[NuovoLab] La società nell’ombra del sospetto

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Author: Mgow
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To: forumgenova@inventati.org
Subject: [NuovoLab] La società nell’ombra del sospetto
Speciale pacchetto sicurezza:
*La società nell’ombra del sospetto*
/*Meno sicurezza e libertà per tutti.
La cultura della minaccia e del sospetto sulla testa dei migranti.
Approfondimenti, interviste e commenti*/
/Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa
<http://www.meltingpot.org/articolo13971.html>/

Per il momento è stato solo il Senato a dare il via libera al disegno di
legge 733, che modifica in senso restrittivo le già pesanti norme
contenute nella Legge Bossi Fini, ma non è difficile immaginare la
posizione espressa dalla Camera quando sarà chiamata a pronunciarisi.
Anzi, il Ministro dell’Interno Maroni, come se non bastasse, ha
annunciato di voler riproporre, proprio in sede di discussione
nell’altra aula del Parlamento, il punto, ritenuto /qualificante/, che
prevede l’allungamento dei tempi di detenzione nei Centri di
Identificazione ed Espulsione fino a 18 mesi.

Il provvedimento sulla sicurezza, nel suo complesso, interroga il futuro
di una società attraversata da una crisi che, a detta dello stesso
/management/ del capitalismo mondiale, pervade incontrovertibilmente il
sistema, ed è strutturale. Ci interroga quindi su quali saranno gli
scenari della società che viene, sulle risposte che, in questo cambio di
paradigma epocale, dobbiamo attenderci.
Certo che l’inizio, dalla parte del legislatore, non prefigura nulla di
buono.

Ma si tratta di un disegno compiuto? Il legislatore è uno spietato
architetto o piuttosto uno sciocco incapace?
Il pacchetto sicurezza racconta una realtà in cui emerge la continua
rincorsa, il continuo tentativo, anche attraverso la produzione
normativa, di addomesticare la mobilità, di agire sui corpi, sulle
menti, sulla vita, di restringerne gli spazi di libertà. Tutto il
complesso di norme approvate dal Senato, ma anche quelle in precedenza
già entrate in vigore - il primo decreto legge contenete l’aggravante di
reato per gli irregolari, i decreti legislativi su ricongiungimenti e
diritto d’asilo - hanno questo risvolto profondamente intrecciato al
tema del sospetto, della minaccia, del ricatto che agisce
permanentemente sui soggetti in questione.

L’immigrato è disegnato come un potenziale criminale, questo è ovvio già
da tempo, il pacchetto sicurezza va solo ad alimentare, con il suo alto
valore simbolico, questa costruzione del nemico, del pericolo potenziale
sempre imminente. Ma non solo, dall’altra parte ogni medico diventa una
potenziale spia, un sospetto delatore. Questo punto del pacchetto
sicurezza è particolarmente rilevante (e drammatico). Ovvio che la
soppressione del divieto di segnalazione con la sicurezza poco ha a che
vedere. Semmai, il suo effetto più immediato, rischia di essere proprio
quello di rendere tutti più insicuri, di mettere a rischio la salute dei
migranti e della collettività intera. Ma c’è un altro risvolto non di
poco conto. Il rapporto di confidenza ed empatia che sta alla base della
relazione tra curato e curante, diventa precario, instabile, rischioso,
potenzialmente controproducente.

Centinaia di migliaia tra medici e personale ospedaliero, insieme alle
più importanti organizzazioni di ordine o umanitarie, hanno dichiarato
la loro indisponibilità ad accettare questo ruolo: /disobbediremo
dicono, continueremo nel nostro lavoro curando chi vogliamo quando
vogliamo/, ma questo non basta a vanificare il diffondersi del timore
del sempre imminente rischio di essere segnalati e quindi espulsi.
Precarietà della vita appunto, cultura del sospetto, rischio,
incertezza, ricatto e minaccia che agiscono in maniera permanente sulla
vita, sul corpo, perfino sulla malattia.

Il controllo, il governo, passano attraverso tutto questo. Per la verità
il governo delle migrazioni passa anche attraverso la tortura visto che
le prime minacce, i migranti che ambiscono all’Europa, le subiscono nel
deserto che separa la Libia (nota per gli abusi sui detenuti) dagli
altri paesi dell’Africa. In questi giorni il Parlamento italiano ha
approvato anche un accordo di amicizia con questo Stato.

Da un lato quindi c’è l’alto valore simbolico di un provvedimento che
solo dal punto di vista della retorica ha a che vedere con la sicurezza,
dall’altro invece, c’è l’effetto perverso di tutte le disposizioni che
contiene, da quelle che permettono l’iscrizione angrafica (per tutti,
anche per i cittadini italiani) solo a fronte dell’idoneità
dell’alloggio, a quelle che introducono il permesso di soggiorno a
punti, in cui il punteggio è commisurato, oltre che alla /buona
condotta/, anche alla /propensione all’integrazione/, all’assimilazione
dei valori si dice: addomesticare, normalizzare, regolamentare
attraverso il ricatto, su questa scivolosa frontiera si muove il governo
della vita.

Ma ancora, dello stesso valore, simbolico e perverso, sono le
disposizioni che introducono il reato di ingresso e soggiorno irregolare
- anche se a fronte dell’impossibilità di incarcerare centinaia di
migliaia di pesone la sanzione prevista è una semplice, seppur
costosissima, multa - o quelle che introducono una tassa, un contributo
si dice, su ogni pratica di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno.
Questo ultimo punto è un’altro tra quelli particolarmente rilevanti del
provvedimento. A fronte di un sistema burocratico lento ed illogico - in
media un permesso viene consegnato dopo ben 291 giorni - ai migranti si
chiede di pagare per sé e per i propri familiari, una tassa che varierà
da 80 a 200 euro (quindi fino a 800 euro per una famiglia di quattro
persone) per ricevere un permesso che di norma, viene consegnato scaduto.

