[Forumlucca] [GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 6 9 ]

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Autor: gia nni
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Asunto: [Forumlucca] [GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 6 9 ]



1 6 9

**Pasolini: gli occhi (foto di Pedriali)             20 gennaio 2009   
                                         ***
*
****      **Perciò io vorrei soltanto vivere*
            *pur essendo poeta*
*            **perchè la vita si esprime **anche solo con se stessa.*
*               **Vorrei esprimermi con gli esempi.*
                       *Gettare il mio corpo nella lotta/./*
                                                 *Pier Paolo Pasolini*
*
*
*
* *
*non dominare...non essere dominato... libero... con altri...  
 **                
*
* *
*                                                                                                                                
giornale per e.mail a cura di* g*ianni quilici **[ 
**gianniq@???* <mailto:gianniq@protocol.it>* ]*
** 
*collaborano:*   *
...  aldo zanchetta, anna, betty bastai, dante albanesi, diego simini, *
*emilio michelotti, franco dinucci, loredana, marisa cecchetti,
maurizio della nave, **nicola cuciniello, peppe de angelis, raffaella,
renzia d'incà, ** tommaso panigada, ** umberto franchi, valeria giglioli 
...   **
*




**
**
****Email spedite: n. 1 0 6 6
******
Dopo 1353 morti
fragile tregua a Gaza.
Che cosa ha ottenuto Israele
con questa carneficina
di corpi, di sentimenti, di aria, di acqua?
@@@
Quando questa guerra finirà

di Padre Manuel Musallam,

                                            parroco di Gaza,


15 gennaio

«Io sono ancora vivo, ma la pace lo è sempre meno;
rispetto all'ultima volta che ci siamo sentiti c'è più odio, più
sofferenza, più distruzione;
non c'è acqua, non c'è pane, non c'è cibo; c'è più paura,
ci sono più aeroplani, carri armati, soldati, guerra, violenza e morte.

Trascorriamo notte e giorno con la paura di essere colpiti da una bomba
israeliana,
con un rombo continuo e ossessivo che non ci lascia mai in pace.

I soldati israeliani distruggono tutto ciò che si regge in piedi,
ordinano alla gente di uscire e abbattono le nostre case, una dopo l'altra;
sono decine di migliaia gli sfollati, disperati nella confusione più
generale.

I carri armati non sono ancora entrati nel cuore della città di Gaza,
in questo momento si stanno accanendo sulla periferia da dove la gente è
fuggita.

Gli israeliani sostengono che i combattenti di Hamas si nascondono nelle
moschee, negli ospedali e usano i civili come scudo umano?

Io chiedo loro di dimostrarlo.
Perché io stesso vado negli ospedali, visito le moschee e non vedo un
solo combattente.

Hamas è per strada, non si sta nascondendo,
negli ospedali ci sono i 4.000 feriti colpiti dall'artiglieria e dalle
bombe israeliane.

Quando questa guerra finirà,
ci ritroveremo senza case, senza scuole, senza ospedali
e questi feriti sono dei disabili che non potremo assistere
e molti di loro sono solo dei bambini».
****
****
****

*Viaggio in Andalusia/
/                                                                    di 
Emilio Michelotti**/


Caro gianni,/*
*/torno oggi da un breve soggiorno in Andalusia,
condotto in gioiosa solitudine.
Nelle attese in stazioni o vagoni ferroviari/*
*/ho provato a buttar giù alcune riflessioni, sotto forma di "versi",
come ormai sai, piuttosto visionari/*

*LA CALETTA DI CADICE*

E vennero parole sì dolci
che un uomo a una donna può dare
(tutti i sensi eran tesi all'amore)

E vennero poi frasi sì oscene
che il mondo non abbia mai udito
(gambe e mani bloccate in un tremito)

Vennero anche bestemmie infamanti
contro il mare lucente
a cospetto di un cielo allibito
(cupo tumulto dal viso sbiancato)

E infine venne un calar della mano
sopra la sabbia dorata:
cerca nel fondo di tutti gli anfratti,

non c'è mago informatico che possa
dare la vita a parole
le uniche e sole da sempre

consunte di onde e di vento
nella caletta di Cadice


*LA MEZQUITA DE CORDOBA*

Più d'ogni bosco il non detto è sacro
come questa foresta di pietre accese;
La ragione taciuta gli spazi ne dirige
che, a non finire, in cerchio ruotano.

Al variare dei passi, trasognati punti di fuga
nello squilibrio vanno intersecando sogni.
Ritorna ad essere, s'annulla, l'interminato circolo
identico immobile mai lo stesso.

Aspergi di sangue il suolo
ché gioia ti trafisse, i piedi
offri danzando e un canto
a ciò che tutto può senza volere.

