Genova: «Restituita la parola ai rom»

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secolo xix

«Restituita la parola ai rom» il sindaco in alta valbisagno

Angelica Giambelluca
«PRIMO LEVI disse: ogni volta che si racconta ciò che avvenne nei campi si rinnova un dolore sempre più acuto. Ma diventa un dolore disperato se nessuno ha la forza di riconoscerlo. Ecco, quello dei rom è un dolore disperato, un dolore che nessuno per decenni ha riconosciuto». Queste le parole del sindaco Marta Vincenzi, intervenuta ieri sera all'incontro promosso dal municipio alta Valbisagno, in collaborazione con il Nuovo Ciep, per richiamare, nel giorno della memoria, il genocidio della popolazione Rom: in 500 mila furono sterminati nei lager nazisti nel 1944. All'incontro hanno preso parte anche il presidente del Municipio Agostino Gianelli, l'assessore alla cultura del Municipio Sergio Pagnoni, il professor Giuliano Carlini dell'Università di Genova e Giusy Giani, presidente del Nuovo Ciep. «Dei rom si parla sempre - ha continuato il sindaco - ma non li si coinvolge mai. Questa sera invece (ieri sera, ndr) sono qui seduti con noi. Si restituisce loro la parola».
All'incontro è intervenuto lo scrittore Pino Petruzzelli, autore di "Non chiamarmi Zingaro" (ed. Chiarelettere): «Ci sono più rom e sinti inseriti nella nostra società di quanto possiamo immaginare.
Ma tengono ben nascosta la loro identità per paura di ritorsioni.
Chi, infatti, assumerebbe mai uno "zingaro"?».
Petruzzelli ha avviato per i rom un corso di formazione per attori, musicisti, ufficio stampa e addetto marketing, proprio per mettere su, se gli interessati vorranno, una compagnia artistica.
Alcuni di loro erano presenti all'incontro, insieme al rappresentante della campo nomadi di via Adamoli che ha voluto leggere una lettera indirizzata proprio al sindaco: «Volevamo ringraziarla - hanno letto - e dire che ci sentiamo integrati in questa città e fortunati dell'attenzione che iniziamo a ricevere dalle istituzioni, anche perché i nostri fratelli in giro per l'Italia, purtroppo, non hanno mai avuto la possibilità di incontrare e parlare con i sindaci dei comuni dove vivono».


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