[NuovoLab] *SPAM* La mobilità passa per la tortura

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著者: Mgow
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To: forumgenova@inventati.org
題目: [NuovoLab] *SPAM* La mobilità passa per la tortura

Accordo bilaterale tra Italia e Libia.
La mobilità passa per la tortura
http://www.meltingpot.org/articolo13953.html


    Intervista a Gabriele Del Grande, curatore del blog Fortress Europe
    /Cattivi contro gli irregolari ma non solo in Italia.
    Il Parlamento appoggia le violazioni dei diritti umani praticate da
    sempre in Libia/


E' stato approvato definitivamente dal Senato il testo dell'accordo di
/amicizia partenariato e cooperazione/ e tra Italia Libia. L'accordo è
l'ultimo tassello di una serie di intese bilaterali tra i due paesi,
utile ad ottenere in cambio, da parte della Libia, l'attuazione degli
accordi di pattugliamento al fine di contrastare le partenze dalla Libia
verso l'Italia. (Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra
la Repubblica italiana e la grande Giamariria libica popolare socialista
<http://www.meltingpot.org/articolo13952.html>)

Su questo argomento abbiamo intervistato Gabriele del Grande, fondatore
e curatore del blog Fortress Europe <http://fortresseurope.blogspot.com/>.

*D: Il Senato ha approvato definitivamenteil testo dell'accordo Italia
-- Libia. Cosa avverrà ora?*

*R:* Si tratta fondamentalmente di fornire alla Libia un risarcimento
per i danni coloniali, in cambio di un pattugliamento delle coste
libiche al Nord e delle frontiera Sud, nel deserto, attraverso un
impianto elettronico che sarà installato da Finmeccanica con un
finanziamento europeo. Ovvio, questa è la teoria. Nella pratica, con
questi accordi, si darà ancora una volta mano libera alla Libia per
arrestare, come già si fa da anni, decine di migliaia di migranti e
rifugiati per poi rimpatriarli e soprattutto si farà poi partire
l'accordo di pattugliamento congiunto che fu firmato dall'allora Governo
Prodi nel 2007 e che prevede l'invio in acque libiche di sei motovedette
della Guardia di finanza italiana per respingere verso la Libia i
migranti intercettati in mare, che fino ad oggi vengono invece scortati
a Lampedusa.

*D: Sono diversi i reportage che anche Fortress Europe ha prodotto sulle
condizioni di detenzione dei migranti in Libia. Un paese strategico per
il governo delle migrazioni europeo. Ma cosa avviene li?*

*R:* In Libia avvengono ormai quotidianamente retate nei quartieri dove
vivono gli immigrati africani, a Tripoli, a Bengasi, ad Agedabia , le
principali città della costa. I migranti vengono arrestati durante
queste retate e poi detenuti in vere e proprie carceri. Si tratta di una
ventina di prigioni, tre delle quali sarebbero state finanziate dal
Governo italiano secondo un documento dell'Unione Europea del 2004.
Parliamo di un paese, lo dicono i rapporti di tutte le più grandi
organizzazioni umanitarie ( Human Rights Watch
<http://www.meltingpot.org/articolo8502.html>, Amnesty International
<http://www.meltingpot.org/articolo12756.html>), abituato a praticare la
tortura ed in cui le condizioni di detenzione sono assolutamente disumane.
Esiste un intero corpo di polizia addestrato alla tortura, non soltanto
dei migranti ma anche dei dissidenti. I racconti che abbiamo potuto
ascoltare dai prigionieri libici (su pressione del figlio di Gheddafi ne
sono stati rilasciati circa un migliaio negli ultimi anni) parlano di
queste cose. Un trattamento uguale se non peggiore viene riservato agli
stranieri, soprattutto a quelli dell'Africa subsahariana, soprattutto
verso le donne. Le persone vengono ammassate in 40, 50, in stanze di
quattro metri per cinque, vengono mantenuti in vita da acqua e riso e
vengono rimpatriate verso i loro paesi anche quando si tratta di
rifugiati politici. In Libia infatti non esiste nessuna forma di tutela
per i rifugiati. La Libia, ricordiamolo, non ha mai firmato la
Convenzione di Ginevra. C'è solo una presenza dell'Alto Commissariato
delle nazioni Unite, che fra l'altro entra nei centri. Anche su questo
argomento ci sarebbero molti dubbi da sollevare visto che, se guardiamo
alle condizioni del campo di Misratah, dove da oltre tre anni sono
detenuti seicento rifugiati politici eritrei, l'unico risultato ottenuto
dall' Onu è stato quello di spostare un centinaio di loro verso l'Italia
o verso la Romania e la Svezia.
Quella dei rifugiati è una questione fondamentale: metà delle persone
che viaggiano dalla Libia verso Lampedusa sono rifugiati politici della
Somalia, dell'Eritrea, del Sudan o dell'Etiopia.

