ANCHE A LECCE POSSIAMO ADOTTARE questa proposta politica concreta avanzata dai compagni dei "CARC".
Mi sembra la più fattibile, contempla l'unità vera di tutti coloro che vogliono farla finita con l'attuale sistema di dominio capitalistico. dai circoli del P.R.C.- P.D.C.I.- dagli organismi sindacali di P.D.A.C.- P.C.L.- SINISTRA CRITICA- COBAS. e tanti tanti comitati di lotta e resistenza che stanno nascendo dappertutto.
Perchè non provare a fare delle liste di blocco popolare nelle prossime elezioni anche in provincia di Lecce???
Qui sotto c'è un esempio concreto di come ci si può muovere per questa direzione.
Rosario.
APPELLO, A TUTTI I COMUNISTI, A TUTTI I SINCERI DEMOCRATICI, A TUTTI COLORO CHE VOGLIONO FARLA FINITA CON TUTTE LE BANDE DI FASCISTI CRIMINALI AFFAMATORI E DELINQUENTI DI OGNI SORTA. CACCIAMO VIA LA BANDA DI CRIMINALI DEL GOVERNO BERLUSCONI E ANCHE DEL CIRCO PRODI DALEMA BERTINOTTI.
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454
e-mail: resistenza@??? - sito:
www.carc.it
Direzione Nazionale
Comunicato DN del 22.01.09
Solidarietà con Andrea Alzetta (Tarzan), consigliere de La Sinistra-L'Arcobaleno al Comune di Roma!
Portiamo la lotta fin dentro il teatrino della politica borghese!
Alla prossime elezioni costruiamo Liste di Blocco Popolare!
Si è alzato un gran polverone per l'azione di protesta e denuncia compiuta il 20 gennaio da Andrea Alzetta durante il consiglio comunale di Roma. La sua "colpa"? Aver osato porre con forza all'interno del consiglio comunale la questione della solidarietà con il popolo palestinese, martoriato dal genocidio perpetrato dallo Stato sionista di Israele. Noi diciamo invece: Alzetta ha fatto bene! E aggiungiamo: bisogna moltiplicare azioni di questo tipo, unendo la lotta nelle piazze e nei posti di lavoro con l'irruzione nei consigli di circoscrizione, comunali, provinciali e regionali! Dalla chiusura dei covi fascisti alla lotta contro gli inceneritori, dalla lotta contro la repressione alla difesa della scuola e della sanità pubblica, dalla lotta contro i licenziamenti alla lotta contro la guerra imperialista dobbiamo intervenire sistematicamente nelle assemblee elettive per costringere i politicanti a prendere posizione oppure a smascherarsi. Basta con le mezze misure: bisogna dar battaglia su tutti i fronti!
"Ma non è possibile prendere la parola durante i consigli" ci obietterà a malincuore qualcuno. E' vero, spesso non è possibile. Quando si tratta di decidere le masse popolari non hanno diritto di parola, neanche nelle assemblee elettive che altro non sono che "teatrini" dove si ratificano decisioni prese altrove, lontano dagli occhi indiscreti di lavoratori, studenti, casalinghe, pensionati e immigrati. Questa è la loro democrazia! Ma noi non possiamo farci legare le mani da questi loro mezzi e mezzucci escogitati per cercare di imbavagliare chi non ci sta a pagare la crisi dei padroni. Ci dicono che le assemblee elettive parlano e agiscono in nome del popolo, che gli eletti sono rappresentanti del popolo, di sicuro sono pagati e finanziati con i soldi che prelevano dalle nostre tasche e abbiamo tutto il diritto di parlare e di pretendere. Se non è possibile parlare perché "le leggi del consiglio comunale non lo permettono", ebbene la parola ce la prendiamo comunque e la usiamo per mettere i politicanti davanti alle loro responsabilità, smascherarli e obbligarli a prendere posizione sulle questioni che noi stabiliamo, perché conformi con i nostri intessi! Altro che chiacchiere!
Alzetta ha fatto bene, ha fatto quello che dovrebbe fare un eletto che è veramente dalla parte delle masse popolari. Ci auguriamo che questo non sia un fuoco di paglia, un'azione sporadica, come le dichiarazioni di Caruso su Biagi per intenderci, ma che "martelli" durante tutti i consigli comunali per difendere il diritto alla casa, per chiudere i covi fascisti, per sostenere e rafforzare le lotte della masse popolari, per smascherare tutti gli intrallazzi fatti dai politicanti, dai grandi elettori e dal Vaticano, per promuovere e rafforzare la mobilitazione e l'organizzazione popolare. Ad esempio, perché nel prossimo consiglio non presenta un'interpellanza chiedendo a quanto ammontano le tasse che il Vaticano non paga nella città di Roma e chiede quali provvedimenti intende adottare la giunta? Ad esempio, perché non inizia a dare battaglia sistematica in consiglio per la chiusura dei covi fascisti a Roma? Ad esempio perché non sostiene nel consiglio comunale la lotta che stanno conducendo i lavoratori Alitalia contro CAI?
