di Elisabetta associazione Zaatar - per leggere l'articolo sul sito:
http://www.associazionezaatar.org/index.php?option=com_content&task=view&id=405&Itemid=1 31/12/2008 Sulla situazione di Gaza e Cisgiordania
G. dai Territori occupati ci ha inviato queste foto. Ci racconta che Gerusalemme est, la parte araba, appare deserta per il 4 giorno consecutivo dai bombardamenti su Gaza. I negozi sono chiusi. Le strade della città vecchia solitamente brulicanti di gente sono deserte, è difficile anche trovare un punto internet aperto. Ci sono solo rari banchetti di pane, frutta e caffè. Difficile pensare che l’escalation degli attacchi su Gaza in qualche modo non coinvolga anche la Cisgiordania.
Nei giorni scorsi la manifestazione contro il muro di Nil’in che è diventata occasione di protesta contro gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, si è trasformata in tragedia, con un morto, il 22 enne Arafat al Khawaja e un ferito grave, colpiti dai proiettili dei soldati israeliani. Sono ormai quasi 400 le vittime dei bombardamenti israeliani, circa 1.700 i feriti. Molti dei quali rimaranno invalidi, mutilati. Negli ospedali manca il sangue, le medicine i posti letto, anche le celle frigorifere per i morti sono insufficienti. I bambini uccisi rappresentano solo una parte di questo orrore, ultime 2 srelline di 4 e 10 anni. La Striscia di Gaza è abitata da 1.500.000 persone, circa 700 mila sono profughi del '48 e delle guerre successive. La popolazione vive in un territorio di circa 45 Km quadrati. La zona più popolosa della terra. Tirare una bomba nella Striscia di Gaza non può che causare un massacro, ma in questi giorni la quarta potenza militare al mondo di bombe e missili ne sta lanciando a decine. Sterminare Hamas, come dice Israele, significherà uccidere decine di migliaia di persone ed è quello che sta avvenendo. In questo orrore la società civile internazionale, cerca di portare un pò di sollievo da tempo, le navi del Free Gaza che da mesi fanno la spola dal porto di Cipro con il loro carico di umanità e medicinali. Cercando di superare il criminale blocco israeliano, vengono però spesso respinte e chi si trova a bordo spesso viene arrestato dalla marina Israeliana, come l'attivista israeliana dell'International Solidarity Movement, Neta Golan, arrestata qualche settimana fa, mentre si trovava a bordo di una di queste navi, o il nostro connazionale Vittorio Arrigoni, arrestato e deportato, ma che si trova nuovamente nella Striscia, proprio in questi giorni, testimone dell'orrore, dove alla stampa internazionale è impedito l'accesso. La nave "Dignity" del Free Gaza Movement che cercava di portare qualche tonnellata di medicinali a Gaza via mare è stata speronata il 30 dicembre a 70 miglia dalla costa, in acque internazionali, da una motovedetta israeliana, che ha danneggiato seriamente l'imbarcazione, costretta a dirottare verso il porto libanese di Tiro, dove si trova attualmente per le riparazioni. Israele in queste ore ha rifiutato la tregua di 48 ore proposta dall'ONU, ma i nostri TG continuano a dire che ci sono spiragli per la diplomazia. Si continua a mentire e l'ONU appare sempre più impotente e inutile. Gli inviati dei TG nazionali, spesso parlano da Sderot in Israele, sottolineando i 4 morti israeliani causati dai missili artigianali di Hamas, contrapponendoli ai massacri delle Striscia quasi fossero un equazione possibile. Nessuno spazio infine, è stato dedicato dai TG alle manifestazioni e ai presidi che ci sono stati nei giorni scorsi in Italia (e non solo) a sostegno della popolazione di Gaza, dove centinaia di cittadini e associazioni, hanno chiesto a gran voce che si interrompino i bombardamenti, che questo massacro abbia fine. Elisabetta
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