[Lecce-sf] I: Salento NoWar: appuntamento martedi' 17.02.09 …

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Autore: Antonella Mangia
Data:  
To: lecce social forum
Oggetto: [Lecce-sf] I: Salento NoWar: appuntamento martedi' 17.02.09 a ZEI


--- Dom 15/2/09, salento NoWar <salento.nowar@???> ha scritto:
PROPONIAMO A TUTTI GLI INTERESSATI UNA RIUNIONE DEL COORDINAMENTO
CONTRO LA GUERRA, SALENTO.NO.WAR , PER RIPRENDERE LA DISCUSSIONE E LA
MOBILITAZIONE CONTRO LA GUERRA , LE BASI MILITARI E LA NATO DI CUI
RICORRE QUEST'ANNO IL 60° DELLA FONDAZIONE, SULLA BASE DELLA
PIATTAFORMA DI MOBILITAZIONE EMERSA PRIMA AL FORUM EUROPEO DI MALMO E
POI A QUELLO MONDIALE DI BELEM.

L'APPUNTAMENTO E' PER MARTEDI' 17 FEBBRAIO ALLE ORE 20,00 A ZEI, CORTE DEI CHIARAMONTE-LECCE



In allegato le dichiarazioni del Forum Mondiale di Belem

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Concluso il Forum Sociale Mondiale di Belem. 
Oltre
150mila persone e 5mila organizzazioni: ecco la nuova Agenda dei movimenti sociali
Belem,
2 feb - Crisi economica, crisi finanziaria, crisi sociale, crisi
ecologica. L'alba del 2009 si mostra tutt'altro che tranquilla, e
mentre a Davos Capi di stato e manager discutono sulla tempesta
perfetta che si è scatenata le acque della finanza internazionale, a
Belem migliaia di organizzazioni e centinaia di reti sociali si sono
date appuntamento per riorganizzarsi e rispondere ad un sistema
economico in pieno fallimento.
Le proposte dal nono Forum Sociale sono molte, e parlano di ripensare l'intera società e l'economia, come ha spiegato Euclides Mance, economista brasiliano, tra i 'padri' dell'economia solidaria dell'America Latina "L'economia solidale è l'unico comparto che in questo momento non sta subendo la crisi, ma la sta vivendo come un'opportunità".
Mance ha lanciato una sfida alle Nazioni Unite: " Se davvero dobbiamo
combattere la crisi, soprattutto quella alimentare, dobbiamo chiedere
all'Onu di smettere di regalare soldi alle imprese multinazionali per i
loro aiuti alimentari, ma investire più risorse nell'agricoltura
familiare e nell'economia solidale. Altrimenti sono buttati via".
Ma sono i numeri quelli che più spiegano il successo di questa edizione:
35 mila sono stati i partecipanti registrati al forum,15 mila nell'accampamento della gioventù,3mila piccoli accolti nella tenda dei bambini,per un numero totale di circa 150mila partecipanti. 5.808 le associazioni coinvolte489
dall'Africa,119 dall'America centrale,155 dall'America del Nord, 4193
dall'America del Sud, 334 dall'Asia, 491 dall'Europa, 27 dall'Oceaniache hanno promosso ben 2310 attività autogestite.4830 sono stati i volontari, traduttori, tecnici e responsabili del comitato promotore al lavoro per la tre giorni,5200 gli espositori nelle botteghe, nella fiera dell'economia solidale e negli spazi di ristorazione.200 sono stati gli eventi culturali realizzati,200 gli eventi culturali,1000 gli artisti che hanno organizzato performance.
Imponente la copertura mediatica dell'evento, accompagnata da Fair per quanto riguarda la stampa internazionale: 800
testate di 30 paesi si sono accreditate al Forum, 4500 i giornalisti,
professionisti della comunicazione o freelance iscritti,2.500
che hanno lavorato tra i padiglioni delle due università di Belem e
circa 2mila a distanza, ricevendo comunicati e supporto dallo staff di
comunicazione del FSM.
L'Assemblea finale, che ha chiuso ieri sera nel palco della Università UFRA l'edizione 2009 del Forum Sociale Mondialea
Belem e nella quale ben 30 gruppi di lavoro tematici hanno presentato
il risultato delle loro attivita' di questi giorni, le proprie ricette
anti-crisi e le priorità per il nuovo anno, ha costruito per il movimento altermondialista una fitta agenda di mobilitazioni per il 2009.
Di seguito alcuni dei principali appuntamenti:8 marzo Giornata per i diritti delle donne14-22 marzo mobilitazione e Forum parallelo al World Water Forum di Itambul28 marzo comincia a Londra la settimana d'azione in occasione del G2030 marzo mobilitazione contro la guerra e la crisi30 marzo giornata di solidarietà con il popolo palestinese e boicottaggio degli investimenti e dei prodotti israeliani4 aprile Giornata di mobilitazione in occasione del 60esimo
anniversario della Nato;17 aprile Giornata Internazionale per la Sovranità alimentare1 Maggio Giornata Internazionale dei lavoratori e delle lavoratriciluglio Giornate di mobilitazione per il G8 in Italia12 ottobre Giornata mondiale di mobilitazione per la difesa della Madre Terra, contro la mercificazione della vita.12 dicembre Giornata di Azione Globale sulla giustizia climatica in occasione della Conferenza di Copenhagen sul clima.
Arrivederci al prossimo Forum Sociale Mondiale!
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 risultati dell'Assemblea contro la
guerra al Forum di Belem