E noi, cittadini "non eletti", dobbiamo organizzarci autonomamente dai partiti borghesi per costruire organismi e comitati che svolgano la funzione di un eletto al servizio delle masse popolari. Come? Costruiamo comitato popolari che controllino l'operato dei politicanti e della Pubblica Amministrazione, che ne mettano a nudo le loro malefatte e che gli stiano con il "fiato sul collo" (secondo la giusta espressione dei grillini) per costringerli a prendere posizione su quello che è conforme ai nostri interessi, per costringerli a prendere decisioni che altrimenti non adotterebbero (come la chiusura dei covi fascisti), per combatterli anche nel loro terreno, nel loro "teatrino".
A giugno si terranno le elezioni amministrative ed europee. Già stiamo assistendo al vomitevole spettacolo dei saltimbanco borghesi, con le loro promesse e le loro richieste. La crisi intanto avanza e la banda Berlusconi non nasconde che è intenzionata a farla pagare a noi. Come possiamo usare le elezioni per rafforzare la lotta contro la Casta, contro questa classe di parassiti, palazzinari, mafiosi, fascisti, banchieri e alti prelati che ci governa? E' possibile usare le elezioni per rafforzare la lotta? L'esperienza del No dal Molin risponde, con i fatti, in maniera chiara: si, è possibile. Il nostro Partito si sta attivando per costruire liste Blocco Popolare con quanti non hanno intenzione di pagare la crisi dei padroni, con quanti non hanno intenzione di accettare il programma comune di attacco ai diritti, guerra e repressione della banda Berlusconi, del PD e del Vaticano, con quanti ritengono che solo attraverso la mobilitazione e la lotta è possibile difendere i diritti e conquistarne di nuovi, con quanti ritengono che l'autorganizzazione dei lavoratori è l'unica via per adottare le misure d'emergenza per uscire dalla crisi.
Giustamente molti operai, studenti, casalinghe dicono: basta con la frammentazione della sinistra. Noi rispondiamo: avete ragione! E aggiungiamo: basta con la concezione elettoralista e da politicanti che porta formazioni come PCL, Sinistra Critica, PdAC a fare liste "da soli". Lo sviluppo della crisi del sistema dei padroni impone sempre di più una rottura con la concezione minoritaria dell'orticello. Se i compagni di queste formazioni sono d'accordo ad usare l'irruzione nel teatrino come strumento per rafforzare le lotte rivendicative, la lotta contro la banda Berlusconi e la lotta più generale per porre fine al sistema dei padroni, bisogna irrompere ponendosi sul serio l'obiettivo di sferrare duri colpi alla classe di parassiti che ci governa: e come si fa a sferrare duri colpi se ognuno va per conto suo? La logica dell'orticello apre la porta alla rassegnazione, alla demoralizzazione, disperde forze e alla lunga lascia campo libero alla destra reazionaria ed eversiva.
E' necessario creare liste unitarie, liste Blocco Popolare per unire quanto di sano e combattivo esiste nel nostro paese, nelle masse popolari del nostro paese: dai comitati di lotta ai circoli del PRC e PdCI, dagli organismi sindacali al PCL, Sinistra Critica, PdAC.
Le liste Blocco Popolare rafforzano la lotta per non pagare noi la crisi dei padroni e costruire un Governo di Blocco Popolare che poggi sulle organizzazioni popolari e operaie, che adotterà le misure necessarie per far fronte realmente alla crisi e avanzare nella lotta per fare dell'Italia un nuovo paese socialista:
1- assegnare a ogni azienda compiti produttivi utili e adatti alla sua natura secondo un piano (nessuna azienda deve essere chiusa);
2- distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi;
3- assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli in cambio le condizioni necessarie per una vita dignitosa e la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato);
4- avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva;
5- stabilire relazioni di collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con il governo di BP.
Irrompiamo nel "teatrino della politica borghese"!
Mandiamo a casa la banda Berlusconi!
Costruiamo il Governo di Blocco Popolare!