Ciao a tutte e tutti, vi rigiro questo appello con l'invito alla mobilitazione in difesa della costituzione e della laicità dello stato.
Di fronte al bonapartismo di un Presidente del cosiglio in pieno delirio di onnipotenza che ha aperto un conflitto istituzionale eversivo senza precedenti storici e minaccia di cambiare la costituzione, usando il corpo di una donna in vita vegetativa, non possiamo più stare in silenzio. Dobbiamo mobilitarci tutti e manifestare tutta la nostra indignazione nei confronti di questo governo che utilizzando e strumentalizzando un dramma privato vuole cancellare l'autonomia della magistratura e ridurre noi cittadini tutti a semplici sudditi.
Oggi mobilitazione in tutta Italia con presidi di fronte alle Prefetture.
Io purtroppo per un impegno istituzionale precedentemente preso non potrò essere con voi, ma nei prossimi giorni sarò ovunque e dovunque sia necessario esserci per contrastare questa deriva e questo imbarbarimento culturale che sta travolgendo questo paese.
Eugenio Baronti
Assessore Regione Toscana
oggi ci incontriamo alle ore 16.30 in Piazza Napoleone
accanto al Capo dello Stato e alla Costituzione della Repubblica
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Siamo col Presidente della Repubblica
Per la prima volta nella vita di questa Repubblica libera, democratica e garantita dalla Costituzione il potere esecutivo, per iniziativa del presidente del Consiglio, ha deciso di abolire una sentenza legittima, definitiva, non modificabile della giurisdizione italiana al suo più alto livello.
Il Capo dello Stato ha fatto sapere al governo che l'atto sarebbe stato incostituzionale, e ciò per ragioni obiettive, palesi, verificabili nella nostra Costituzione e tipiche di ogni ordinamento democratico. Il governo ha deciso di ignorare l'obiezione. Il presidente della Repubblica, in nome della Costituzione di cui è garante, non ha firmato il decreto del governo. Ciò determina una situazione senza precedenti nella vita giuridica e politica italiana.
Il governo Berlusconi ha deciso di aggravarla annunciando che, in luogo del decreto, presenterà una legge, chiedendo al Parlamento di votarla subito. La legge, anche se approvata, avrà la stessa natura anti-costituzionale del decreto. Tutto ciò su una materia immensamente delicata come la condizione di Eluana Englaro , con una violenta invasione di campo nel dolore di una famiglia e nei diritti civili delle persone coinvolte.
Sentiamo perciò il dovere di essere accanto al presidente della Repubblica, custode e garante della Costituzione. Chiediamo agli italiani di unirsi intorno al Capo dello Stato e alla Costituzione in questo grave momento nella vita della Repubblica.
Furio Colombo
Umberto Eco
Pietro Ingrao
Umberto Veronesi
Vittorio Lingiardi
Dario Fo
Franca Rame
Moni Ovadia
Giorgio Ruffolo
Chiara Saraceno
Gianfranco Pasquino
Sergio Givone
Giuseppe Vacca
Ermanno Rea
Salvatore Natoli
Stefano Rodotà
Corrado Vivanti
Vincenzo Consolo
Giovanni De Luna
Margherita Hack
Raffaele Simone
Eugenio Finardi
Samuele Bersani
Giancarlo De Cataldo
Tiziana Romes
Luca Formenton
Dacia Maraini
Massimo Salvadori
Rosario Villari
Maurizio Mori
Mario Riccio
Vincenzo Cerami
Clara Sereni
Citto Maselli
Marco Baliani
Ascanio Celestini
Paolo e Vittorio Taviani
06 febbraio 2009
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