Autor: caloges\@libero\.it Data: A: intergas Assumpte: [Intergas] Le dimensioni contano?
Biotomasoni e cascine orsine a parte, bisogna pensarci bene perchè l'argomento è di fondo.
Certo scoprire che il proprio produttore in realtà è diventato una specie di multi..."regionale" (anche se non ancora una multinazionale); che serve centinaia di gas, oppure che è di fatto il monopolizzatore sulla piazza (iris, per esempio?), o che vende al supermercato, toglie molta poesia a quel che "si crede" di fare.
Però non bisogna generalizzare con criteri demagogici. Vendere al supermercato, A VOLTE può non significare grandi guadagni (il gas ci sta apposta, per sapere i "come": un conto è - come i monaci di lanuvio - vendere all esselunga e pretendere in parallelo che i gas pagassero una cifra più alta che al super per lo stesso prodotto - se ricordo bene quel che raccontava mauro fumagalli sulle mozzarelle); un altro conto può essere un produttore che prova a fare il salto (e ognuno può non condividere politicamente e togliere il sostegno) e magari rimanere poi strozzato dalla buonaentrata, dai piccoli margini e dai mancati pagamenti con scuse varie, che coi supermercati capitano spesso.
La domanda di fondo secondo me è: noi vogliamo sostenere i piccoli, e poi se crescono li molliamo? non gli perdoniamo il successo?
Il GAS deve essere solo un ponte transitorio verso la stabilità economica? Può essere una risposta, ma allora bisogna chiarire col produttore che deve prepararsi per tempo ad avere due mercati, uno di gas e uno commerciale. Guardiamo proprio il caso tomasoni che è emblematico. Biolghini ha parlato di centinaia di gas clienti (migliaia di persone... ognuno faccia il calcolo sapendo quanto spende mensilmente il proprio gas da tomasoni). Però con una mail in rete qualcuno ha cercato di silurarli; loro sono stati bravi a cogliere l'occasione per aprire una discussione; ma avrebbe anche potuto andare male; in un mondo che segue un po' "cosa fanno gli altri" come sono i gas nella scelta del produttore, un effetto domino di discredito fa presto a rovinare un'azienda..
Credo che trasparenza e informazione facciano la differenza. Tomasoni ha scritto nero su bianco il suo fatturato; per un gas è sempre possibile chiedere quanti sono gli altri gas serviti (io l avevo fatto coi produttori verdura), che fatturato annuo c'è, e poi decidere. Magari, decidere prima "fino a quando" si intende sostenere un piccolo produttore, e quando non lo si vuole più fare, ma tenendo conto che se tutti fanno come noi si può togliere sostegno a dei furbastri ma anche rovinare un' azienda che ha appena tirato fuori il capo dai debiti.