Autore: Rosario Gallipoli Data: To: forumlecce Oggetto: [Lecce-sf] Grave attacco al diritto di manifestare.
Che la polizia, al servizio della borghesia imperialista e dei suoi governi sia di destra che di "Sinistra", abbia sempre e continuamente usato e abusato dei metodi di repressione, avvalendosi di articoli di legge (illegittimi dal punto di vista della costituzione) del codice Rocco, lo sappiamo benissimo, ma che sia arrivata al punto, come ieri, di identificare tutti i partecipanti ad un semplice, pacifico e spontaneo sit in non era mai successo a Lecce.
Ci sono stati scontri di piazza a Lecce, negli anni settanta, ma erano scontri con l'area radicale e rivoluzionaria del movimento di allora, dove i conflitti tra potere e contropotere erano molto avanzati.
Ora invece si attacca tutto e tutti, il detto Pinochettiano passa alla grande "Prima i sovversivi, poi i fiancheggiatori, poi i simpatizzanti, infine gli indifferenti". Non siamo ancora lì ma non manca molto e tanto meno dobbiamo cullarci tanto sulla deriva reazionaria intrapresa dalla borghesia imperialista per affrontare in modo poliziesco e repressivo la sua crisi sistemica.
I segnali di una deriva autoritaria sono forti, i segnali di preparazione ad un conflitto mondiale devastante non mancano di certo.
Come affrontare tutto ciò se non parlando chiaro alle masse, dicendo loro che il popolo può e deve prendere in mano le redini del potere e sconfiggere la reazione fascista e guerrafondaia, dicendo loro che si può. Basta guardare ai numerosissimi conflitti sociali che sorgono come funghi d'appertutto per capire che presto avremo delle grandi proteste popolari, che se i Comunisti non prendono in mano la situazione queste proteste possono essere utilizzate dal potere per mettere masse contro masse, operai occupati contro operai disoccupati, immigrati contri indigeni, donne contro uomini, ammalati contro sani, pensionati contro lavoratori, commercianti contro clienti, ecc. ecc.
Per questo è importante unificare le forze per costruire da subito dei comitati popolari di controllo, dei blocchi popolari che unifichino le masse contro la borghesia e il suo programma di sterminio.
E' assolutamente questo il senso che devono prendere le prossime mosse organizzative di chiunque si pone al di fuori della logica di potere borghese che vuole evitare il peggio, sconfinando invece, nel peggio del peggio del peggio.