*ALHAMBRA*

Ero acqua di luce,
ero sultano di velati fianchi,
di sfuggenti sete in orti
di sole intarsiati e d'ombre.
Per me a turno danzavano
Tersicore stessa, l'eterea, e Carmen,
maga dei tardi piaceri.

Custodivo parole
dove le cose abitavano,
rapite dal tempo:
geometrie che eguagliano
grani preziosi con stelle ormai morte.

Sminuzzavo conchiglie
d'oro e di bianco, colato
da seni di latte:
estenuato bagliore d'un mondo
che si sapeva già perso.


*discutendo                 discutendo*
A proposito del Gettare:
valutazioni e domande


*/Beh, vorrei chiedere a chi desidera solo leggere o ascoltare -- che
valore ha per te il "gettare"?
Che cosa ti offre, visto che non mancano libri, riviste e giornali e
anche siti internet,
dove trovare analisi di politica e attualità, poesie, saggi, recensioni
ecc. ecc. di buona qualità?

Bona

da "Gettare..." n. 168
/*


Cara Bona,
mi chiamo Mary e sono un'affezionata e abbastanza attenta lettrice del
"Gettare" ormai da qualche anno.
Ho anche creato un archivio dove conservo tutte le edizioni a partire
dal 2008.
Ciò mi ha reso possibile evidenziare le pubblicazioni che ho trovato più
interessanti
e di reperirle velocemente quando intendo rispolverarle o farle girare,
cosa che succede spesso.
Pur essendo io una persona che fa le proprie riflessioni e che in genere
le espone volentieri,
negli ultimi tempi mi sento più a mio agio nel ruolo della spettatrice...
Sono anche un pò pigra, lo ammetto,
quindi capita che io non mi esprima perchè mi fa fatica.. :-)
Ciò premesso, il "Gettare" ha per me un valore aggiunto
dato dal fatto che conosco personalmente Gianni
per cui, anche il confronto con le persone che danno il loro contributo,
viene percepito da me come "reale" e non limitato alla sfera virtuale.
Questo è un aspetto fondamentale per me grazie al quale,
rispetto a ciò che posso trovare in siti o blogs altrettanto interessanti,
sento di poter andare al di là di una lettura superficiale e di
sentirmi coinvolta emotivamente.
Complimentandomi con te per aver solleticato il mio intervento,
ti saluto con simpatia.
Mary

Il nuovo anno è iniziato
in modo disastroso...
                                                          di Betty Bastai



Caro Gianni,

Il nuovo anno ha incominciato in modo disastroso per i Palestinesi.
Finche' le fazioni piu' estremeste mussulmane non risconoscono la stato
isrealiano non ci sara' tregua per i due popoli.
La situazione e' talmente complessa che faccio proprio fatica ad essere
ottimista...

Qui i progressisti hanno gli occhi puntati su Obama,
che tra poco sara' dichiarato Presidente degli Stati Uniti.

Purtroppo la maggior preoccupazione dell'americano medio non e' il
massacro dei Palestinesi ma l'economia!
Spero che, nei ritagli di tempo, Obama, con un po' di immaginazione
e forse l'aiuto di Carter, riesca ad iniettare del sangue nuovo
in questo lungo, doloroso e frustrante processo di pacificazione del
Medio Oriente...

_Rispondo a Bona sul tema del significato del Gettare:_

Per me il Gettare e' un modo di stare in contatto con italiani che si
interessano di cultura e socio-politica
e di buttarmi nella mischia esprimendo idee in modo 'erratico' e non
molto consistente
senza una scadenza precisa.

Forse se Il Gettare fosse strutturato in modo un po' diverso,
 fosse piu' diretto e avessa la capacita' pratica di aggiungere immagini 
e video etc.come un blog, per esempio,
 piu' persone sarebbero interessate a partecipare...  
Vi auguro un anno pieno di sorprese sorridenti!
                                                         Betty


*La mia (piccola) risposta a Bona
                                di Gianni Quilici
* Cara Bona,
ti ringrazio del tuo ( dei tuoi) contributo
a questa corrispondenza che vuole essere il "Gettare"
così come Mary e Betty del loro intervento
e rispondo solo su un punto
essendo talmente complessa la questione,
  che altro non (mi) è possibile.


Primo:
oggi siamo anche in una crisi della parola e dello scritto,
perché siamo in crisi d'azione.
Guardo le e.mail ricevute,
io che ho rapporti con molta gente su cinema-politica-letteratura-amicizia
e c'è una riduzione drastica.
Se analizzo FaceBook,
la nuova frontiera di corrispondenza
trovo che la comunicazione è incentrata soprattutto sulla battuta-battutina
o sull'opinione di due righe,
che evidenziano fretta, superficialità, ed anche un nascondersi.
Da cosa nasce questo
ci porterebbe molto lontano.

