[Lecce-sf] memoria e guerra senza fine

Delete this message

Reply to this message
Author: SILVERIOTOMEO
Date:  
To: social forum
Subject: [Lecce-sf] memoria e guerra senza fine
Ricordare la Shoah, lo sterminio della maggior parte degli ebrei d'Europa, cioè di 6 milioni sugli 8 o 9 che ci vivevano prima (i restanti si salvarono per la fine della guerra e per l'emigrazione), contro ogni negazionismo e certamente contro ogni strumentalizzazione. La Shoah è per come è chiamata in ebraico (la disgrazia, la catastrofe), a me piace il più antico Sterminio, mentre Olocausto mi sembra improprio, esssendo di origine religioso-sacrificale. Neppure l'antifascismo europeo lo capì nell'immediato dopoguerra, scambiandolo quasi per un episodio tra gli altri della guerra appena finita che aveva "prodotto" 55 milioni di morti, una cosa tuttora difficile da pensare. Possimo ricordare tutto, gli 8 milioni di russi (poi Stalin si incaricò di far fuori parecchi altri, degli stessi eroi che tornarono in URSS, e alla fine della sua vita anche gli ebrei russi). Gli zingari, i comunistii, i socialdemocratici, gli intellettuali, gli omosessuali, negli stessi lager. Ricordiamo tutto, se lo vogliamo, ma comprendiamo la specificità se non l'unicità delal Shoah, cioè il cuore della tanatopolitica nazista, paradigma sempre immanente alla modernità e al dominio della tecnica e del calcolo economico.
Vi invio questo link per guardare lo statuto di Hamas che è del 1988: e non è una invenzione del Mossad, anche se i siti pro-israeliani ne riportano stralci. Da allora non c'è più il "campo socialista" (meno male!) contro cui erano in Jihad e non c'era la mezza guerra civile con Alfatah. Nel 1988 erano solo contro il laicismo dell'OLP, a favore del nazionalismo, contro Israele definita nazista, contro i comunisti dell'URSS e dintorni. Se avete pazienza a leggerlo vedrete che si accreditano come veri i "Protocolli dei Savi di Sion", la tavola dell'antisemitismo, creati dalla polizia zarista per giustificare i progrom. Giusto per conoscenza ulteriore delle teologie "politiche" estreme che si fronteggiano. Non dubito che esistano documenti ancora più deliranti in sette ebraico-ortodosse israeliane. E' al filosofia della guerra totale, della guerra senza fine, della guerra a somma zero. Israele ha diritto a esistere, è frutto comunque dlela catatrofe della guerra civile europea. Non è esattamente uno stato totalitario, bensì quasi il paradigma infetto dello stato d'eccezione permanente gisutificato dalla guerra di lunga durata. Peso srpositato della casta militare, ovviamente. Quasi nessun ripspetto per le sanzioni internazionali. Solo due popoli due stati è lo scenario, difficile ma possibile, della pace. Il sangue degli innocenti ricade su molte teste, altrimenti dobbiamo solo ritenerlo una presenza tremenda del male della storia. Essere per culture di pace vuol dire comprendere la complessità del conflitto. Rischia il lungo conflitto israele-palestinese di essere il paradigma della guetrra civile globale e della costruzione dello scontro di civiltà.
http://oknotizie.alice.it/go.php?us=31f10ae0e1131617

silverio tomeo