*D: Con un appello ai senatori italiani si è ricordato la richiesta
lanciata dai registi del film /Come un uomo sulla terra/ e da Fortress
Europe, di istituire una commissione di inchiesta internazionale sul
caso Libia. La risposta di oggi sembra chiara: il Senato ha approvato
l'accordo tra l'Italia ed uno dei Paesi maggiormente implicato nella
violazione dei diritti umani.*

*R:* Ovviamente la commissione di inchiesta non si farà, è evidente
l'allineamento di tutte le forze politiche rispetto alla necessità di
collaborare con la Libia per il respingimento dei migranti. A Roma in
queste ore le strade sono tappezzate di manifesti del Partito
Democratico che criticano il Governo Berlusconi, per aver fatto
raddoppiare gli sbarchi di /"clandestini"/. Amato poi rivendica la
paternità dell'accordo con la Libia. C'è una perfetta sintonia su queste
tematiche, insieme ad una perfetta ipocrisia, italiana ed europea.
Perché le commissioni ci sono state, anche se non d'inchiesta, hanno
viaggiato, hanno visitato la Libia, nel 2004, nel 2007,. Erano missioni
che evidentemente valutavano le possibilità tecniche di rendere
operativi gli accordi, di cooperare con la polizia di quello stato. I
loro rapporti però non dicono una sola parola sullo stato di detenzione
in Libia e tacciono completamente gli abusi, le torture e le violenze
che migliaia di uomini e donne subiscono nelle carceri libiche.

Sulle conseguenze tecniche che avrà questo accordo, comunque, sarebbe
sbagliato pensare che saranno le navi italiane o quelle libiche a
fermare il fenomeno delle migrazioni. La Libia ha duemila chilometri di
costa ed è razionalmente inimmaginabile che si riescano a pattugliare.
Fintanto che ci sarà una esigenza di mobilità da Sud verso Nord,
fintanto che non ci saranno possibilità di spostarsi legalmente,
continueremo a vedere i viaggi sulle carrette del mare. L'esperienza
della Spagna è emblematica: le rotte semplicemente si allungano, si
modificano. Si parte sempre più da Est, sempre più dall'Egitto, come già
avviene da alcuni anni, dall'Algeria verso la Sardegna. Ci saranno
insomma rotte sempre più lunghe e più pericolose. L'unica conseguenza
prevedibile è proprio questa: da un lato l'arresto di decine di migliaia
di persone che saranno malmenate e torturate nelle carceri libiche prima
di essere rimpatriate, dall'altro molti più morti nel Mediterraneo per
tentare di aggirare quei pattugliamenti.

*D: I migranti vengono torturati in Libia, o muoiono in mare, oppure chi
arriva qui e non viene espulso, anche se dobbiamo ricordare sempre che
solo una minima parte di chi entra in Italia lo fa attraverso il mare,
rischia di essere bruciato, come a Nettuno, o ucciso, come è avvenuto a
Civitavecchia.*

*R:* Quando un Ministro rivendica il diritto ad essere cattivi contro
chi sbarca sulle coste italiane, come se le barche che arrivano a
Lampedusa fossero cariche di criminali pronti ad assaltare la "civile
Italia" compie una operazione molto pericolosa. Poi non è possibile
stupirsi di fronte alla barbarie di certi fatti.

Vedi anche:
- L'Italia e il regime euro-africano dei controlli migratori
<http://www.meltingpot.org/articolo13881.html>
/di Paolo Cuttitta, Univeristà di Palermo/
- Accordi bilaterali e tutela dei diritti fondamentali dei migranti: il
caso Italia-Libia <http://www.meltingpot.org/articolo13835.html>
/di Fulvio Vassallo Paleologo, Univeristà di Palermo/
- Fallisce la politica delle intese bilaterali con la Libia. Sempre a
rischio la vita dei migranti <http://www.meltingpot.org/articolo13801.html>
/di Fulvio Vassallo Paleologo, Univeristà di Palermo/
- Libia: siamo entrati a Misratah. Ecco la verità sui 600 detenuti
eritrei <http://www.meltingpot.org/articolo13745.html>
/da Fortress Europe/
- Le condizioni dei migranti in Libia
<http://www.meltingpot.org/articolo10528.html>
/Intervista a Silja klepp, ricercatrice in antropologia culturale presso
l'Università di Lipsia/- Il trattato Italia-Libia. Un appello ai
senatori italiani <http://www.meltingpot.org/articolo13932.html>
- Il rapporto di Amnesty International
<http://www.meltingpot.org/articolo12756.html>
- Il rapporto di Human Rights Watch
<http://www.meltingpot.org/articolo8502.html>
- Trattato Italia-Libia - Appello ai senatori italiani
<http://www.meltingpot.org/articolo13932.html>

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Le pulci sognano di comprarsi un cane,
e i nessuno di smarrire la miseria:
sognano un giorno magico
che piova d'improvviso la fortuna,
che la fortuna piova a catinelle.
Ma la fortuna non piove mai,
né ieri, né oggi, né domani,
nemmeno a goccioline,
per tanto che la invochino i nessuno,
o gli pruda la mano sinistra,
o scendano il letto col piede destro,
o comincino l'anno nuovo rinnovando la scopa.
I nulla: figlio di nulla , padroni di nulla.
I nessuno: i niente, gli annientati, i senza fiato,
morti di vita, fottuti, fottutissimi.
Quelli che ci sono senza essere.
Che non parlano lingue, ma dialetti.
Che non professano religioni, ma superstizioni.
Che non fanno arte, ma artigianato.
Che non fanno cultura, ma un folklore.
Che non sono esseri umani, ma espedienti umani.
Braccia senza volto.
Numeri senza nome,
che non figurano nella storia universale,
ma nella cronaca nera della stampa locale.
I nessuno,
che costano meno della pallottola che li uccide.

Eduardo Galeano
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