Szerző: Eugenio Dátum: Címzett: FORUM LUCCA Tárgy: [Forumlucca] Fw: Lettera a rifondazione
Lettera ai compagni e alle compagne di Rifondazione comunista
Cari compagni/e, vi scrivo questa lettera per chiarire la mia posizione in merito alle ultime vicende che hanno coinvolto il nostro partito dopo il seminario di Chianciano che si è concluso con l'uscita di molte centinaia di compagni/e che avevano sostenuto, come me al congresso, la mozione "Vendola". Sono usciti non per fondare un nuovo partitino ma sono "partiti" per un percorso con l'ambizione di ricostruire una nuova sinistra in questo nostro disastrato paese e hanno ritenuto che l'appartenenza a Rifondazione fosse allo scopo un impedimento.
Io, non la penso così, pur non condividendo l'attuale linea politica di rifondazione, non mi sento in questo momento impedito da questa mia appartenenza e quindi ho deciso di non uscire e di provare a rimanere dentro in quella che è stata la mia casa, dove ho vissuto una straordinaria esperienza politica, con grande intensità e passione per18 lunghi anni della mia vita. Questa comunità politica rappresenta un patrimonio di esperienza e militanza prezioso che vale la pena tentare in ogni modo di non disperdere ne di relegarlo nella residualità e marginalità politica. Condivido personalmente la necessità ed urgenza di dar vita ad un processo unitario dal basso radicato dentro i territori, aperto a tutto il popolo della sinistra, partecipato, includente e democratico, capace di accumulare nuove energie con l'ambizione di modificare gli scenari politici e i rapporti di forza in questo paese e riaprire processi reali di trasformazione. Questa ulteriore rottura non facilita sicuramente questo difficile cammino, ritengo del tutto controproducente, ogni accelerazione o fuga in avanti perchè in questo modo si rischia di far abortire sul nascere questo processo snaturandolo e trasformandolo in una operazione verticistica di assemblaggio di ceti politici senz'anima e senza prospettiva. Questo paese ha bisogno come il pane di una grande sinistra di popolo forte e unita e non certamente dell'ennesimo partitino, tra i tanti, ininfluente e dunque inutile.
Per onestà intellettuale vi dico che io resto dentro ma non ho cambiato idea, continuo a pensare che di fronte a questa profonda crisi economico finanziaria, sociale, ambientale; di fronte ad un passaggio epocale di questa portata dove è necessario rimettere in discussione modello di sviluppo, consumi e stili di vita; di fronte ad una sconfitta storica senza precedenti che ha mortificato e umiliato il nostro popolo, rifondazione da sola, pur con la grande generosità di cui è capace, non ce la può fare. Io penso ci sia bisogno di coraggio, di apertura culturale e di una grande curiosità per esplorare una realtà sociale e un mondo così estremamente complesso e contraddittorio, c'è bisogno di rimettere in discussione vecchie pratiche e comportamenti consolidati per sperimentare modalità e forme nuove del far politica perché quelle attuali sono consumate e drammaticamente in crisi, non riescono più a mobilitare a coinvolgere e attrarre soprattutto le giovani generazioni.
Le tendenze in atto all'interno del partito dopo il congresso segnano una preoccupante battuta di arresto rispetto alla grande innovazione culturale e politica operata negli ultimi anni, a me sembra si stia facendo come i gamberi si sta andando all'indietro quando invece sarebbe più che mai necessario rilanciare la sfida della rifondazione di un pensiero e di una nuova cultura politica comunista moderna. Qual è il mio pensiero e il mio agire in questa fase è ben testimoniato dal percorso che ho contribuito a mettere in piedi nel mio comune, lì abbiamo compiuto forse un quasi miracolo, siamo riusciti a costruire l'unità di tutta la sinistra che c'è, nel bel mezzo di una situazione nazionale di dure e profonde contrapposizioni e fratture tra e dentro, ogni formazione della sinistra. A Capannori la sinistra non è andata in pezzi, non c'è bisogno che qualcuno ne raccolga e rimetta insieme i cocci, il circolo di rifondazione nel suo insieme, il PdCI, Sinistra democratica ed una realtà locale prevalentemente giovanile molto radicata che porta in se le nuove pratiche ed esperienze di un impegno sociale politico e culturale nate e cresciute nell'epoca della crisi della politica, della sinistra e della partecipazione. Qui si presenta una lista unitaria "sinistra per Capannori" e questo messaggio forte di unità ha catalizzato e attratto una straordinaria forza senza precedenti per qualità e quantità. La mia appartenenza a rifondazione non è stata un ostacolo ne un impedimento per portare avanti questo percorso unitario e spero che sia così anche per il futuro.
Per questo rispetto ma non condivido un atto che rischia di amplificare le divisioni e aggiungere disastro a disastro, riproducendo e generalizzando a livello locale dinamiche distruttive, azzerando le specificità di tante situazioni locali positive con buoni livelli di pratica unitaria.
Non so dirvi cosa succederà domani, fra un mese o fra un anno, ma posso fin d'ora assicuravi che in caso di mie future dimissioni dal partito queste saranno contestuali a quelle da Assessore regionale.
Auspico che si possa recuperare uno spirito di corretta collaborazione e di dialogo nell'interesse di tutti, del partito ma, soprattutto, nell'interesse dei cittadini toscani.
Vi comunico inoltre che, pur partecipando nel limite del possibile alle occasioni di dibattito e di confronto, non intendo assumere nessun ruolo dirigente a nessun livello del partito perché penso che quando qualcuno di noi è chiamato a ricoprire un incarico di grande responsabilità istituzionale si deve concentrare su quello e garantire il massimo dell'impegno possibile per cercare di ottenere risultati concreti e positivi.