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*Con molta gioia nel cuore, traduco al volo per voi... */mgow/*
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Evo Morales celebra il trionfo del SI e annuncia l' immediata
rifondazione del paese*
*"Oggi è finito lo Stato coloniale,
oggi è finito il colonialismo interno ed esterno"*
fonte: *ABI *- Agencia Boliviana de Información
Il presidente Evo Morales ha celebrato la notte di questa domenica il
trionfo del Sì nel referendum costituzionale che si è tenuto nel paese e
contemporaneamente ha annunciato la rifondazione immediata dello Stato
boliviano.
Alle 20.50, al Palacio Quemado, il Capo di Stato si è affaciato ad uno
dei balconi per annunciare alla moltitudine che si era riunita nella
plaza Murillo de La Paz, il trionfo del Sì nello storico referendum
costituzionale che il paese ha vissuto.
"Approfitto di questa opportunità per esprimere il mio grande
riconoscimento a tutte le sorelle e fratelli della Bolivia, a tutti i
compagni e compagne, a tutte le cittadine e cittadini che attraverso il
loro voto, attraverso la loro partecipazione democratica hanno dciso di
rifondare la Bolivia", ha detto il Capo di Stato.
Il Presidente ha affermato che lo sforzo dei movimenti sociali di tutta
la Bolivia, i suoi professionisti, i suoi intellettuali, i suoi artisti,
non è stato vano, ma specialmente la lotta del movimento campesino
indígeno, il settore più escluso, il più emarginato, il più vilipeso
durante la Repubblica, ora è riconosciuto come popolo, come
organizzazioni, come persone che hanno lo stesso diritto di qualunque
cittadino o cittadina.
*Di trionfo in trionfo*
"Dal 2005 al 2009 camminiamo di trionfo in trionfo, i neoliberisti, i
"vendi-patria" stanno essendo sconfitti definitivamente grazie alla
coscienza del popolo boliviano", ha continuato il Presidente Morales.
Evo ha sostenuto che il trionfo del Sì garantisce trasformazioni
profonde, che significa la fine del latifondismo, dei proprietari terrieri.
"Sorelle e fratelli presenti quì nella plaza Murillo, che ci ascoltano,
che ci vedono attraverso i vari mezzi di comunicazione, voglio dirvi
che sto imparando sempre di più per servire meglio il popolo boliviano,
e quello che abbiamo sempre affermato, comandare, governare ubbidendo al
popolo boliviano lo continueremo a fare"
*
E' finito lo stato coloniale*
Evo Morales ha assicurato che a partire da ora comincia una nuova
Repubblica e finisce lo Stato coloniale.
"Voglio che sappiate una cosa, qui è finito lo Stato coloniale, qui è
finito il colonialismo interno ed esterno"
Evo ha ribadito che è finito il neoliberismo, la sottomissione delle
risorse naturali, l'era di quei signori che hanno sempre cercato di
regalare le risorse naturali.
"Ora, grazie alla coscienza del paese boliviano, le risorse naturali si
recuperano per sempre, e nessun Governo, nessun nuovo Presidente potrà
sottomettere e consegnare le risorse naturali alle multinazionali", ha
detto con enfasi il Presidente.
Evo ha sostenuto che il paese boliviano col suo voto, con la sua
coscienza, con la sua partecipazione ha costituzionalizzato molte
rivendicazioni portate avanti, rimane per esempio costituzionalizzato
per sempre il "Reddito Dignità" ed il "Bonus Juancito Dipingo".
Ha affermato che ora i servizi basilari come l'acqua, telefoni, energia
elettrica, sono un diritto umano, pertanto, saranno un servizio pubblico
e non di commercio privato.
*Maggiore coordinazione*
"Sorelle e fratelli, popolo della Bolivia, andiamo bene, manca solo
maggiore coordinazione coi nostri prefetti di tutta la Bolivia, coi
nostri sindaci, e voglio anticipar loro, che ora abbiamo il grande
obbligo come Governo ed autorità legalmente elette e costituite, di
applicare ed implementare la nuova Costituzione Politica dello Stato
boliviano"
Morales ha insistito che la storia della Bolivia, dopo avere eletto i
costituenti, cercato consensi, concertato con alcuni prefetti, si è
consegnata ad un progetto di Costituzione per volontà politica del
popolo boliviano.
"E quì devo salutare quelle forze sociali del paese, siano comitati
civici, popolari, altri comitati civici di alcuni dipartimenti, la
Central Obrera Boliviana, el Codelcam, che si sono fatti garanti per
l'approvazione della nuova Costituzione".
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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertold Brecht, Berlino, 1932
(rielaborazione dai versi originali di Martin Niemöller)
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