 
 



Per
l'Assemblea contro la guerra ha parlato nell'Assemblea delle Assemblee Piero
Bernocchi (Italia) 
 


Carissimi/e,
il primo scritto e' la traduzione italiana del testo uscito dall'Assemblea di
Belem contro la guerra e che ho letto nella finale Assemblea delle Assemblee. Il
secondo testo ne e' la sintesi che andra' nel documento finale della AdA per il
quale bisognera' attendere un po' visto che la raccolta del materiale sta
procedendo piuttosto lentamente. Direi di dare la massima circolazione a questo
materiale, in particolare tra nostri partner del Patto, ma anche tra quelli del
Patto contro la guerra, oltre alle nostre strutture locali e ogni lista di un
qualche interesse we ogni area conflittuale che possa prendere iniziative su
questi temi, sopratutto in vista di Strasburgo. Abbracci,
Piero
Assemblea
contro la guerra, le basi militari e gli 
armamenti nucleari 

 
Per
l'Assemblea contro la guerra ha parlato nell'Assemblea delle Assemblee Piero
Bernocchi (Italia) 
 
"Noi,
movimenti per la pace e contro la guerra, riuniti durante il FSM di Belem,
dichiariamo: 
 
che
il capitalismo vive una crisi globale, economica, ambientale, energetica ed
alimentare; ma la crisi più grande è quella vincolata alla guerra permanente
portata avanti in tutto il mondo e sostenuta dagli Stati Uniti;
 
che
una delle cause della crisi economica mondiale è stata la guerra permanente e la
sua preparazione; 
 
che  respingiamo qualsiasi intenzione di
scatenare nuove guerre come via d'uscita dall'attuale crisi; 
 
che
la NATO è un organismo militare il cui obiettivo è la dominazione militare,
politica ed economica degli Usa nel mondo; in tal senso respingiamo la
celebrazione del 60°anniversario della NATO che si terrà il 4 Aprile 2009 nella
sede  del Parlamento europeo nella
città di Strasburgo in Francia. Per questo motivo lanciamo un appello alla
mobilitazione mondiale per l'abolizione della NATO con manifestazioni in tutto
il mondo in quella giornata, e in particolare per l'Europa a
Strasburgo.
 
