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Autor: brunoa01
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Cep, le Postefanno retromarcia:riapre lo sportello
servizi e polemiche
Di nuovo attivo dal 12 gennaio. Ieri gli abitanti del quartiere hanno protestato nell'ufficio di via Airaghi
L'UFFICIO postale del Cep riaprirà il prossimo 12 gennaio, dopo un mese di saracinesche abbassate. Lo annunciano Poste Italiane Spa con una nota diffusa nel pomeriggio di ieri. Così gli abitanti del quartiere dell'estremo ponente genovese incassano la loro vittoria nello stesso giorno in cui ha preso il via l' "operazione tartaruga", annunciata prima di Natale, azione di disturbo e di provocazione per chiedere la riapertura dello sportello di via 2 Dicembre, chiuso dopo una rapina-
Con molta tranquillità e un pizzico di goliardia, quelli che sono stati ribattezzati scherzosamente "cep- blocks", all'una di ieri si sono presentati nell'ufficio postale di via Airaghi sempre a Pra'. Le trenta persone di questo pacifico commando (formato principalmente da pensionati e casalinghe) hanno dilatato l'orario di sportello fino alle 15, un'ora e mezza oltre la chiusura dell'ufficio. I normali utenti non hanno, però, subito disagi, infatti chi doveva svolgere le diverse operazioni allo sportello veniva lasciato passare e nonostante il distributore dei biglietti fosse guasto non ci sono stati problemi.
«Sono molto contento di questo risultato- dichiara Carlo Besana, presidente dell'Arci Pianacci e uno dei promotori dell'iniziativa- A questo punto potremmo chiamarci "tartarughe ninja". Sono sicuro che la mobilitazione civile che abbiamo attuato, l'estrema calma con la quale abbiamo affrontato un problema molto grave, l'interesse dei mezzi di comunicazione e il sostegno di alcune istituzioni ci hanno permesso di ottenere questo importante traguardo».
Nel suo documento l'azienda spiega che «per garantire la sicurezza del personale e dei molti cittadini che ogni giorno usufruiscono dell'ufficio, ha tempestivamente preso contatto con le istituzioni competenti e avviato i lavori necessari a garantirne la normale operatività». Poste Italiane conferma «che il presidio del territorio e la qualità dei servizi, sono i valori sui quali l'azienda ha costruito il suo storico rapporto con cittadini e istituzioni, impegnando ogni giorno investimenti e risorse».
L' happening di protesta ha trovato anche la solidarietà degli altri utenti . «Non sapevo niente di questa iniziativa- dichiara Fiamma Scarso, anch'essa abitante al Cep - e ho scoperto solo oggi la chiusura dell'ufficio postale sotto casa mia. E' un disagio pazzesco per chiunque viva nel quartiere, per fare qualsiasi operazione mi toccherà prendere dei permessi». Sottolinea Nicolò Catania, presidente del comitato di quartiere Ca' Nuova: «Ci siamo scusati con gli impiegati allo sportello, che tra l'altro sono stati molto gentili e pazienti, per il disagio che gli avremmo arrecato, abbiamo offerto loro anche un bicchiere di spumante in segno di pace». Paola Rita Tosi, abituale utente di via Airaghi continua: «Questo ufficio è già congestionato normalmente. Per fare qualsiasi operazione si perde almeno mezz'ora, l'idea che un altro intero quartiere venga a gravitare qui è allucinante».
Il record di permanenza allo sportello è stato di Susanna Giorato che è rimasta a chiedere informazioni e a pagare bollettini per quasi mezz'ora. A sostegno alla protesta degli abitanti del Cep, nei giorni scorsi, è arrivato l'appoggio di Mauro Avvenente presidente del municipio VII ponente, di Claudio Burlando, presidente della regione Liguria, del capogruppo comunale di Rifondazione, Antonio Bruno, del senatore azzurro Giorgio Bornacin e il capogruppo regionale di Alleanza Nazionale Gianni Plinio. Conclude Catania: «Il passo successivo sarà verificare che l'ufficio funzioni bene e che l'organico non sia sottodimensionato come è avvenuto negli ultimi mesi. E poi vorremmo venga installato un bancomat».
Claudia Lupi

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