[NuovoLab] Agnoletto a Marassi: "Celle sovraffollate"

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Agnoletto a Marassi: "Celle sovraffollate"



Medici con il contratto in scadenza, due malati di Aids che dovrebbero essere ricoverati in altre strutture ed il sovraffollamento di alcuni reparti. Sono le denunce di Vittorio Agnoletto, europarlamentare indipendente nel Prc-Sinistra Europea, ieri in visita al carcere di Marassi, accompagnato dal consigliere comunale Antonio Bruno. Agnoletto, pur riconoscendo che «la ristrutturazione è finita e la situazione logistica è migliorata» ha detto di aver visto «celle con 7 detenuti, quando invece dovrebbero ospitarne 4». In particolare, nella casa circondariale dove si trovano le persone in attesa di giudizio sono stati registrati 268 detenuti invece dei 152 previsti; nel reparto di reclusione (pene definitive e ricorsi in appello) 246 rispetto ai 152 programmati.

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secolo xix
CARO PREZZI ALLO SPACCIO I CARCERATI SONO SUL PIEDE DI GUERRA
GENOVA.

Nel giorno in cui Berlusconi annuncia che domani il consiglio dei ministri sarà concentrato sulla questione carceraria, l’eurodeputato indipendente delPrc, Vittorio Agnoletto
e il consigliere comunale sempre di Rc, Antonio Bruno, hanno visitato il carcere di Marassi, riscontrando non pochi problemi: sovraffollamento delle
celle, assistenza sanitaria a rischioe anche loscioperodeidetenuti controil
caroprezzidellospacciodelcarcere.
«Lo Stato può togliere la libertà ma non la dignità, stiamo anche pensando anuove carceri, a differenziarle secondo
dellapericolositàdegli individui»
dice ilpremier.
E dai detenuti arriva una
rispostaatono,con la protesta contro lo spaccio interno del carcere,perché, secondo loro, i prezzi dei generi alimentari sono superiori del 20% rispetto a quelli applicati in altri spacci di carceri italiane.
«Il fatto è stato denunciato da alcuni detenuti provenienti da altri penitenziari italiani – spiega Agnoletto–
per i quali lo spaccio di Marassi praticherebbe prezzi alti rispetto agli altri.
Abbiamo segnalato il fatto alla direzione che ciha spiegato che lo spaccio, gestito da una ditta esterna, pratica gli stessi prezzi del supermercato più vicino al carcere».
Ma Antonio Bruno ha sottolineato: «Saranno anche
quelli i prezzi,mase una ditta compra all’ingrosso, per 500 persone, di certo spende meno rispetto al singolo che acquista prodotti individualmente».
Oltre al caro prezzi i detenuti hanno a che fare con altri problemi: «Le celle ospitano 7 persone anziché 4 come richiesto dalla legge – dice Agnoletto – enelle due sezioni che abbiamo visitato abbiamo contato un sovraffollamento eccezionale: nella sezione circondariale si trovano 268 persone anziché 152, e nella sezione reclusi i detenuti sono 246 anziché, anche qui, 152».
Ci sono problemi anche per l’assistenza sanitaria che,
benché funzioni adeguatamente, rischia di essere drasticamente diminuita nei prossimi mesi: «Questo governo ha deciso che la sanità penitenziaria deve passare sotto il controllo del servizio nazionale.
Ciò significa che gli attuali 15 medici, il cui contratto scade il prossimo 14 giugno, diventeranno di meno.
Questo perché i contratti della Asl prevedono
salarimaggiori e dalmomento che il governo ha previsto che l’operazione sia a costo zero,mi domando dove verranno presi i soldi per consentire a questimedici di continuare a lavorare».
Di questo Agnoletto intende parlare con le istituzioni, la Regione in primo luogo, per verificare se ci sono
i finanziamenti necessari per consentire il rinnovo del contratto per tutti i medici.
Agnoletto esprime preoccupazione per la situazione dei detenuti immigrati clandestini: se fino ad oggi all’interno del penitenziario ricevevano le stesse cure dei cittadini italiani, con il passaggio al sistema sanitario nazionale i detenuti immigrati sarebbero sottoposti al trattamento previsto per
gli irregolari: assistenza soloperpronto soccorso opatologie infettive. «Per tutti gli altri casi– continua l’europarlamentare–l’immigrato non potrebbe ricevere assistenza. Occorre immediatamente risolvere la situazione».
C’èpoi la questione dei malati di Hiv.All’interno del carcere sono circa una ventina:
«Ma non possono stare in cella – aggiunge Bruno – devono invece essere ricoverati in apposite strutture esterne.
Come Comune ci stiamo muovendo
per individuare locali appositi».
ANGELICAGIAMBELLUCA


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