/Ogni giorno che passa, la cronaca italiota avvalora il messaggio di
quel geniale graffito apparso mesi fa nel centro di Genova (e poi
cancellato) che recitava:/
*"IMMIGRATI, PER FAVORE, NON LASCIATCI SOLI CON GLI ITALIANI!"*
Non passa giorno che non debba provare vergogna e voglia di andare
via... che tristezza...
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/Il nuovo regolamento comunale per bar, locali e ristoranti in difesa
del cibo
e della "tipicità architettonica, strutturale, culturale, storica e di
arredo"/
Lucca, stop ai ristoranti etnici "Salvaguardare la tradizione"
*I titolari degli esercizi dovranno sorvegliare che gli avventori non
consumino in strada
e non vadano a sedersi sui monumenti nelle ore notturne. Proteste da
parte dei giovani*
Lucca dice basta ai ristoranti etnici. Il nuovo regolamento comunale per
bar locali e ristoranti, licenziato in consiglio comunale giovedì
scorso, infatti prevede che, nel centro storico del capoluogo toscano
"al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità
architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo non è
ammessa l'attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività
svolta sia riconducibile ad etnie diverse". E la norma vale anche in
caso di subentro.
Tra le prime 'vittime' ovviamente i venditori di kebab, ma di fatto, la
regola si può applicare anche ad altre cucine, come quella messicana,
indiana o francese. A Lucca, quindi, si può mangiare solo italiano,
anzi, preferibilmente 'lucchese'. In un altro punto, infatti, è previsto
che nei menù deve essere presente almeno un piatto tipico lucchese,
preparato esclusivamente con prodotti comunemente riconosciuti tipici
della provincia di Lucca.
E il Comune, nel varare il nuovo regolamento, ha pensato anche agli
arredi che devono essere 'confacenti al centro storico stesso', e ha
specificato che i locali devono fornire: 'sedie in legno, arredamento
elegante e signorile anche nei dettagli', al personale che deve essere
'fornito di elegante uniforme adatta agli ambienti nei quali si svolge
il servizio e dovrà 'essere a conoscenza della lingua inglese'.
A Lucca, come in moltissime città i locali hanno assunto il ruolo di
luogo di ritrovo per i giovani, che spesso si fermano a chiacchierare
fuori: il Comune ha voluto porre un freno anche a questo, prevedendo che
sia il titolare a dover sorvegliare che gli avventori non consumino in
strada 'creando, con questo comportamento, raduni di persone che
ostacolino il normale scorrimento veicolare e/o pedonale, impediscano il
riposo dei cittadini nelle ore notturne, diano origine a risse e
incidenti o ostruiscano il normale accesso alle abitazioni'.
Sempre il titolare, poi, dovrà aver cura che i giovani non vadano a
sedersi sui gradini di monumenti, in luoghi destinati al culto nei
pressi del locale o in luoghi di interesse storico, artistico o aree
pubbliche. Un provvedimento che i giovani lucchesi non hanno accettato
bene, tanto che già si sono sollevate le prime voci di protesta.
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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertold Brecht, Berlino, 1932
(rielaborazione dai versi originali di Martin Niemöller)
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