[Lecce-sf] lo scontro in atto

Vari sono i temi dello scontro in atto nel paese, interconnessi. Lo scontro non è su temi etici e bioetici, bensì su quello che vien chiamato il biopotere: come vivere, morire, cacare, pensarla, essere disciplinati, controllati, ricattati, ridotti al lavoro servile, spossessati nella nuda esistenza, numerati, controllati, utilizzati, manipolati, depotenziati. Sulla nuda vita di quanto resta di Eluana si gioca una confusa partita di poteri e certo anche di agenda politica e di occultamento propagandistico di priorità. Hanno passato la linea: siamo oltre la Costituzione, la Repubblica, lo Stato di diritto. Non si tratta di fascismo o di fascismi, almeno per adesso, ma di stato d'eccezione permanente, di deriva postdemocratica, di attacco per stravolgere la Costituzione da parte di forze politiche postcostituzionali o anticostituzionali, per cultura politica, comportamenti di fatto, attacco alla libertà eguale dei diritti. Siamo vigili, facciamo sì che si crei un effetto boomerang per questi governanti aggressivi e le loro velleità.
Lo scontro in atto è serio, grave e reale, non si può affrontarlo con balbettii politici, isterie minoritarie, comportamenti al di sotto dei problemi e della stessa natura del conflitto. Corretezza vuole che quando qualcuna o qualcuno lancia iniziative dica di chi, quale soggettività e pluralità viene messa in atto, con che percorso deliberativo dal basso e quale grado di democrazia consensuale, come facemmo all'epoca dei movimenti dei social forum. Fare altrimenti è andare allo sbaraglio, indurre all'impotenza come conseguenza della minorità, non allargare e qualificare una larga movimentrazione sociale e di agire collettivo. Ogni volta che una vertenza o una questione è stata risolta, totalmente o parzialmente, c'era un movimento largo e unitario e plurale in piedi. Altrimenti solo la testimonianza irata di pochi, isolata nelle coscienza, avanguardie del nulla e delle loro intime frustrazioni.
Silverio Tomeo