In questo senso le invettive,
le poesie,
le riflessioni
che ancora arrivano con costanza certosina a Gettare
sono un miracolo.

Il problema, oltre a questo,
è per me un altro.
Quanti tra coloro che ricevono Gettare
lo leggono o lo leggiucchiano comunque?
Questo è importante,
perché è anche questo che dà senso...

Secondo:
tuttavia il limite più grande è forse in me,
perché sono io che lo faccio,
lo scrivo in parte, lo impagino.
E mi trovo a vivere
tra molte sollecitazioni
(cinema, critica, romanzo, foto, siti, corrispondenze)
e un senso di impotenza
di fronte ad una realtà politica e culturale che fa,
a volte cascare il desiderio-volontà-determinazione,
ti fa desiderare
di sorvolare, fuggire


*Manifesto dei non sottomessi*

*Un brano del /Manifesto dei non sottomessi /*
*//*sottoscritto il 5 dicembre 2007 da oltre 100 partecipanti
al Colloquio <LA CONVIVIALITA' NELL' ERA DEI SISTEMI>
riuniti a Cuernavaca in occasione del V anniversario della morte di
Ivan Illich
dove Illich operò a lungo con il suo famoso Cidoc, Centro Interculturale
di Documentazione.

inviato da *Aldo Zanchetta*
**
*......*
*/L/**/a speranza non deve essere vista come la convinzione che accadrà
ciò che concepiamo, alla maniera delle predizioni convenzionali che
generano attese illusorie. E' la convinzione che qualcosa ha senso,
indipendentemente da ciò che accadrà. Per questo la pura speranza
risiede come prima cosa, in forma misteriosa, nella capacità di nominare
l' intollerabile, una capacità che viene da lontano e rende inevitabili
la politica e il coraggio che proteggono le nostre benedizioni, le
coltivano e le fanno fiorire.
Invece di restare in attesa o riporre la speranza in miraggi, siamo in
movimento, sganciandoci a poco a poco da ciascuno dei sistemi che ci
rendono schiavi e /**/ /**/ci sminuiscono per costruire in libertà un
mondo nuovo, in cui siano contenuti i molti mondi che noi siamo./*
*//*
*/Non accettiamo di venire ridotti ad atomi di categorie astratte, pure
particelle omogeneizzate che ballano al ritmo dei sistemi nei quali si
vuole integrare quegli individui ossessionati dal possesso in cui il
capitale cerca di trasformare tutti e tutte.
Nelle nostre sacche di resistenza ci consolidiamo nell'amicizia, come
malta che forma nuovi ambiti comunitari. In essi è possibile prendere le
distanze dagli strumenti materiali e sociali che rendono schiavi, per
organizzare in allegria la società che immaginiamo, al di là di ogni
ingegneria sociale e di ogni impegno pianificatore capitalista o
socialista./*
*//*
*/E' giunta l' ora di celebrare la capacità di dare alla nostra realtà
di oggi la forma del domani, ben ancorata in un passato che continua ad
essere fonte di ispirazione./*



****
****
*segnalazioni                    segnalazioni
*


*Toni Servillo*
Vedo Toni Servillo a quella (interessante) trasmissione
che è "Mezz'ora" di Lucia Annunziata,

Toni Servillo è, a mio parere, un grande attore,
forse il più grande, oggi, in Italia :

perché ha carisma, se vuole sa imporsi sulla scena;

perché è versatile:
pensate al detective de " La donna del lago"
o all'Andreotti del "Divo"
o al'imprenditore camorrista di "Gomorra" per citare gli ultimi film
a come sa adattare, a seconda deii personaggi,
volto, voce, andatura, tempi.

Forse anche perché in personaggi diversi ci mette comunque un io,
un io fascinoso come succede agli attori che interpretando,
aggiungono sempre un di più al personaggio.

Come persona non lo conoscevo.
Ebbene, straordinario per la modestia non autolesionista,
per la profondità e nettezza delle opinioni,
per la scioltezza con cui le esprime, per la sintesi con la quale
"tocca" il punto.
Non è un caso che difficilmente, mi pare, appaia in TV.

Il teatro di Bruno di Irmo Tarabella

                                                                    di 
Luciano Luciani      


Crescere è sempre stata un'attività particolarmente complicata e
impegnativa. E' complicato, e doloroso, attraversare l'infanzia per
approdare alle terre sconosciute e misteriose della adolescenza: da
Charles Dickens a Mark Twain, da Daniel Pennac a Stephen King, il
Maestro di Tutte le Paure Adolescenziali, negli ultimi due secoli non
sono stati pochi gli scrittori che hanno saputo cogliere i crucci e le
angosce di questo faticoso passaggio esistenziale.

