Re: [Forumlucca] Fw: Boicottaggio e pacifismo

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Author: Roberto
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To: forumlucca, Monti Virginio
Subject: Re: [Forumlucca] Fw: Boicottaggio e pacifismo
E' un tema interessante questo che mette sul piatto Nadia Ferro, che non so chi sia ma di sicuro è una persona impegnata e interessata ai fatti del mondo.

Io credo che nel caso in questione, ovvero Gaza, lo squilibrio delle parti sia evidente così come è evidente che non c'è alcuna giustificazione all'inizio delle ostilità, che è stato messo in atto da Israele.

Quindi che vuol dire "spiegatemi come si concretizza il pacifismo". E' chiaro che noi dall'Italia possiamo fare poco, però è importante organizzare manifestazioni, presidi, fiaccolate, fare pressione sulle nostre istituzioni, fare il possibile perchè SI PARLI dell'argomento Gaza; infatti il modo migliore per dare l'ultima palata di terra sulla grande fossa comune che sta diventando Gaza è proprio quello di spengere i riflettori e distogliere l'attenzione internazionale su di essa. Se il mondo "occidentale" si dimenticherà di Gaza e della Palestina l'esercito israeliano avrà ancor più spazio per perpetrare le sue atrocità sui palestinesi. E' vero che le informazioni che ci arrivano sono distorte, ed è quindi compito nostro informarci e informare dal basso il più possibile, utilizzando i canali dove è rimasta un po' di libertà, ad esempio internet (vedi il blog di Vittorio Arrigoni http://guerrillaradio.iobloggo.com/).
Un esempio evidente di distorsione dell'informazione: tutti i telegiornali italiani continuano a dare il numero dei morti palestinesi dicendo che "almeno un quarto sono civili". FALSO. Cioè vero, perchè dire "almeno un quarto" vuol dire che su mille morti almeno 250 sono civili, ma potrebbero essere anche 500, 800, 900.... La realtà dei fatti è che "almeno il 90%" sono civili, di cui un quarto bambini, e fra i morti ci sono dei militanti di hamas, che fino a prova contraria non è un esercito ma un partito, anche se armato. Quindi anche lasciar supporre che i palestinesi abbiano un esercito proprio, a mio parere, è un'informazione errata e distorta.



Per quanto riguarda il boicottaggio io personalmente credo che un'azione di questo tipo, se ben organizzata e soprattutto se invitando a boicottare i prodotti israeliani si spiega chiaramente perchè lo si fa e quali conseguenze può avere, possa avere dei risultati concreti, perchè l'economia nazionale sta molto a cuore a tutti i governi. La pressione dei pacifisti israeliani e internazionali può arrivare a poco nei confronti del loro governo, ma se la lobby dei coltivatori israeliani si incavolasse col proprio governo vedendo un grosso calo delle esportazioni legato a ogni evento bellico di Israele, avrebbe di sicuro un peso maggiore nelle decisioni di governo.
Poi la questione dei brevetti sulle sementi non la sapevo, in ogni caso anche un boicottaggio ben organizzato su un prodotto solo può portare a dei risultati concreti.
E se vogliamo proprio dirla tutta, se vogliamo essere sicuri della qualità ed eticità di ciò che mangiamo la soluzione più semplice è quella di comprare i prodotti locali, magari partecipando a un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS); nella Piana di Lucca ce ne sono già 3 o 4.

Quindi sono d'accordo sul fatto che il boicottaggio e il pacifismo sono inutili se presi come puri concetti di cui riempirsi la bocca, ma se ben studiate e organizzate le manifestazioni di pacifismo e le azioni di boicottaggio sono fondamentali e possono ottenere risultati importanti, ce lo insegna la storia.


Questa è la mia opinione, se volete fatela arrivare a Nadia Ferro.


Roberto Guidi




gio 15/01/09 21:23 , "Monti Virginio" montivir@??? ha inviato:
> ----- Original Message -----  FROM: Lista Campo   TO:
> Undisclosed-Recipient:;  SENT: Thursday, January 15, 2009 5:22 PM
> SUBJECT: Boicottaggio e pacifismo 
> Da Nadia Ferro questa lettera inviata ad  Infopal  
> ************************ 
> Cari compagni, leggo sempre con molto interesse gli articoli di 
> Infopal. In particolare mi hanno colpito le testimonianze di 
> Vittorio Arrigoni, padre Musallam e di quanti condividono la sorte
> dei martiri  di Gaza con grande generosità e umanità. Mi è
> piaciuto moltissimo, poi, l'articolo di Angela  Lano che denuncia
> l'enorme responsabilità dei "contractors" dell'informazione  che
> inquinano le menti e le coscienze, rendendo possibile l'accettazione
> di ogni  orrore. Thomas Mann sosteneva che nei momenti più difficili
> gli uomini sono confusi. E' esperienza comune che in questo terribile
> momento storico anche i più intellettualmente onesti e impegnati
> arrancano  quando tentano di elaborare parole d'ordine chiare e
> convincenti. Due esempi su tutti: BOICOTTAGGIO e  PACIFISMO.
> Nonostante le migliori intenzioni, il boicottaggio,  se attuato da
> singoli individui e non da stati, è, per un verso,  praticamente
> irrilevante e, per l'altro, impraticabile. E' vero, si possono non
> acquistare il pompelmi  Jaffa ma bisogna tener presente che i
> brevetti delle sementi, persino quelli dei  sicilianissimi pomodori
> di Pachino, sono in mani israeliane. Non mangiamo più nemmeno
> quelli? In un mondo dominato dalle multinazionali non c'è  spazio
> per fughe personali. Se si ha la febbre non si può rinunciare agli 
> antibiotici solo per boicottare una corporation. Infine questa
> posizione rischia di costituire un  comodo alibi. Ho fatto la mia
> parte, posso essere soddisfatto:  d'ora in poi solo pompelmi
> spagnoli.   Pacifismo - Ho letto la lettera aperta di Elvio  Arancio,
> scoprendo così che è redattore per il tema "Resistenza non 
> violenta". Tralascio per brevità l'analisi teorico-politica  del
> pacifismo. Una semplice osservazione terra terra. Se si prova a
> interrogare un convinto pacifista sul  che fare in questa o quella
> situazione concreta si riceve in risposta un confuso  balbettio.
> Gaza, l'Iraq, l'Afghanistan, la Somalia, ecc. ecc.  ecc. dovrebbero
> resistere alle aggressioni con metodi non violenti?  QUALI?
> Schierarsi a mani nude davanti ai carri armati?  Sventolare bandiere
> della pace ben visibili da aerei e elicotteri da  combattimento?
> DIALOGARE facendo appello all'umanità di chi dimostra di non 
> possederne? Non capisco ma, se mi verrà spiegato chiaramente  come
> si concretizza sul terreno il pacifismo, sono disposta a  capire.    
> Un caloroso buon lavoro!                            
> Nadia Ferro 
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