Autore: Luisa Data: To: forumSEGE, forumgenova Oggetto: [NuovoLab] G. Casarino: card. Poletti e caso Englaro
Ad onta dei messaggi ed omelie domenicali del Sommo Pontefice, dove i
termini "dialogo", "democrazia", "libertà" si sprecano, tanto da illudere il
volgo "moderno" circa l'accettazione da parte della gerarchia di tali
principi (a suo tempo peraltro condannati da Pio IX: "Il Sillabo"), le
dichiarazioni di Poletti dimostrano che non è venuto meno nella sostanza
(nonostante il cattolicesimo democratico ecc.) il sostrato, il non-detto
teocratico, cioè integralista, su cui ha poggiato tradizionalmente
l'edificio dottrinale della Chiesa.
Tralasciando di considerare per il momento i teorici, anche atei-devoti,
nostalgici del papa-re, siamo di fronte alla riaffermazione totalizzante
della trascendenza come unica fonte, in ultima istanza, di legittimazione
etico-politica, né più né meno dei tempi (Medioevo e prima Età Moderna) in
cui la teologia connotava e sanzionava linveramento del sapere, costituendo
non a caso il coronamento degli studi superiori.
Sotto questo profilo tradizionalista, non si può non sottolineare la non
sostanziale differenza con l'impianto confessionale/integrista (impossibile
da attuarsi nella prassi, avendo l'Occidente ereditato la Rivoluzione
francese) dell'attuale islamismo, nei cui confronti traspare, da parte di
taluni settori del cattolicesimo, una malcelata invidia, non foss'altro che
per la sua capacità di espansione, oltreché di dominio assoluto delle
coscienze e dei comportamenti umani.