Esigiamo
lo smantellamento di tutte le basi militari straniere nel mondo. Appoggiamo la
lotta del paese ecuadoriano per la chiusura della base di Manta ed esigiamo che
non venga trasferita in nessun altro paese dell'America Latina. Allo stesso modo
esigiamo la chiusura della base di Guantanamo e la sua restituzione al governo
di Cuba, così come ci opponiamo alla costruzione di nuove basi come quella di
Vicenza in Italia e di altre basi NATO in Europa. Condanniamo la riattivazione
della Quarta Flotta della marina di guerra degli Usa nei mari e fiumi
dell'America latina. Le sue attività hanno come obiettivo  intimidire i governi ed ostacolare le
trasformazioni politiche e  sociali
degli attuali processi latinoamericani. Condanniamo anche la creazione di  Africom come strumento di controllo
militare del continente africano. 

 
Esigiamo
lo smantellamento unilaterale di tutti gli armamenti nucleari nel mondo  e lanciamo un appello a mobilitarsi in
occasione della conferenza sulle armi nucleari. Condanniamo inoltre  tutte le azioni che mirano alla  costruzione di nuove armi nucleari in
qualsiasi continente.
 
Chiamiamo
alla mobilitazione contro il vertice del G8 che si realizzerà in Italia dall' 8
al 
10  di Luglio 2009 nell'isola della
Maddalena in Sardegna.
 
Chiediamo
l'abbattimento di tutti i muri che ostacolano la libera circolazione delle
persone 
specialmente
del muro che divide la Cisgiordania, di quello che separa il Messico dagli Stati
Uniti, di tutte le barriere 
militari e di polizia nel Mediterraneo.
 
Solidarizziamo
con la lotta del popolo vietnamita 
per la pace e giustizia nella campagna internazionale di appoggio alle
vittime del Napalm.
 
Condanniamo
lo stato di Israele per le politiche di aggressione ed occupazione  nei territori palestinesi. Condanniamo i
massacri commessi a Gaza e 
chiamiamo ad una giornata 
d'azione in solidarietà col popolo palestinese e per il boicottaggio, il
disinvestimento e le  sanzioni (BDS)
contro Israele programmato per il 30 marzo 2009,  giornata della Terra
palestinese. Facciamo appello affinché in tutto il mondo vengano realizzate
azioni di BDS. Per fare di questa giornata una giornata storica per il
movimento antiapartheid  vogliamo
concentrare l'attenzione su: 1) azioni contro le multinazionali israeliane
e internazionali che appoggiano l' occupazione 
e
l'apartheid portati avanti da Israele; contro il libero commercio e gli accordi
preferenziali con Israele e contro il commercio di armi con Israele;
2) azioni legali per mettere fine all'impunità di Israele e perseguire i
suoi crimini di guerra attraverso Tribunali  Internazionali e Nazionali." 
 
--
Queste
sono le righe che vanno nel testo finale del  Assemblea  delle Assemblee per la parte
"guerra": 
 
"Respingiamo
la guerra e ogni atto volto alla sua preparazione. In tal senso condanniamo la
celebrazione del 60° anniversario del NATO, organismo responsabile della
militarizzazione del pianeta e braccio armato degli Stati Uniti, celebrazione
che si terrà nella sede del Parlamento europeo a Strasburgo in Francia...
Facciamo appello alla mobilitazione per il giorno 4 di Aprile 2009 sia a
livello mondiale che a  Strasburgo.
Chiediamo lo smantellamento di tutte le basi militari straniere, in  particolare quelle di Usa e NATO come
quella di Manta e di Guantanamo, così' come di rinunciare alla costruzione della
base di Vicenza in Italia. Allo stesso modo esigiamo il ritiro della Quarta
Flotta Usa dalle acque dell'America latina. Esigiamo la distruzione di tutti gli
armamenti nucleari e condanniamo ogni nuovo tentativo volto a  dotarsi di armi  nucleari.
Condanniamo
l'aggressione e l'occupazione della Palestina ed il massacro compiuto a
Gaza,  chiamiamo alla mobilitazione
mondiale per il giorno 30 marzo in solidarietà con il popolo palestinese e al
boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele e  appoggiamo ogni azione legale che miri a
porre fine all'impunità di Israele e a perseguire i suoi crimini di guerra
attraverso Tribunali Internazionali 
e  Nazionali.
 Chiamiamo
alla mobilitazione contro il vertice del G8 che si terrà in Italia dal 8 al 10
di luglio 2009 nell'isola de La Maddalena in Sardegna. Chiediamo l'abbattimento
di tutti i muri che ostacolano la libera circolazione delle persone,
specialmente quello che divide la Cisgiordania,  quello che separa il Messico dagli Usa e
le barriere militari e di polizia nel 
Mediterraneo
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Assemblea dei Movimenti sociali - Dichiarazione
Forum Sociale Mondiale di Belem – 1 febbraio 2009
NON PAGHEREMO LA CRISI, CHE LA PAGHINO I RICCHI

