciliana,*
*tristemente nota come la Guantanamo italiana. Martedì gli immigrati
reclusi nel Centro*
*iniziano lo sciopero della fame per opporsi alla deportazione di un
centinaio di loro.
Poi,** l' altro ieri, l' intervento della polizia durante la
distribuzione dei pasti, gli scontri, gli evasi*
*e l' incendio della struttura. Per sprgnere quel fuoco, i
protagonisti della protesta sono stati*
*smistati in altri CIE della penisola. Ventisette di loro sono
attualmente richiusi nel CPT di*
*C.So Brunelleschi, e da ieri hanno iniziato lo sciopero della fame.
Altri roghi nel frattempo **sono stati accesi a Malta e Milano.*
*Vogliamo che tutti gli immigrati sentano ora la nostra solidarietà
nella lotta intrapresa contro*
*le condizioni degradanti, lo sfruttamento, il regime di terrore cui
sono quotidianamente sottoposti.*
*NO LAGERCOOP*
*E' molto facile.*
*Non molti sanno che a gestire il lager di Lampedusa sono alcune
cooperative sociali*
*appartenenti al consorzio LegaCoop. E' una vergogna il tentativo di
questi soggetti di*
*mascherare l' odierna tratta degki schiavi con la loro retorica
sull' etica e la solidarietà.*
*LA COOP SEI TU:*
*PRETENDI LA CHIUSURA DEL*
*LAGER DI LAMPEDUSA!*
*I CIE devono essere smantellati, immediatamente.*
*Rivolgiti alla COOP più vicina o telefona ai diretti responsabili
del lager:*
*Consorzio Sisifo (Catania) 095 43 03 65*
*Blu Coop (Agrigento) 0922 60 89 38
*
Domando accoratamente a tutte/i di dare il loro parere circa l'
organizzazione di un' iniziativa analoga a Genova.
Attendo fiducioso le vostre e-mail.
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Le pulci sognano di comprarsi un cane,
e i nessuno di smarrire la miseria:
sognano un giorno magico
che piova d'improvviso la fortuna,
che la fortuna piova a catinelle.
Ma la fortuna non piove mai,
né ieri, né oggi, né domani,
nemmeno a goccioline,
per tanto che la invochino i nessuno,
o gli pruda la mano sinistra,
o scendano il letto col piede destro,
o comincino l'anno nuovo rinnovando la scopa.
I nulla: figlio di nulla , padroni di nulla.
I nessuno: i niente, gli annientati, i senza fiato,
morti di vita, fottuti, fottutissimi.
Quelli che ci sono senza essere.
Che non parlano lingue, ma dialetti.
Che non professano religioni, ma superstizioni.
Che non fanno arte, ma artigianato.
Che non fanno cultura, ma un folklore.
Che non sono esseri umani, ma espedienti umani.
Braccia senza volto.
Numeri senza nome,
che non figurano nella storia universale,
ma nella cronaca nera della stampa locale.
I nessuno,
che costano meno della pallottola che li uccide.
"I nessuno" di Eduardo Galeano
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