Cosa produrrà tutto questo? Le tensioni e le contraddizioni in cui è
immersa la nostra società non sono certo cosa nuova. Ma quali scenari
abbiamo davanti? Che reazioni possiamo immaginare dal punto di vista
sociale davanti in questo quadro?
C’è un diffuso e generalizzato desiderio di protezione, ne parlano a
Davos gli ex-potenti della terra quando discutono l’uscita dalla crisi,
ce lo raccontano le cronache di Lampedusa, di Milano (la reazione dopo
l’omicidio di Abba), di Castelvolturno. Ma la società è un insieme
molteplice e complesso di spinte. Dall’altro lato infatti ci sono le
vicende di Nettuno, di Civitavecchia, quelle meno recenti di Pianura, le
iniziative contro la costruzione delle moschee e quelle che in generale
hanno una stretta correlazione con il razzismo, ad insegnarci come ciò
che abbiamo davanti possa sempre essere una realtà di segno ambivalente.
Ciò che emerge è un nuovo scenario che parla il linguaggio della difesa,
della protezione, del rifiuto, ma che, a seconda delle condizioni
storiche, culturali, materiali che si presentano, può assumere i
caratteri brutali del razzismo (questo paese sembra veramente travolto
da un’emergenza in questo senso), della chiusura identitaria, o
comunitaria, oppure quelli della liberazione, della cooperazione, della
solidarietà.
Di certo, questo è ovvio, in questo contraddittorio scenario, è
necessario prender parte, sporcarsi le mani.

*Approfondimenti ed interviste:*

*Approvato dal Senato il Pacchetto Sicurezza. Il ddl 733*
/Passano la tassa di soggiorno e la soppressione del divieto di
segnalazione degli irregolari per il personale ospedaliero, battuta
d’arresto sulla detenzione nei cpt. Ecco cosa prevede il ddl 733:
continua » <http://www.meltingpot.org/articolo13966.html>/

*L’intervista al Prof. Sandro Mezzadra, docente presso la facoltà di
Scienze Politiche dell’Università di Bologna, autore di "Diritto di
fuga" e promotore della rete Uninomade*
/Naturalmente c’è un nesso tra queste misure e la crisi, anche se non
dobbiamo mai pensare che ci sia un nesso meccanico, automatico.
Evidentemente dentro questi provvedimenti confluisce anche una cultura
politica rispetto all’immigrazione che è cresciuta in questi anni in
Italia ed in Europa. Una cultura che per molti aspetti è stata ed è
by-partisan, ma che ha poi una declinazione particolarmente odiosa nel
discorso di alcune delle forze politiche che sostengono questo governo.
continua » <http://www.meltingpot.org/articolo13974.html>/

*Il commento del Dott. Carlo Belloni, medico chirurgo, membro del
direttivo di Medici Senza Frontiere*
/Sicuramente si viene a creare una conflittualità tra la confidenzialità
e se vogliamo anche il rapporto di empatia naturale che si deve creare
tra medico e paziente. Prende piede invece un rapporto di sospetto da
parte del paziente, di paura, che può tramutarsi in una denuncia ad
un’autorità giudiziaria da parte di un medico che, dal mio punto di
vista, dovrebbe esclusivamente limitarsi proprio per una scelta etica e
deontologica ad una prestazione squisitamente professionale e tecnica.
continua » <http://www.meltingpot.org/articolo13972.html>/

*L’intervento del Dott. Roberto Marinello, medico pediatra*
/Certo penso che tutto il personale sanitario sia completamente
d’accordo. Questa è una legge assolutamente persecutoria, inutile,
sbagliata, oltre che, secondo me, molto pericolosa per la sanità e
quindi ovvio che tutti i medici, almeno quelli di buon senso e spero che
siano la maggioranza, si sono dichiarati indisponibili. Credo che gli
appelli alla disobbedienza a questa legge ed a una sorta di obiezione
siano sempre più evidenti, ma non partono solo da singoli medici, anche
da interi ordini dei medici. Lo stesso ordine dei medici di Padova ha in
più occasioni espresso la totale opposizione e non disponibilità
rispetto a questa legge che oltre a tutto va contro alla deontologia e
alle regole di comportamento minime che ogni medico deve avere./continua
» <http://www.meltingpot.org/articolo13973.html>

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Le pulci sognano di comprarsi un cane,
e i nessuno di smarrire la miseria:
sognano un giorno magico
che piova d’improvviso la fortuna,
che la fortuna piova a catinelle.
Ma la fortuna non piove mai,
né ieri, né oggi, né domani,
nemmeno a goccioline,
per tanto che la invochino i nessuno,
o gli pruda la mano sinistra,
o scendano il letto col piede destro,
o comincino l’anno nuovo rinnovando la scopa.
I nulla: figlio di nulla , padroni di nulla.
I nessuno: i niente, gli annientati, i senza fiato,
morti di vita, fottuti, fottutissimi.
Quelli che ci sono senza essere.
Che non parlano lingue, ma dialetti.
Che non professano religioni, ma superstizioni.
Che non fanno arte, ma artigianato.
Che non fanno cultura, ma un folklore.
Che non sono esseri umani, ma espedienti umani.
Braccia senza volto.
Numeri senza nome,
che non figurano nella storia universale,
ma nella cronaca nera della stampa locale.
I nessuno,
che costano meno della pallottola che li uccide.

Eduardo Galeano
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