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Aihe: [NuovoLab] Moschea al Lagaccio rischia lo sfratto il "Terra di nessuno"

Secolo xix

Moschea al Lagaccio rischia lo sfratto il "Terra di nessuno"
la polemica
Domani vertice a Tursi per decidere sul trasferimento del centro sociale. Referendum: raccolte 1.200 firme


RISOLTO il rebus della moschea, che sorgerà al Lagaccio, la giunta potrebbe ritrovarsi alle prese con una questione ugualmente delicato: quella dei centri sociali. Accanto alla necessità, ben nota, di ricollocare il "Buridda" in seguito alla messa in vendita dell'ex facoltà di via Bertani, potrebbe emergere anche l'urgenza di trovare casa ai ragazzi del "Terra di nessuno", potenziali dirimpettai della moschea al Lagaccio.
Sino ad oggi la giunta ha garantito agli attivisti di Tdn, che occupano da tempo un rudere di proprietà comunale alle spalle dei campi del Lagaccio, che resteranno nell'area situata a pochi metri dal luogo in cui svetterà il minareto. Nelle ultime ore, però, analizzando meglio il progetto, i tecnici del Patrimonio hanno sollevato pesanti dubbi circa la permanenza, per motivi di sicurezza, del "Terra di nessuno" a ridosso dell'area di circa tremila metri quadrati che sarà equamente divisa tra la comunità islamica e la bocciofila degli "Amici del Lagaccio".
Domani si terrà a Palazzo Tursi un vertice per decidere il destino del centro sociale del Lagaccio. Se dovesse essere confermata l'esigenza del trasloco, per lasciare spazio al futuro cantiere della moschea, si aprirebbe un altro caso politicamente scottante e di non facile soluzione politica.
La giunta era ormai a un passo dall'individuazione di una sede alternativa per il Buridda, sfrattato dall'ex facoltà di via Bertani, che andrà all'asta nelle prossime settimane. Ma un eventuale sfratto, per esigenze di cantiere, anche del "Terra di nessuno" scompiglierebbe le carte in quanto l'area scelta per il "Buridda" (si parla di un mercato rionale inutilizzato da tempo o di un sito industriale dismesso) non potrebbe accogliere anche un altro centro sociale.
Intanto, non si placa l'opposizione alla moschea. Ieri, al supermercato Pam di via del Lagaccio, si è svolta una doppia raccolta di firme: la prima, che punta a ottenere un referendum sulla moschea, ha totalizzato 1.200 firme; la seconda, tesa a bloccare il progetto, ha ottenuto circa tremila adesioni in quattro giorni. «Il dissenso, dal centro storico al Lagaccio, è molto forte e crescerà ancora», assicura Milena Pizzolo, assessore al Territorio del municipio Centro Est. «Non sono contrario a priori alla moschea, ma il Lagaccio è il posto sbagliato», aggiunge Aldo Siri, presidente dello stesso municipio che ha organizzato, il 9 febbraio (ore 18) al centro polivalente di via Adamo Centurione, «un incontro pubblico per illustrare ai cittadini le motivazioni contro il progetto della moschea». All'assemblea pubblica sono invitati anche gli islamici. «Se il clima sarà realmente aperto al dialogo, non mancheremo», assicura Alfredo Maiolese, braccio destro dell'imam Husein Salah.
Vincenzo Galiano
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Carlo

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