Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti
Mercoledì 25 febbraio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 352° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito
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Il Parlamento ha approvato senza obiezioni e con voto plebiscitario un
aumento di spesa del 38 percento nei finanziamenti alla guerra in
Afghanistan.
(Enrico Piovesana- Peacereporter 19/02/2009)
Mercoledì sera il Senato ha approvato all'unanimità il decreto legge
(n.209 del 30 dicembre 2008) che rifinanzia tutte le missioni militari
italiane all'estero. La Camera dei Deputati l'aveva approvato lo scorso
21 gennaio con due soli voti contrari e quattro astenuti.
Per la partecipazione italiana alla missione Nato in Afghanistan (Isaf)
sono stati stanziati oltre 242 milioni di euro per i prossimi sei mesi,
ovvero circa 40 milioni al mese - nel 2008 la missione era costata 29
milioni al mese.
2.500 parà della Folgore. L'incremento dei costi è dovuto al consistente
aumento di truppe e mezzi mandati al fronte dal governo su richiesta
degli Stati Uniti - senza contare l'invio di rinforzi temporanei per le
elezioni presidenziali di agosto. Nei prossimi mesi, con l'arrivo di
2.500 paracadutisti della 'Folgore' (in sostituzione degli alpini della
'Julia') e di altri elicotteri da guerra (con relativi equipaggi), il
contingente italiano supererà quota 3.000. I costi saliranno
ulteriormente quando diventerà effettiva la già annunciata rimozione
delle ultime limitazioni che impedisce ai nostri soldati di condurre
operazioni offensive e ai nostri Tornado di sganciare di bom
«L’emendamento anti immigrati: una norma stolta prima ancora che perversa»
( Gino Strada
www.emergency.it)
A oggi, in Italia, una legge vieta al personale sanitario di denunciare
gli immigrati conosciuti per ragioni di cura, anche se la loro presenza
in Italia non fosse regolare.
Un emendamento approvato al Senato intende sopprimere questa norma.
Si metterebbero così gli individui nella condizione di scegliere fra
l’accesso alle cure e il rischio di una denuncia; si spingerebbe parte
della popolazione presente in Italia nella clandestinità sanitaria, con
grandi rischi per sé e per la collettività.
Si vuole affidare ai singoli medici la scelta se garantire lo stesso
diritto alla cura a tutti gli individui, nel
miglior interesse del paziente e nel rispetto del segreto professionale,
oppure se esercitare la facoltà di denunciare i loro pazienti irregolari.
Secondo tutti i medici che ho conosciuto e apprezzato, l’unico modo
giusto e civile per fare medicina è garantire a tutti la miglior
assistenza possibile, senza distinzione alcuna riguardo a colore della
pelle, sesso, convinzioni politiche, religiose o culturali, nazionalità
o status giuridico.
(…..).
Anche di fronte all’inciviltà sollecitata da una norma stolta prima
ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel
rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione e
della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Nel rispetto, soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno
di un medico.
VIVIAMO IN UN PAESE CHE NON TROVA IL DENARO PER SCUOLE E PENSIONI, MA LO
TROVA PER FARE LA GUERRA AD UN POPOLO CHE NON CI HA MAI AGGREDITO NE’
MINACCIATO
VIVIAMO IN UN PAESE CHE NEGA LE CURE MEDICHE AD UNA PARTE DELLE PERSONE
PRESENTI SUL SUO TERRITORIO
VIVIAMO IN UN PAESE DOVE GOVERNO E PARLAMENTO VIOLANO LA COSTUTUZIONE