Author: Sve Null Date: To: hackmeeting Subject: Re: [Hackmeeting] hackit 09 - dove?
bomboclat@??? wrote: > secondo: l'11 marzo 2006 viene dopo la fine di questo tentativo di un bel po' ed
> ha altre radici sia per quanto riguarda la storia di pergola nel suo
> interno sia per quanto riguarda il resto di milano.
> non la spieghero' qui ed inviterei chiunque di evitarlo qui.
> de visu sono disponibile a qualunque discussione, non che abbia segreti
> da rivelare ma sicuramente in una ML pubblica NO. e' lunga e complicata,
> tutto qui, via mail poi...
Chiara, la seconda parte del paragrafo, almeno. Vabbe', che dire. Hmm.
Pero' io alle volte ho la sensazione - che il fatto che quel trauma non
sia stato affrontato in un modo abbastanza collettivo abbia lasciato
delle sfiducie serie e ferite alle dinamiche interne, aumentando tanto
la gia' presente tendenza autoreferenziale ecc. Diciamo che in parte
l'episodio e' stato particolarmente dannoso proprio per la sua natura
che impediva (e/o ci veniva detto che impediva) confronto serio e dei
chiarimenti. E' questo e' solo un pezzo del puzzle, uno dei tanto che
rendono quel giorno un anti-capolavoro nel settore degli errori
colossali, per quante sfaccettature e varieta' di danno ha apportato.
Neanche il pensiero di sopra ho potuto/saputo_come esprimerlo se no in
privato fin'ora, anche perche' quando e' accaduto 11.3. io ero ben fuori
delle dinamiche per altre ragioni, e poi non avendo elementi sufficienti
sul movimento Italiano in generale, non sapevo muovermi.
Che poi l'andazzo catastrofico milanese e' una cosa piu' complessa e che
si estende nel tempo, spazio e significato, direi di si. Per esempio,
valuterei seriamente il discorso delle dinamiche interne, il fatto che
per fare l'autogestione non basta dichiararlo, ne essere molto bravo nel
scrivere comunicati, e valutare se stesso per quello che dichiari e gli
altri per i loro errori. L'autogestione e' una cosa tutta ancora da
(sempre di nuovo) capire, imparare, fare funzionare, con un lavoro
attento a tutte le dinamiche di potere ecc. Prima pensavo che era uno
strippo mio, ma ultimamente mi sono trovata a sentire dei discorsi delle
persone che ci stanno lavorando, e ho capito che non e' una cosa da ieri
ne cosi' un dettaglio che interessa solo me. Potrei anche aprire la
famosa "questione metodo", cioe' la comunicazione come scelta e
dintorni, e il fatto che non accetto che si possa avere scelte
metodologiche "a targhe alterne", cioe' un giorno fai pulci a chi sa chi
per chi sa cosa, e dichiari che la comunicazione e' per te fondamentale,
e poi ecc. Ma quello e' meno da Hackmeeting, dove le cose, nella loro
complessita' e varieta' di approcci, sono piu' chiare e sincere.
Che c'entra l'Hackmeeting?
Beh, era la prima lista "di movimento" dove ho avuto modo di esprimere
questa riflessione. E poi, e' un progetto che esiste in quel contesto,
diciamo che ha un piede anche nel "movimento" (un concetto al quale non
mi sono mai affezionata troppo, preferivo la "scena DIY"), per quanto la
sua trasversalita' lo rende non riconducibile solo a questo,
chiaramente. E poi il meeting degli acari usa l'autogestione come
modalita', quindi ripensare tutte queste cose, uscire un po' dalla
routine e inerzia, puo' essere interessante. Anche per non rimanere nel
loop "io voglio smanettare" vs "guarda io sto facendo politica". Da un
po' che stavo per dirlo - gli smanettoni non sono contro la politica
intesa come partecipare nel mondo che gli circonda, ma sono allergici
alla prevedibilita' e alla retorica. E anche tra i piu' "politicamente
attenti", pure quando sembrano di non riuscire e cavarsi fuori dalle
frasi e loro linguaggio interno, ci sono ancora delle tendenze da
smanettoni, la curiosita' e la tenacia ecc, alle volte. :)
E non dico che il HM deve adesso salvare il movimento o niente, ci conto
che esso rimanga questo che sia, una critical mass tra persone che
ragionano e sperimentano e ogni tanto organizzano qualcosa di
interessante, ma gia' che ci stiamo discuttendo, che non c'e' aria di
scontatezza e routine ma di confronto, mi sembra buono.