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Nuove armi
Le immagini provenienti da Gaza fanno pensare che Israele utilizzi
armi simili a quelle usate in Libano nel 2006. La testimonianza di due
medici norvegesi.
All'ospedale Al Shifa, a Gaza, arrivano molti feriti che presentano
ustioni e mutilazioni gravi. Qui lavorano Mads Gilbert e Erik Fosse,
due medici norvegesi dell'organizzazione non governativa Norwac.
Sono gli unici occidentali presenti nell'ospedale della città, scrive
il quotidiano francese Le Monde. Arrivati all'ospedale di Al Shifa già
al quattordicesimo giorno di guerra hanno trovato scorte,
equipaggiamenti e personale allo stremo.
"Non abbiamo visto ferite da armi al fosforo o da bomba a grappolo ma
morti e feriti che ci fanno ragionevolmente sospettare l'uso di armi
Dime (Dense inert metal explosive)", racconta Gilbert. Si tratta di
piccole sfere di carbonio contenenti una lega di tungsteno, cobalto,
nickel o ferro, estremamente esplosive, ma il cui potenziale è
limitato a un raggio di dieci metri.
"Un corpo a due metri di distanza può essere tranciato a metà. Se ci
si trova a otto metri, si perdono completamente le gambe. Sono casi
che ricordano altri feriti nella guerra con il Libano del 2006",
continua il medico. "Inoltre le particelle che restano nel corpo sono
cancerogene".
Le Monde ricorda anche le parole di un medico palestinese,
intervistato dall'emittente televisiva araba Al Jazeera. "Non troviamo
tracce di metalli nei corpi, ma strane emorragie interne. Come se 'una
materia' bruciasse i vasi sanguigni e provocasse la morte".
Secondo la prima équipe medica araba autorizzata ad entrare nella
Striscia e arrivata all'ospedale venerdi scorso, arrivano
continuamente decine di casi di questo tipo.
I medici norvegesi, unici rappresentanti del mondo occidentale, si
chiedono: "È possibile che questa guerra sia un laboratorio di morte e
che nel ventunesimo secolo si possano isolare un milione e mezzo di
persone, solo perché qualcuno li ha definiti terroristi?".