L'incerto confine tra l'esaurirsi della fanciullezza e l'inizio del
'teenagerato' con tutta la sua carica di turbamenti, pulsioni e
ambiguità emotive lo racconta bene, intingendo il proprio pennino nel
calamaio della memoria personale, anche Irmo Tarabella, scrittore al suo
felice esordio letterario. Un romanzo breve il suo, neppure cento
pagine, ma perfettamente commisurato a delineare (continua.....)

da  "Arcipelago" e da "Libere Recensioni"      
*http://recensione.blogspot.com/2008_12_01_archive.html
*


Come Dio comanda di Gabriele Salvatores
                                                     di Maddalena Ferrari


Seconda opera di Salvatores tratta da un romanzo di Ammaniti, è un film 
cupo, come sottolineato dalla musica-rumore di fondo, metallica e 
opprimente, della sequenza iniziale e che ritorna in altri momenti; e 
dall'ambientazione: una vallata del nord-est, devastata da uno sviluppo 
industriale ormai in crisi, che ha snaturato l'ambiente con capannoni, 
casotti, motoveicoli da scavo e da lavoro , sbuffi di fumo di qualche 
ciminiera e vasti ammassi di pietre e sassi, in un'atmosfera livida.
In questo contesto, un rapporto padre-figlio intenso e viscerale: il 
primo, disoccupato, convoglia il disagio sociale, la frustrazione e la 
rabbia in un'ideologia nazista e razzista, nel mito dell'uomo forte, che 
egli stesso vuole essere, e trasmette al ragazzo i suoi valori. Il forte 
legame fra Rino ( il padre ) e Cristano ( il figlio ) è a rischio, sia 
intrinsecamente, perchè è chiuso ed esclusivo e non tollera sfiducia né 
tantomeno tradimenti, sia oggettivamente, in quanto il ragazzo, che è 
seguito da un assistente sociale, potrebbe essere sottratto alla tutela 
paterna, non solo per la precarietà economica, ma anche per le carenze 
del rapporto educativo.....(continua)
                                          da www.lineadellocchio.it e da 
Lo schermo


*
*

*Q u o t i d i a n o   r i m u g i n a r e
                                                             di  gianni 
quilici*
*1.
Piove.
*Guardo i piccoli cerchi concentrici
su pozzanghere d'acqua
nel cielo
un bianco  velato di scuro
e mi sento libero
 poeta di me
nel tempo che scorre
2.
*Esercizi*
Ogni mattina
trovare almeno una voce
da cui allargarsi
i colori, gli alberi,
la parola B, i sentimenti...
Esercizi
niente altro che esercizi
come chi stando in galera,
chiuso
deve per forza
o è la morte-regresso
dare linfa
ai meccanismi mentali
alle immagini
*3.
Scritte*
 Il piacere
mi diceva con voce sommessa
di riempire di pennarello nero
di scritte
la pagina bianca
che prende poi senso
dal tempo che fugge
diventa passato presente presente passato
ogni volta che leggi
*4.*
*Percezione*
Quando è dentro
dà colpi violenti
quasi musicali
sente che lei sente
chiude gli occhi
respira
*5.
Il Tempo*
Il tempo lo sento
Il tempo mi si apre
Il tempo mi sfugge
Il tempo sparisce
Io sparisco nel tempo
  *
*




    Per il lunedì mattina


*                                                                                               
a cura di Fabio Neri
*////// 


Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici,
ma il silenzio dei nostri amici.
                                                              (Martin 
Luther King)




L'uomo veramente grande è colui che non vuole esercitare
il dominio su nessun altro uomo e che non vuole da nessun altro essere
dominato.

(Kahlil Gibran)


Uno dei segreti della felicità è avere una cattiva memoria.

(Rita Mae Brown)


//
//
*
*
****

**

* *

* *
*/ /**Invio **/Queste email le ho inviate anche a chi conosco poco o 
pochissimo,/*
*/o a chi magari non mi conosce o che solo casualmente/*
*/       è entrato nella (mia) posta  
ettronica.                                                                                                                   
/*
*/Chi per qualsiasi ragione non vuole ricevere questi messaggi/*
*/me lo faccia,  e scusatemi, sapere:     gianniq@??? 
<mailto:gianniq@protocol.it>  /*


*/Chi invece si sente partecipe, anche quando dissente,/**/ aggiunga,
proponga, faccia le sue critiche, e magari faccia circolare ..../*

*/                                                          Chi vuole 
essere inserito 
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