Per far fronte alla crisi sono necessarie alternative
anti-capitaliste, antirazziste, anti-imperialiste, femministe,
ecologiche e sociali.
I movimenti sociali del mondo si sono riuniti in occasione della
celebrazione del 9° FSM a Belem, in Amazzonia, dove i popoli resistono
all'usurpazione della natura, dei loro territori e della loro cultura.
Siamo in America Latina, dove gli ultimi decenni sono stati
caratterizzati dal re-incontro tra i movimenti sociali e i movimenti
indigeni che dalla loro cosmo-visione interrogano radicalmente il
sistema capitalista; e negli ultimi anni l'America Latina ha conosciuto
lotte sociali molto radicali che hanno portato alla sconfitta di
governi neoliberali e alla nascita di governi che hanno fatto riforme
positive come la nazionalizzazione di settori vitali dell'economia e
riforme costituzionali democratiche.
In questo contesto, i movimenti sociali dell'America Latina hanno sicuramente:

appoggiato le misure positive che adottano questi governi, mantenendo
la loro indipendenza e la loro capacità critica nel relazionarsi.
Queste esperienze ci aiuteranno a rafforzare la ferma resistenza dei
popoli contro la politica dei governi, delle grandi imprese e dei
banchieri che stanno scaricando gli effetti di questa crisi sulle
spalle delle oppresse e degli oppressi.
Attualmente i movimenti sociali su scala planetaria affrontano una
sfida di portata storica. La crisi capitalista internazionale che
colpisce l'umanità si esprime su vari livelli: è una crisi alimentare,
finanziaria, economica,climatica, energetica, migratoria ... , di
civilizzazione, che arriva al pari della crisi dell'ordine e delle
strutture politiche internazionali.
Siamo davanti a una crisi globale provocata dal capitalismo che non
ha uscita in questo sistema. Tutte le misure adottate per uscire dalla
crisi cercano solo di socializzare le perdite per assicurare la
sopravvivenza di un sistema basato sulla privatizzazione di settori
strategici dell'economia, dei servizi pubblici, delle risorse naturali
ed energetiche, la commercializzazione della vita e lo sfruttamento del
lavoro e della natura, così come il trasferimento delle risorse dalla
periferia al centro e dei lavoratori e lavoratrici alla classe
capitalista.
Questo sistema si regge sullo sfruttamento, la concorrenza
esasperata, la promozione dell'interesse provato individuale a scapito
di quello collettivo e sull'accumulazione frenetica di ricchezza per
una manciata di ricchi. Genera guerre sanguinose, alimenta la
xenofobia, il razzismo e i fondamentalismi religiosi; acutizza
l'oppressione delle donne e aumenta la criminalizzazione dei movimenti
sociali. Nel quadro di questa crisi, i diritti dei popoli sono
sistematicamente negati.
La selvaggia aggressione del governo israeliano contro il popolo
palestinese, violando il diritto internazionale, costituisce un crimine
di guerra, un crimine contro l'umanità e un simbolo di questa negazione
della quale soffrono anche altri popoli del mondo.
Per far fronte a questa crisi è necessario andare alla radice dei
problemi e farlo il più rapidamente possibile fino alla costruzione di
un'alternativa radicale che sradichi il sistema capitalista e la
dominazione patriarcale.
E' necessario costruire una società basata nella soddisfazione delle
necessità sociali e sul rispetto dei diritti della natura, cosi come la
partecipazione popolare in un contesto di pieni libertà politiche. E'
necessario garantire il rispetto di tutti i trattati internazionali sui
