[NuovoLab] *SPAM* Obama attacca Chavez!

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Autore: Mgow
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To: forumgenova@inventati.org
Oggetto: [NuovoLab] *SPAM* Obama attacca Chavez!
_/...il lupo "cambia" il pelo... ma non il vizio!/_

Usa, Obama critica Chavez: 'E' un ostacolo allo sviluppo dell'America
Latina'
La replica di Chavez: 'Spero non sia una delusione per il suo popolo e
per il mondo intero'

Chi si aspettava da Barack Obama il primo presidente afroamericano
eletto negli Usa un comportamento d'apertura nei confronti dei paesi
dell'america latina deve purtroppo ricredersi.
Dopo le dichiarazioni su Chavez rilasciate ieri a un'emittente
televisiva in lingua spagnola Univision da Obama, per il prossimo futuro
c'è da aspettarsi nuovamente scintille fra Venezuela e Usa. Secondo
Obama Chavez è un "ostacolo" allo sviluppo dell'America Latina. Inoltre
il neo presidente si dice molto preoccupato per gli appoggi constanti di
Chavez alla guerriglia colombiana delle Farc (Forze Armate
Rivoluzionaria della Colombia). Non si è fatta attendere la risposta del
leader bolivariano che esprime il suo timore denunciando che Obama
"potrebbe essere una delusione per il suo popolo e per il mondo".
Inoltre Chavez critica i termini usati da Obama. "Quando dice che sono
un ostacolo sta sostenendo che bisogna togliermi di mezzo" dice il
presidente venezuelano che aggiunge: "Signor Obama è già un bel po' di
tempo che non siamo più una colonia". Nonostante le prime scaramucce il
nuovo inquilino della Casa Bianca ha fatto sapere che il Venezuela è un
paese cruciale nell'economia della zona e ha ribadito la volontà di
migliorare i rapporti fra i due paesi.

http://it.peacereporter.net/articolo/13802/Usa%2C+Obama+critica+Chavez%3A+%27E%27+un+ostacolo+allo+sviluppo+dell%27America+Latina%27

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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertold Brecht, Berlino, 1932
(rielaborazione dai versi originali di Martin Niemöller)
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