*Sabato 7 febbraio 2009, alle ore 20.30
presso l'Auditorium di Palazzo Rosso in via Garibaldi
**Concerto di Claudio Lolli
con Paolo Capodacqua e Fausto Ferraiuolo
Ingresso libero*
*Il Premio in memoria di Gianni Tassio a Lolli*
/«De Andrè mi ha insegnato che scrivere canzoni serve a qualcosa», dice.
La mostra mercato del disco, nei CIV Meridiana e Lomellini. Sabato 7/
di Daniele Miggino
http://www.mentelocale.it/palazzo_ducale/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_22969
Dopo Bruno Lauzi, Le Quattro Chitarre, Enzo Jannacci e Claudia
Pastorino, la quinta edizione del *Premio Via del Campo*, nato per
ricordare Gianni Tassio - il proprietario storico del negozio di dischi
dedicato a Fabrizio De Andrè - *andrà a Claudio Lolli* perché, come dice
Daniela Tassio che porta avanti il negozio del marito in via del Campo,
«come Faber anche lui ha scritto tanti capolavori di poesia in musica».
La premiazione è fissata per *sabato 7 febbraio 2009*, alle ore 20.30
presso l'Auditorium di Palazzo Rosso in via Garibaldi, a Genova. Per
l'occasione è in programma un concerto di Lolli con Paolo Capodacqua e
Fausto Ferraiuolo. Nello stesso giorno avrà luogo anche un'iniziativa
promossa dai *CIV della Meridiana e Lomellini*: si tratta di un
mercatino in tema musicale - Onda su onda il nome - dove si potranno
trovare spartiti, radio storiche, oggetti di vario tipo. Nelle
intenzioni degli organizzatori l'evento dovrà diventare un appuntamento
mensile. Anche la Fondazione per la cultura partecipa all'iniziativa.
Chi acquisterà negli esercizi del CIV Meridiana e Lomellini sabato 7
febbraio, infatti, usufruirà di uno sconto per vedere la mostra Fabrizio
De Andrè a Palazzo Ducale (fino al 3 maggio 2009). Lo stesso Lolli
visiterà la mostra, sempre sabato, alle 19.00.
*Claudio Lolli* non ha bisogno di presentazioni. Tra i più introversi e
intimisti cantautori italiani, è stato recentemente citato nell'ultimo
disco di cover da Luca Carboni, con il brano Ho visto anche gli zingari
felici del 1976.
/*Chiedo direttamenta a Lolli cosa ne pensa:*/
«mi è piaciuta. Lui ha questo tono molto soft, gentile, che arriva al
cuore della gente. Un po' diverso da me, io sono più diretto».
/*E del Premio che ne pensa?*/
«È una cosa meravigliosa, e poi via del Campo mi ricorda Fabrizio, il
che mi rende molto orgoglioso».
/*La sua musica è stata sempre accostata a quella di Faber. Che ricordo
ne ha?*/
«A me ha insegnato molto, mi ha fatto capire che fare musica e canzoni
può essere una cosa buona, utile. We can, insomma». A proposito di Yes
we can, che ne pensa di Obama? «Ci spero tanto, le prime mosse mi
sembrano azzeccate. Sai, avendo dei figli vorrei un mondo meno violento
e volgare in futuro».
/*C'è qualche cantautore giovane che le piace? */
«Non vorrei sembrare snob, ma seguo molto poco la scena. Magari ce ne
sono di bravissimi in giro. A me sono piaciute molto le cose che ha
fatto Bersani. Non so se può essere considerato ancora un "giovane"».
/*Sta per iniziare Sanremo... */
«Per me non esiste. Non lo vedo da 15 anni. Tranne Vita spericolata di
Vasco Rossi e Donne di Zucchero, non ricordo altre canzoni».
/*Ci spingiamo oltre: sa cos'è X Factor? */
«No».
/*Ha qualche progetto in cantiere?*/
«Sì un disco che dovrebbe uscire ad aprile/maggio. Il titolo è Love
songs: ho riarrangiato una decina di mie canzoni d'amore insieme a due
bravissimi jazzisti. Vi sconvolgerà. O mi farà perdere quel poco
pubblico che avevo...».
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Le pulci sognano di comprarsi un cane,
e i nessuno di smarrire la miseria:
sognano un giorno magico
che piova d'improvviso la fortuna,
che la fortuna piova a catinelle.
Ma la fortuna non piove mai,
né ieri, né oggi, né domani,
nemmeno a goccioline,
per tanto che la invochino i nessuno,
o gli pruda la mano sinistra,
o scendano il letto col piede destro,
o comincino l'anno nuovo rinnovando la scopa.
I nulla: figlio di nulla , padroni di nulla.
I nessuno: i niente, gli annientati, i senza fiato,
morti di vita, fottuti, fottutissimi.
Quelli che ci sono senza essere.
Che non parlano lingue, ma dialetti.
Che non professano religioni, ma superstizioni.
Che non fanno arte, ma artigianato.
Che non fanno cultura, ma un folklore.
Che non sono esseri umani, ma espedienti umani.
Braccia senza volto.
Numeri senza nome,
che non figurano nella storia universale,
ma nella cronaca nera della stampa locale.
I nessuno,
che costano meno della pallottola che li uccide.
Eduardo Galeano
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