diritti civili, politici, sociali e culturali (individuali e
collettivi), che sono indivisibili.
In questo cammino dobbiamo lottare, favorendo la più ampia mobilitazione popolare, per una serie di misure urgenti come:
* La nazionalizzazione della banca senza indennizzi e sotto il controllo sociale
* Riduzione del tempo di lavoro senza riduzione del salario
* Mezzi per garantire la sovranità alimentare ed energetica
* Mettere fine alle guerre, ritirare le truppe di occupazione e smantellare le basi militari straniere
* Riconoscere la sovranità autonoma dei popoli, garantendo il diritto all'autodeterminazione
* Garantire il diritto alla terra, territorio, lavoro, educazione e salute per tutte e tutti
* Democratizzare i mezzi di comunicazione e di conoscenza
Il processo di emancipazione sociale che persegue il progetto
ecologista, socialista e femminista del 21°secolo aspira a liberare la
società dalla dominazione che esercitano i capitalisti sui grandi mezzi
di produzione, comunicazione e sui servizi, appoggiando forme di
proprietà di interesse sociale: piccola proprietà territoriale
familiare, proprietà pubblica, proprietà cooperativa proprietà comune e
collettiva...
Questa alternativa deve essere femminista perché risulta impossibile
costruire una società basata nella giustizia sociale e sull'uguaglianza
dei diritti se la metà dell'umanità è oppressa e sfruttata.
Ultimo, ci impregneremo ad arricchire il processo di costruzione
della società basata sul "buon vivere" riconoscendo il protagonismo e
gli apporti dei popoli indigeni.
I movimenti sociali sono davanti a un'occasione storica per
sviluppare iniziative di emancipazione su scala internazionale. Solo
una lotta sociale di massa può far uscire il popolo dalla crisi. Per
darle impulso è necessario fare un lavoro di base, di presa di
coscienza e mobilitazione.
La sfida per i movimenti sociali è quella di raggiungere la
convergenza delle mobilitazioni globali s scala planetaria e rafforzare
la nostra capacità di azione favorendo la convergenza di tutti i
movimenti che cercano di resistere a tutte le forme di oppressione e
sfruttamento.
Per questo ci impegniamo a:
* Organizzare una settimana di azione globale contro il capitalismo e la guerra dal 28 marzo al 4 aprile 2009:

- Mobilitazione contro il G-20 il 28 marzo;

- Mobilitazione contro la guerra e la crisi il 30 marzo;

- Una giornata di solidarietà con il popolo palestinese incoraggiando
il boicottaggio, i disinvestimenti e le sanzioni contro Israele, il 30
marzo;

- Mobilitazione contro la NATO nel suo 60° anniversario il 4 aprile;
- etc.
* Rafforzare le mobilitazioni che si svolgono annualmente:

- 8 marzo: Giornata internazionale della Donna

- 17 aprile: Giornata internazionale per la Sovranità Alimentare

- 1 Maggio: Giornata internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici

- 12 ottobre: Mobilitazione Globale di lotta per la Madre Terra contro
la colonizzazione e contro la commercializzazione della Vita
* Dare impulso alle agende della resistenza contro il vertice del
G-8 in Sardegna, il vertice sul clima di Copenaghen, il vertice delle
Americhe di Trinidad e Tobago...

Rispondiamo alla crisi con soluzioni radicali e iniziative di emancipazione...

Questa vergognosa impunità deve terminare. I movimenti sociali
riaffermano qui il loro attivo sostegno alla lotta del popolo
palestinese così come a tutte le azioni dei popoli del mondo contro
l'oppressione.



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