Re: [Forumlucca] etnie e ristorazione (proposta)

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Autor: Massimiliano Piagentini
Data:  
A: forumlucca
Assumpte: Re: [Forumlucca] etnie e ristorazione (proposta)
Mi pare molto interessante l'intervista a Favilla apparsa stamani sul
Tirreno (e che riporto a fine mail), specie nella parte dove dice:"*le
minoranze in commissione consiliare economica si sono astenute sul voto, ma
**non hanno presentato neppure una richiesta di emendamento (nemmeno
sulla dizione "locali etnici**")».
*
*Accidenti.. davvero un'opposizione dura e intransigente..*

**
**
*di Ilaria Bonuccelli
**Il sindaco: ok a cambiare, ma solo le parole
«Pronto a togliere la frase ristoranti etnici, non il divieto alla
ristorazione veloce»

*

Il centro storico va salvaguardato dal mordi e fuggi Le formule si possono
modificare, la norma rimane intatta
**


*LUCCA.** Niente guerra di religione ai kebab. Solo un divieto netto a
tutti i locali nuovi, etnici e non, che producano «alimenti e bevande» da
consumare per strada. E se per chiarire l'equivoco ci sarà bisogno di
cambiare le parole «ristoranti etnici» nel nuovo regolamento sui pubblici
esercizi, il sindaco è pronto a trovare un'altra espressione. A patto di non
stravolgere - come sottolinea in questa intervista al *Tirreno* - il senso e
gli obiettivi del nuovo regolamento: salvaguardare il centro storico dai
locali del cibo mordi e fuggi, fast food compresi.
Insomma, Mauro Favilla può anche fare retromarcia, ma solo sulle parole
usate nel regolamento, non sulle norme.
* Lo chiarisce dopo le polemiche degli ultimi giorni sul nuovo regolamento
per i pubblici esercizi, spiegando come l'amministrazione comunale pensa di
uscire dalla situazione.
«Non ci sono problemi reali. L'amministrazione comunale - afferma Favilla -
è convinta dei propri programmi e delle proprie decisioni. Si tratta di
chiarire meglio l'intento del regolamento e c'è disponibilità a effettuare
modifiche, che non stravolgano il progetto».
*Pur difendendo il regolamento nella sostanza, anche il centrodestra - in
particolare il consigliere di An, Giuliana Bandone - chiede una modifica
della normativa nella parte più discutibile. L'amministrazione comunale è
pronta ad apportare alcune modifiche? Quali?*
«Non ci sono contrasti con quanto suggerisce il consigliere Giuliana
Bandone: si tratta solo di questione relativa ai termini usati, che hanno
consentito qualche strumentalizzazione di troppo».
*Ma a suo avviso, il regolamento è migliorabile?*
«Naturalmente il regolamento in materia di nuove aperture presenta dei
problemi veri, quali sono quelli relativi alla dimensione dei locali, su cui
è da aspettarsi un'ulteriore riflessione; ma affronteremo l'argomento con
calma, entro qualche mese».
*Viste le polemiche scatenate, il regolamento è stato sottoposto a un
confronto con le categorie e i soggetti interessati prima dell'approvazione
in consiglio comunale? Ci sono state opposizioni che non sono state
considerate, soprattutto riguardo alla disposizione che mette un limite ai
ristoranti etnici nel centro storico?*
«Il testo del regolamento è stato approvato in ogni sede di consultazione
(categorie interessate, consumatori, uffici, e così via). Anche le minoranze
in commissione consiliare economica si sono astenute sul voto, ma non hanno
presentato neppure una richiesta di emendamento (nemmeno
sulla dizione "locali etnici")».
*Può spiegare, allora, con chiarezza quale sia lo spirito della norma che
impedisce in centro l'apertura di nuovi locali etnici, kebab compresi? Qual
è l'obiettivo che l'amministrazione comunale si prefigge con i nuovi
divieti?*
«Ciò che l'amministrazione comunale non vuole consentire (pur facendo salvi
gli esercizi ormai autorizzati), è l'apertura nel centro storico di locali
ove si producano e si somministrino prodotti (alimenti e bevande) che poi
vengano consumati in strada. In un passato ormai lontano fu deciso di non
consentire più rivendite di pizza veloce a taglio; poi gli uffici si
trovarono di fronte a richieste dei "kebab" e, visto che non erano
specificatamente proibiti, li autorizzarono. Ci vuole molta energia per
impedire l'insediamento dei fast food. Oggi per non correre rischi simili,
gli uffici hanno proposto una dizione ampia, "ristoranti etnici", per non
rischiare che sotto un nuovo nome esotico vengano richieste forme simili al
fast food di esercizio e di somministrazione alimentare. È questo che, per
il rispetto che la nostra stupenda città richiede, vogliamo impedire».
*Cosa risponde a chi definisce razzista il provvedimento appena approvato?*
«È una speculazione politica infondata: non vogliamo nel centro storico
nuove pizze veloci a taglio (e le impiantano gli italiani), né fast food (li
impiantano per lo più aziende americane o inglesi), né kebab o simili (li
impiantano di solito extracomunitari). Non ci interessa la persona che
avvia, ma è il genere di attività che non vogliamo diffondere nel centro
storico».
*Avete considerato che molti dei locali etnici (a cominciare dai kebab)
sono il punto di riferimento per il pranzo (a basso prezzo) degli studenti?*
«Nel centro ci sono quattro Kebab, pizze a taglio e bar che fanno
ristorazione veloce a sufficienza. Niente cambia per loro. Altri potranno
bene aprire al di fuori dalle Mura».
*Non considera la polemica nazionale sui kebab e i locali etnici banditi
dal centro storico un danno per l'immagine della città?*
«Ritengo che non conservare il patrimonio artistico e culturale che ci è
stato tramandato e lasciare andare il cuore del centro storico al degrado
siano il vero danno per l'immagine della città. Abbiamo ricevuto centinaia
di lettere e telefonate di persone che hanno compreso il senso
dell'iniziativa e sono molti i Comuni che vogliono fare lo stesso».





2009/1/27, blanca <blanca@???>:
>
> Scusate eh, ma visto che Tommy scrive, io scrivo, Virginio, Aldo,
> Alessio, Giulio, Armando scrivono insomma la maggior parte di noi
> scrive, perché non proponiamo una riflessione collettiva dal titolo
> "Identità gastromiche" (o altro titolo semiserio per cui mi affido
> all'inventiva di Tommy) alla casa editrice lucchese "Libertà
> edizioni" per produrre un e-book collettivo?
> http://www.libertaedizioni.net/
> Magari si potrebbe chiedere la prefazione a Montanari che si occupa di
> storia del cibo e dell'alimentazione a Bologna.
> Guardate che è un discorso serio, per andare oltre l'immediatezza,
> seppure necessaria, del momento.
>
> Il giorno 27/gen/09, alle ore 12:57, tommaso.panigada@??? ha scritto:
>
> >
> >
> > in allegato troverete un intervento su ristorazione,etnie,stupidità
> > al governo a Lucca..assieme ad una proposta che vorrei avanzare a
> > tutte/i
> >
> > tommaso panigada
> > tommy<Etnie
> > diverse.doc>_______________________________________________
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> > Forumlucca@???
> > https://www.autistici.org/mailman/listinfo/forumlucca
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