[NuovoLab] un nuovo attacco alla democrazia

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Autor: ugo
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Temat: [NuovoLab] un nuovo attacco alla democrazia
Con questa nuova legge si impedisce di fatto al cittadino di dimostrare il propio dissenso ledendo un diritto sancito dalla costituzione. Mi sembra che occorrerebbe una risposta chiara e forte.
Così si finisce per creare il viale della protesta luogo dove il bravo cittadino può andare a sfogare la sua rabbia senza infastidire chi allineato e coperto vedrebbe chi ancora ha un cervello e ragiona con la sua testa

hasta siempre
ub




fonte "il manifesto"

ROMA Direttiva ai prefetti dopo la preghiera dei musulmani davanti al Duomo di Milano
Il Viminale: vietato pregare
Prevista anche una fideiussione per chi organizza una manifestazione
Carlo Lania
ROMA
Una direttiva del ministero degli Interni vieterà agli islamici di pregare davanti ai luoghi di culto. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro Roberto Maroni intervenendo alla Camera. Una misura, ha spiegato il responsabile del Viminale, che segue la preghiera avvenuta il 3 gennaio scorso a Milano, quando al termine di una manifestazione di solidarietà con Gaza, un migliaio di cittadini musulmani si inginocchiò in piazza Duomo e, rivolto alla Mecca, cominciò una preghiera collettiva. Un'immagine divenuta ben presto simbolica, al punto da suscitare numerose polemiche. «Per meglio regolamentare queste manifestazioni, assicurando il diritto a manifestare ma anche il diritto dei cittadini a fruire pacificamente degli spazi della propria città - ha spiegato ieri Maroni rispondendo durante il question time a un'interrogazione presentata dal vicesindaco di Milano Riccardo De Corato - ho preparato una direttiva che verrà inviata a tutti i prefetti affinché fatti come quelli avvenuti davanti al Duomo di Milano non abbiano a ripetersi».
In queste ore i tecnici del Viminale stanno lavorando per mettere a punto la direttiva. Per ora tutto quello che si sa e che le nuove disposizioni alle quali i prefetti dovranno attenersi riguarderanno in generale tutte le manifestazioni e non solo quelle a carattere religioso. Lo scopo, spiegano al ministero, sarà quello di «proteggere» tutte quelle aree considerate «sensibili» per diversi motivi e che comunque si caratterizzano per un forte valore simbolico, per motivi religiosi o culturali. Ma anche luoghi particolarmente affollati. Quindi non solo chiese o basiliche, ma anche monumenti o centri commerciali. Ovunque, precisano al Viminale, i prefetti ritengano che possano crearsi, anche in base a fatti avvenuti in precedenza, situazioni di rischio per l'ordine pubblico.
Ma non si tratta dell'unica novità della direttiva. In futuro chi dovesse decidere di organizzare una manifestazione dovrà infatti prepararsi a lasciare in questura anche una cauzione, o meglio ancora a garantire una fideiussione contro gli eventuali danni provocati dall'iniziativa. L'entità delle cifra è uno degli aspetti della circolare ai quali i tecnici del ministero stanno ancora lavorando, ma è chiaro che non si tratterà di poche centinaia o migliaia di euro.
Le conseguenze che simili misure potrebbero portare in futuro non possono non destare preoccupazione. A partire dall'eventualità che venga meno lo stesso diritto a manifestare, messo in forse proprio dall'impossibilità di garantire la cauzione richiesta a chi organizza una manifestazione e che molti - compresi alcuni partiti politici - potrebbero non essere in grado di offrire.
Intanto le prime reazioni alla direttiva annunciata da Maroni arrivano dal presidente dell'istituto islamico di viale Jenner a Milano, Abdel Hamid Shaari, che ha definito «giuste» le nuove norme, almeno per la parte che riguardano il divieto di pregare in piazza. «Il ministro ha i diritto di chiedere il rispetto dei luoghi di culto - ha detto Shaari - e noi lo abbiamo preceduto. E' una decisione che, da parte nostra, abbiamo già preso e abbiamo già detto alla Curia che non succederà più».
Le nuove disposizioni potrebbero essere pronte nei prossimi giorni, ma un parziale anticipo di quello che potrebbe accadere in futuro si avrà sabato prossimo a Bologna. Per quel giorno, infatti, è stata indetta una manifestazione regionale sempre contro la guerra a Gaza e la questura ha già chiesto e ottenuto dagli organizzatori di evitare le preghiere in piazza e di non sfilare per le vie del centro.
L'accordo alla fine è stato raggiunto. I manifestanti si raduneranno in un piazza dietro la stazione dalla quale partiranno alle 17,30, dopo cioè la preghiera delle 17. Il tragitto concordato con la questura prevede che il corteo non passi davanti alla basilica di San Petronio né davanti al Duomo di San Pietro, anche se i manifestanti hanno ottenuto di far concludere il corteo in pieno centro cittadino, in piazza Malpighi. Dove non c'è nessuna chiesa, ma una grande statua dedicata alla Madonna.



Ugo Beiso











Non potendo rafforzare la giustizia si è giustificata la forza B. Pascal