Eluana, cavallo di Troia dell’osceno potere

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Eluana, cavallo di Troia dell’osceno potere

Di Eluana Englaro, crocifissa sul calvario del suo letto, non importa niente ad alcuno. E’ diventata un vessillo da issare nella guerra ignobile per assicurarsi una supremazia (Vaticano e Cei) o per rafforzare il proprio potere (governo). Berlusconi non è mai intervenuto sulla vicenda, eppure se ne parla da mesi in termini forti, ma si è sempre tenuto alla larga perché i sondaggi erano dalla parte della famiglia Englaro. Poi la svolta sulla via vaticana di Damasco.

Il Vaticano ha parlato, anzi ha chiesto (imposto?) un intervento e lui celere come un treno ad alta velocità è partito per la tangente affrettandosi subito a dichiarare che non bisogna scontentare la «chiesa». Per questo obiettivo funzionale al rafforzamento del suo governo e per accreditarsi come unico interlocutore della gerarchia cattolica, non ha esitato ad andare contro i sondaggi. Egli, infatti, è consapevole di sapere manipolare l’opinione pubblica. Ancora più vigliaccamente, non ha esitato a scaricare la responsabilità politica e morale sul Presidente della Repubblica, cogliendo l’occasione per buttargli addosso fango e ridicolizzare il suo ruolo di garante della costituzione, additandolo al ludibrio delle genti. O si fa come vuole lui, o annulla la costituzione. Non c’è altro nome per definirlo: «Alienum a costitutione»

Su tutto prevale la strumentalizzazione ignobile e immorale di una donna in coma da 17 anni e della sofferenza atroce di una famiglia che avrebbe diritto al silenzio dei non credenti e alla preghiera dei credenti. Chi li accusa di assassinio, se si fosse nel Medio Evo, accenderebbe i roghi e brucerebbe chi pensa diversamente. Sul corpo inerme e silente di una donna martire, s’intrecciano gli interessi congiunti di convergenze politiche e politico-pseudoreligiose per riposizionare il proprio vantaggio, fino al punto che il Vaticano si è schierato contro il Presidente della Repubblica («ci ha deluso»), violando così apertamente il concordato che è la vera palla di piombo al piede della laicità dello Stato italiano. Si parla di «principi», senza rendersi conto che la guerra dei principi, e la storia ne è satura, ha sempre e solo lasciato sul terreno morti e genocidi.

Oggi tutti si accorgono che togliere l’alimentazione e l’idratazione, sebbene forzate, significa compiere un omicidio. Ogni giorno in tutto il mondo, compresa l’Italia, nella più totale indifferenza di tutti, singoli e istituzioni, vediamo milioni e milioni di donne, bambini, anziani scientemente privati del cibo e dell’acqua: perché non si grida con la stessa forza e con lo stesso sdegno all’omicidio, anzi al genocidio? Perché ai negri, agli indiani, agli asiatici, ai latinoamericani, agli emigrati, ai nomadi, ai barboni, ai poveri si possono togliere alimentazione e idratazione e farli morire di fame e di sete, senza che nessuno grida allo scandalo? Perché le nazioni «evolute» per i loro interessi si accaniscono a togliere loro nutrimenti e acqua senza che nessuno li accusa di essere responsabili di stragi? Cosa c’è di diverso tra Eluana Englaro e i milioni di morti di fame e di sete sparsi nel mondo e nelle nostre città?

Berlusconi ha trasformato Eluana in un martello pneumatico per accelerare lo stupro della democrazia, togliendole il cibo del diritto e l’acqua della legalità disponendo del parlamento come della sua personale garçonnière, un lupanare all’aperto. Il picciotto che presiede il Senato ha subito risposto e si è immediatamente predisposto alla bisogna. Don Rodrigo e i suoi bravi non esitano a mandare a mare la suprema Magistratura dello Stato pur di affermare la bulimia ingorda di potere senza freno e senza legge e anche senza alcuna moralità.

Fa pena vedere la gerarchia cattolica fornicare con costui dal quale dovrebbe guardarsi perché è un insulto all’etica, alla religione e ai principi del cristianesimo. Sul corpo esangue e martoriato di una povera donna, inconsapevole, si stanno stringendo nuove alleanza politiche in vista di un futuro drammatico: Berlusconi Casini e fondamentalisti cattolici del PD quanto prima riformuleranno la loro posizione politica. Con la benedizione di papa, cardinali e vescovi. Povera Chiesa! Misero Stato!

Su Eluana nello stato in cui si trova dopo la sentenza della Cassazione, posso solo ripetere le parole del canonico Tosi sul letto di morte di Alessandro Manzoni: adorare, amare, tacere. Prego in silenzio per Eluana, e con il mio angelo custode mando una carezza al suo papà e alla sua mamma.

Genova, 7 febbraio 2009

Paolo Farinella, prete

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